Lidia e Pierluigi rientrarono a casa e notarono la borsetta di Giulia sul divano.
<<Ragazzi? Siete qui? >> chiese Lidia.In camera...
<< O cazzo!>> disse Sangio alzandosi di corsa per rivestirsi.
Giulia era da una parte divertita dalla situazione , dall'altra in panico.
<<Ma mannaggia! Ma mannaggia! Ora che faccio??>> disse Giulia cercando i suoi vestiti.
<<Ahahah..solo a noi poteva succedere una cosa del genere..>> disse lui ridendo mentre si rivestiva.
Fortunatamente lei riuscì a trovare tutto, ma prima di uscire dalla stanza si accorse che le lenzuola erano un po' sporche di sangue."Oh Dio! Cos'è? Sono stata io?" pensava lei guardando quella macchia sulle lenzuola.
Sangio si accorse di quello sguardo e andò vicino a lei. Doveva spiegarle.
<<Hey...ballerina. Stai tranquilla. È una cosa normale. Non è colpa tua. La prima volta può succedere.>> le disse lui abbracciandola.
<<Ma..ho sbagliato qualcosa? io ... io...mi dispiace >> disse lei uscendo dalla camera.
Sangio tolse le coperte e le mise nel cesto dei panni sporchi, poi corse al piano di sotto.
<< Gio..ma che succede? Giulia è corsa fuori>> chiese suo padre.
<<Papà tranquillo. Ora vado io. >> disse velocemente a suo pare.
Uscì ma di lei non c'era traccia."È troppo veloce per me. Potrebbe essere ovunque. Cazzo... dove può essere?" pensava Sangio guardandosi intorno.
Poi ebbe un'illuminazione. Non molto lontano da casa sua, c'era un parco, dove non andava mai nessuno e lui lo aveva fatto vedere a Giulia.
"Spero di trovarla lì " pensava Sangio avviandosi verso il parco.
Era proprio lì. Seduta sull'altalena con la testa bassa. Lui si avvicinò e si sedette sull'altra altalena.
<<Ti ho trovata! Perché sei scappata?>> le chiese dolcemente.
<<Mi dispiace! Volevo stare sola..>> rispose sempre tenendo lo sguardo basso.
<<Non è vero.. dimmi la verità. Cosa succede?>> chiese Sangio sempre mantenendo un tono comprensivo.
Finalmente lei lo guardò e lui notò che piangeva. A quel punto scese dall'altalena e andò davanti a lei, mettendosi in ginocchio per essere alla sua stessa altezza.
<<Ti prego Giuli non piangere. Parlami. Cosa stai pensando?>> la pregò lui.
<< Io..non..sono capace di darti quello che vuoi. Io sono inesperta in tutto. Non sono capace. Ti ho anche sporcato le lenzuola. Sono proprio un disastro. Sono sbagliata! >> parlò lei piangendo.
<< hey hey hey.. calma! Ascoltami... tu non sei sbagliata e non sei un disastro. Ti ho già spiegato che quando perdi la verginità è normale e può succedere di perdere un po' di sangue. Devi stare tranquilla. E poi come ti viene in mente anche solo di pensare che non sai darmi quello che voglio?>> iniziò lui.
Lei non rispose, aspettava che lui finisse il discorso.
<< Sei inesperta..e allora? Non potevi darmi privilegio più grande di essere io la tua prima volta, e sinceramente spero di essere sempre io anche l'ultima ahah. Io Ti amo Giulietta. E poi...Siamo tutti inesperti, perché in questo folle mondo non smettiamo mai di imparare. Anche io non so tante cose, ma se me ne dai la possibilità vorrei scoprirle insieme a te. Perciò ti chiedo... cresciamo insieme? >> le chiese lui asciugandole le lacrime.
Lui sapeva sempre cosa dire e lei gli era grata per essere così.
<<Anche io ti amo! E scusa se sono scappata, ma mi sono spaventata. Io nella mia vita mi sono sempre sentita inferiore a tutti e poi sei arrivato tu!! Che mi hai stravolto il mondo, mi hai preso dal fondo, e riportato a galla. E certo che voglio scoprire la vita insieme a te!>> gli rispose lei alzandosi dall'altalena.
Sangio le prese la faccia con le mani e la baciò. Un bacio al sapore di promessa.Tornarono per mano in casa e i genitori di Sangio erano lì ad aspettarli con facce interrogative.
"Cazzo e ora che mi invento?" pensava lui vedendo da lontano che lo aspettava un terzo grado.
<<Ci penso io..tranquillo>> lo rassicurò Giulia capendo a cosa stava pensando.
<<Scusate se mi avete vista correre via. Ho avuto un momento di ansia perché tornata a casa mi aspetta una settimana di inferno e sono andata in panico al pensiero che dopodomani dovrò cominciare le prove.>> spiegò Giulia a Lidia e Pier.
Sangio l'ascoltava e sapeva che non era la verità, però non faceva altro che pensare che c'era un fondo di sincerità in quelle cose che aveva detto.
<<Dai Giulietta! Stai tranquilla. Sono sicuro che sarai bravissima!>> le disse Pier mettendole un braccio sulla spalla.Salirono in camera e Giulia si accorse subito che le lenzuola non c'erano più, così guardò il fidanzato.
<< Le ho messe a lavare! Stai serena piccola. >> le disse lui dandole un bacio.
<<Meglio! Così non le vedo e non mi sento in imbarazzo ahah>> rise lei.
Finalmente era tornata la sua Giulia.
<<Scema! Vieni ti voglio far leggere una canzone a cui sto lavorando.>> le indicò lui un quaderno.
Giulia lesse il titolo "Hype" e poi la prima parte del testo.
"Quanto è profondo! Sono sicura che ci tiene molto a questo pezzo" pensava mentre leggeva.<<Wow!>> disse Giulia.
<< Grazie. Visto quello che mi è successo, volevo raccontare quest'altra facciata del successo. Di base c'è un'esperienza vera che ho vissuto, in passato, però ci tenevo a dire come mi sono sentito.>> spiegò lui.
<< Immagino! Quando hai successo ci sono persone che ne approfittano per mettersi in mostra e tu non sai più chi sia vero con te. Mi dispiace se hai sofferto per questo motivo>> le disse Giulia abbracciandolo.
<< Oohh..piccola mia... Non immagini. Questa ragazza sembrava pura e vera, ma era solo una facciata per avvicinarmi, e io ci sono cascato.>> le raccontò Sangio.
Giulia ascoltava interessata, non era gelosa, quello era il passato e lui in quel modo le voleva spiegare cosa aveva vissuto e quanto aveva sofferto per quella falsità delle persone.
<<Continua..dai.. poi com'è andata?>> chiese lei curiosa.
<< All'inizio non mi ero accorto della doppia faccia, pensavo fosse amore. Ma ero cieco, e non volevo vedere la realtà. Mi sono aperto, le ho raccontato la mia storia, ma lei era troppo occupata a pensare ai follower che crescevano, per ascoltarmi. Così ho aperto gli occhi e ho capito che quello non era amore. L'ho vista per quella che era realmente e ho chiuso.>> finì di raccontare lui.