Ore 23:00.
Giulia era sdraiata sul suo letto e pensava a quell'incontro avvenuto la mattina.
"Mammamia che bel ragazzo che è. Poi quegli occhi azzurri..mannaggia..ma come si può non svenire di fronte a uno così ahahah" rifletteva tra sé e sé mentre si rotolava nel letto.
Eppure dentro di lei sentiva che proprio i suoi occhi li aveva già visti. Era impossibile dimenticarsene.Sempre Ore 23:00.
Nell'albergo, Sangio era davanti a quel famoso foglio, per scrivere una nuova canzone.
" 1,2,3,4.." leggeva, battendo la penna ripetutamente sul foglio.
"Ma possibile che dopo quei numeri non riusciva a tirare fuori altro?" pensava scocciato con se stesso.
La spiegazione era solo una: stava pensando a quella ballerina che aveva conosciuto la mattina. Era rimasto all'inizio scioccato, soprattutto da quella connessione che subito si era creata tra loro e poi incantato, perché Giulia aveva una personalità unica, travolgente, era una boccata d'aria fresca. La sua testa era rimasta lì, infatti anche mentre guardava le coreografie, non era molto concentrato, rispondeva "sisi, va bene" senza esserne sicuro.
Forse era meglio mettersi a dormire.
"Domani sarà sicuramente una giornata più produttiva" si disse.Il giorno dopo, appena sveglio, Sangio guardò fuori dalla finestra. Il tempo non era molto bello, c'erano nuvole ovunque.
"Ma guarda che sfiga. Proprio oggi che iniziano le riprese all'aperto" pensò sbuffando. Nello stesso momento gli squillò il telefono.
<<Pronto>>rispose.
<<Hey Sangio. Sono Fede. Senti, come vedi il tempo non ci assiste oggi. Quindi credo che partiremo domani con le riprese. Oggi fatti un giro, vedi tu insomma. Ok? >> disse Il suo manager.
Prima di rispondere, il cantante guardò di nuovo fuori dalla finestra, sbuffando ancora di più.
<<Vedo vedo. Mamma che sfiga Fede. Va bene dai, troverò qualcosa da fare. Ci sentiamo. >>
<<Certo. Ciao bello.>>
Chiuse la telefonata.
"E ora che faccio tutta la giornata?" si domandò.Giulia, si era appena svegliata e mentre faceva colazione, stava videochiamando sua nonna a Barcellona.
<<Buenos días abuelaa>>
<<Hola Giuli>> rispose la nonna.
<<Hay sol ahí hoy? (Oggi c'è il sole lí?) >> chiese la nipote.
<<Claro que si, siempre (certo che si, sempre)>> sorrise sua nonna.
<<Que suertee. Aquí hoy está todo nublado (Che fortuna. Qui oggi è tutto nuvoloso) >> rispose Giulia guardando il tempo lì fuori.Terminata la videochiamata con sua nonna, decise di andare in biblioteca. Voleva cercare delle informazioni sulla storia del filo rosso che le aveva raccontato sua madre.
All'inizio non è che ci credeva cosí tanto, però qualcosa dentro di lei le diceva di approfondire la questione.
Aveva trovato un solo libro, perciò lo aprì e iniziò a leggere:
"Il filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato all'indice della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella.."."Anima gemella?.. ma sto libro ha sbagliato persona mesà. Non ho mai baciato nessuno, e il libro parla di anima gemella ahahah" rideva Giulia.
Una volta letto ancora qualche pagina, ripose il libro e tornò a casa a prepararsi per andare a danza. Come suo solito, era in ritardo e non bastandole il ritardo, la povera Giulia si dimenticò anche il cambio sul suo letto. Quindi era in tenuta da danza, ma non aveva un cambio di vestiti "normali" per poter tornare.
"Che capoccia che c'ho..mannaggia oh" pensò scuotendo la testa.
Da aggiungere a questa giornata, sta volta sarebbe dovuta tornare da sola, perché Chiara non stava molto bene quel giorno, perciò non aveva neanche un passaggio e di certo non poteva salire in metro vestita in quel modo.Sangio si era fatto una passeggiata per Roma, ma da solo era noioso girare così, senza una meta. Quindi aveva deciso di riavvicinarsi all'hotel e fortunatamente si era portato dietro un ombrello perché iniziò a piovere.
Si era fermato al bar davanti al suo hotel per mangiare qualcosa e aveva appena finito di bere il caffè, quando la pioggia si trasformò in un vero e proprio temporale."Che tempaccio." pensò il cantante.
Finita la lezione, Giulia prese le sue cose e si diresse verso l'uscita.
"Oggi è proprio la mia giornata fortunata. Pure la pioggia ci mancava. Vaffanbene!" sbuffò Giulia.
Non aveva neanche l'ombrello.
Stava andando tutto storto
"Che altro può succedermi oggi?" si domandava.
E proprio in quel momento una macchina sfrecciò lì davanti e la zuppò totalmente.
Nello stesso istante...
Sangiovanni era annoiato, e guardava fuori dal bar, quando notò che davanti alla porta d'ingresso della scuola, c'era una ragazza, ancora in tenuta da danza, che si guardava intorno. Pochi secondi dopo Sangio si rese conto che quella ragzza era Giulia, e nello stesso momento in cui lui lo realizzò, una macchina, passando troppo veloce, la bagnò completamente.
Non passò neanche un battito di ciglia. Lui era già uscito con l'ombrello e si dirigeva verso di lei per coprirla e soprattutto per aiutarla.