Capitolo 5

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Erano le 16:00, quando Sangio entrò in quella che sarebbe diventata la sua casa, almeno per quel mese. La stanza era molto grande, c'era il letto matrimoniale, una grande finestra che aveva la vista su gran parte di Roma , poi un bagno con una vasca idromassaggio e infine c'era un'angolo cottura, dove, se voleva poteva cucinarsi da solo, senza essere obbligato a mangiare sempre fuori.
Avrebbe voluto sdraiarsi e disfare le valige con molta calma, ma aveva detto al suo manager Federico che sarebbe sceso subito per andare a guardare le coreografie, perciò lasciò tutto lì e tornò fuori l'hotel.

Nello stesso momento..
<<Giulia, andiamo che sono le 16:00>> la chiamava la sua amica.
<< Oh, ecco è. Me stai a fa venì il fiatone, co sta fretta >> rispose velocizzando ancora un po' i suoi movimenti.
<<Dai, ci sta aspettando mio padre qui fuori con la macchina>>
<<Fatto.Andiamo>> disse Giulia sorridente.
Uscirono dalla scuola di Danza e trovarono Il padre di Chiara che stava chiacchierando tranquillamente con un signore, o meglio un ragazzo. Avrà avuto una trentina d'anni.
Si avvicinarono.
<<Ciao papà. Scusa il ritardo, Giulia ci mette le ore per vestirsi>> disse Chiara ridendo.
<< ahahah ma smettila. Oggi mi sono sbrigata>>.
<<Ciao ragazze. Lui è Federico. È il figlio di un mio vecchio amico di lavoro>> lo presentò  il padre.
<<Loro sono mia figlia Chiara e la sua migliore amica, Giulia>> continuò con le presentazioni a Federico.
<<Piacere di conoscervi, voi ballate qui?>> chiese Federico
<< Si, da molti anni ormai. Tu invece che fai qui davanti, balli anche tu?>> si informò Chiara.
<<Ahah. Io..un ballerino?..con questa pancetta? Ahahah.. nono. Sono un manager per nuovi cantanti.>>
<<Forte.>> esclamarono all'unisono Chiara e Giulia.
<<Bene ragazze. Salite in macchina, è ora di tornare a casa.Federico è stato un piacere vederti, salutami tuo padre>> concluse il padre di Chiara.
<< Certo con molto piacere. Ciao ragazze>>
<<Ciao >> risposero le amiche.

<<Eccomi Fede. Con chi parlavi? >> disse Sangio avvicinandosi al manager.
<<Eccoti va. Niente, un amico di mio padre era qui ad aspettare sua figlia e l'amica e ci siamo fatti due chiacchiere. Dai, se sei pronto andiamo a vedere queste coreografie.>>
<<Si si andiamo>>.

<<Chiá..secondo te troverò mai un ragazzo che mi piaccia?>> chiese Giulia in un momento di confidenze con l'amica.
<<Giuli, ma certo che lo troverai. E poi devo proprio ricordarti che il mese scorso Paolo ti aveva chiesto di uscire? E tu hai rifiutato! >> rispose l'amica.
<< Senti, ma a me quello non piaceva. Sarà pure un bel ragazzo, ma è così pieno di sé, esiste solo lui. Nono.. se devo stare con lui..a questo punto preferisco stare sola>> concluse Giulia guardando Chiara dritta negli occhi.
<<Ma nemmeno lo conosci. Potevi uscirci almeno. Che ti aspetti che dal nulla esca il ragazzo perfetto, il principe azzurro?>>
<<No, lo so che non esiste la perfezione. Chiamami pure stupida, ma io vorrei trovare quell'amore, l'amore vero, quello per cui combatti, quello che anche quando le cose si fanno difficili, ti porta a lottare per tenertelo stretto>> concluse Giulia decisa.
<<Wow. Tu vedi davvero troppi film, ma da tua amica, io ci sarò sempre per te e spero con tutto il cuore che tu possa trovare questa persona, possa trovare questo amore.>> l'abbracciò Chiara.
Giulia si era sempre sentita diversa dalle altre ragazze, in tutto e per tutto. Durante le scuole medie aveva sofferto tanto, per via di alcune compagne che l'avevano presa in giro. Le ferite non si erano ancora richiuse. Forse un giorno sarebbe riuscita a guardarsi allo specchio senza vergognarsi e senza trovare mille difetti. Cercando di non pensare a tutti quegli insulti, Giulia decise di mettersi a dormire.
Erano le 3 di notte e nel sonno più profondo...

Nel sogno...
<< È vicino..>> disse una voce proveniente dal nulla.
<<Cosa? Non ho capito!>> rispose Giulia.
<< Colui che si trova all'altro capo del tuo filo rosso>> continuava la voce.
<<Ma che vuol dire?>> << Ehilà !>>.
Nessuno rispose.

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