Capitolo 34

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*Questo capitolo mi piace particolarmente. Spero anche a voi. Comunque giusto per informazione, la leggenda del filo rosso che racconto di base è quella reale, io ho cambiato solo qualcosa. Visto che ho altri capitoli già pronti, ho pensato di mettere anche questo sta mattina.*

Si erano messi a letto da poco, e come erano soliti, si stavano facendo le coccole.
Era stata una giornata lunga e piena di avvenimenti, belli, brutti, emozionanti, di tutto e di più. Sia Sangio che Giulia erano parecchio stanchi, ma lui aveva una memoria infallibile.
<< Signorina! Guarda che non mi dimentico che mi aspetta una storia della buonanotte>> le disse lui.
<<Aaaa..giusto giusto.. mi ero dimenticata>> rispose lei.
<<Fammi mettere comodo..>> disse Sangio.
Si sdraiò con la testa sul petto di Giulia, poi prese la sua mano e la posizionò tra i suoi ricci.
<<Anche i massaggini tra i capelli vuoi? Mammamiia che principino che sei..ahahah>> rise Giulia.
<<Shhh..dai dai inizia>> la zittì lui.
Giulia alzò gli occhi al cielo, divertita. Poi iniziò a raccontare.
<< La leggenda narra che ogni uomo e donna viene al mondo con un filo rosso legato all'indice della mano sinistra. Questo filo lega indissolubilmente due anime gemelle, due persone destinate a vivere insieme, non importa la distanza, non importa l'età, il sesso o altro, perché il filo lega due anime per sempre..>> si fermò un attimo Giulia a pensare a loro due.
<<è già finita? >> le chiese lui.
<<Nono macché.. stavo pensando..>> disse lei.
<<Dai dai continua..>> le disse Sangio curioso della storia.
<<dicevo..Questo filo rosso è chiamato Destino...ed è lunghissimo, talmente lungo che spesso si aggroviglia e crea intrecci strani e nodi che danno difficoltà alle due anime destinate a congiungersi. Ogni groviglio sciolto sarà un superamento di un ostacolo ed ogni nodo districato sarà un rafforzamento del legame. Prima o poi queste due persone si incontreranno perché Destino le ha scelte per essere insieme.>> concluse Giulia.
<< È finita! Ti è piaciuta?>> chiese lei a Sangio.
Lui era rimasto in silenzio ad ascoltare e nella sua testa stava unendo tutti i puntini.

"È assurdo! Non può essere reale! È una leggenda...eppure..! Quei sogni che mi facevo.. quella voce..e quel filo.. Oddio sto dando i numeri" pensava il cantante in silenzio poggiato sul petto di Giulia.

<<Ohi...ma sei sveglio? >> lo smosse lei.
<<Sisi sono sveglio. Solo che è tutto così assurdo!>> disse lui sollevandosi e guardandola.
<<Assurdo?! Cosa?>> chiese lei.
<<Io...prima di incontrarti.. ho passato un periodo strano, cioè facevo dei strani sogni>> confessò Sangio.
Sentendo la parola "sogni" Giuli spalancò gli occhi.
"O cavolo! Ora che ci penso... mamma mi aveva raccontato questa storia proprio per il mio sogno.. O cavolo! Che storia è questa oh!?" pensava Giulia.

<<Senti..devo dirti una cosa.. non andare in panico però...!>> gli disse lei.
Sangio la guardò perplesso, non sapeva cosa aspettarsi, ma era lei e lui voleva ascoltarla.
<<Va bene. Ci proverò! >> disse lui alzando le mani.
<< Mia madre mi aveva raccontato questa leggenda perché io la sera mi ero fatta un sogno strano! Dove un ragazzo correva lontano da me, ma eravamo attaccati entrambi a un filo rosso, anche da lontani.>> spiegò Giulia.
A quel punto Sangio era veramente fuori di testa dall'assurdità e dovette sedersi davanti a lei e prenderle la mano per calmare se stesso.
<< No vabbè.. Qui c'è qualcosa.. di assurdo! Io ho fatto un sogno simile. Anzi uguale, ma era la ragazza ad allontanarsi da me, e avevo al dito il filo rosso... poi altre volte ho fatto sogni simili..ho pure sentito la voce di una persona che diceva di chiamarsi Destino..e ora tu mi dici che il filo rosso della leggenda si chiama Destino.. io sto impazzendo!>> parlava lui a raffica cercando una spiegazione logica.
Giulia lo vide parecchio agitato, quindi tolse la mano dalla sua e gli prese la faccia con entrambe le mani e lo baciò.
<< Ora respira un po'.. ok? Senti.. io non so cosa significa questa cosa che c'è successa. Puoi considerarla una coincidenza se ti fa sentire meglio, ma io penso semplicemente che c'è della verità nella leggenda.
Forse io e te siamo veramente legati da un filo rosso invisibile.>> gli disse lei.
<<Ma le leggende, si chiamano tali perché non sono vere!>> continuò lui.
Giulia fece un lungo sospiro per trattenere le lacrime. Lo conosceva bene, lui e il suo solito realismo.
<< E se fosse vera invece? Se tutti fossimo legati a qualcuno? Sarebbe così male pensare di essere legato a me da sempre e per sempre? >> disse lei con le lacrime che ormai non riusciva più a tenere.
Quando la vide così, Sangio si rese conto, che ancora una volta era stata la sua parte di freddo realismo a parlare.

"Nonono.. ti prego non piangere! Ma possibile che io la faccio sempre piangere! Sono proprio un coglione! Mi dicono che parlo bene, che scrivo bene e poi quando sono con lei, dico cazzate." pensava lui avvicinandosi a Giulia per abbracciarla.

<< Piccola mia.. mi dispiace! Scusa.. scusa.. io non intendevo questo!
Pensare di essere legato a te da sempre è la cosa più confortante che potessi sentire, almeno so che tutto quello che ho patito ha avuto un senso, perché mi ha portato da te. Tu sei la cosa migliore che potesse capitarmi e lo sai.>> parlò lui.
Sangio si sentiva uno schifo, e preso dal nervoso contro se stesso iniziò a piangere.
Giulia lo vedeva a pezzi, sinceramente dispiaciuto, e anche se c'era rimasta male, vederlo così non le piaceva per niente, quindi gli asciugò le lacrime e posò la fronte sulla sua.
<< Hey.. tu! Perché stai piangendo? Non serve. Io ti conosco, so che sei una persona realista.>> iniziò Giulia.
<< Non sto così per questo.. piango perché mi sono appena reso conto che ti ho fatta piangere troppe volte da quando ti conosco. E mi faccio schifo!>> disse lui.
<< Guardami. L'amore è anche questo! Si soffre, si ride, si piange di tristezza, poi si piange di gioia. Non avrei mai saputo spiegare l'amore prima di conoscere te. Tu mi hai fatto questo regalo, mi hai dato l'amore e se ora so cos'è,  è grazie a te che mi ami. >> gli disse lei.
Lui l'abbracciò più forte che poteva e poi la baciò, mentre le ultime lacrime scendevano, mischiandosi alle loro labbra.

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