<<Mamma,papà, sto andando alla stazione. Appena arrivo a Roma vi chiamo va bene? Vi voglio bene e date un bacio alla piccoletta da parte mia>> disse uscendo di casa Sangio.
Sua nipote gli sarebbe mancata troppo. Avrebbe voluto vederla ogni secondo della giornata solo per giocare con lei e guardarla chiudere gli occhietti per il sonno.
Arrivato alla stazione, salì sul treno e si mise comodo al suo posto. C'era poca gente, quindi fortunatamente poteva riposarsi, perché non gli piaceva proprio dormire se intorno a lui c'erano tante persone sconosciute.
Prima di cadere in un sonno profondo, nella sua testa tuonò un ricordo..
"Non farai mai niente nella vita, non sarai mai nessuno. Chi vuoi che ti ascolti se ti presenti vestito in quel modo, addirittura con lo smalto alle unghie!."
"Io non ti capisco proprio, ma se ti piace vestirti di rosa, vai nel gruppo delle ragazze"
Tutti quegli insulti, battevano nella sua testa come un martello ed era difficile ritrovare la fiducia in se stesso. Li aveva sempre spinti via dai suoi ricordi, ma sapeva che in un angolo nascosto, erano lì, in silenzio, pronti a riemergere quando meno se lo aspettava.Nel sogno...
<<Trovami..>>diceva una voce femminile
<<Trovami>>
Sangio era confuso, si guardava intorno, ma non vedeva nessuno, era tutto buio.
<<Chi sei?>>chiese al vuoto
<<Puoi anche allontanarti ma...>>
<<Cosa? Io sono fermo! Non mi sto muovendo..!>> Non stava capendo niente
<<Il filo rosso..>> ripeteva questa voce femminile.
Non appena sentì quella parola, abbassò di scatto il viso e scoprì ancora una volta il suo dito avvolto da un filo rosso, era luminoso, brillava di luce propria.
Con lo sguardo Sangio cercava di seguire il percorso del filo, e iniziò a camminare nel buio con la sola guida del filo rosso.
Tornando a guardare in alto, si rese conto che non era più solo, c'era una donna di schiena.
<<Hey..scusi,sta bene?>> chiese
La donna si voltò, e scoprì il suo volto.
<<Mi hai trovato>> disse sorridendo la donna
<<Ma chi è lei? Io non l'ho mai vista>> disse lui pensieroso.
<<Io sono Destino >>
<<Cosa? È uno scherzo, vero?>> rispose Sangio palesemente scioccato.
<<Il tuo viaggio non è ancora finito>> disse sorridendo la donna.
<<Viaggio? Ma quale viaggio?>>
<<Quello che ti porterà da lei..>>
Prima che Sangio potesse rispondere, Destino continuò: << ...colei che è legata all'altro capo del tuo filo..>>
"Il treno è arrivato a Roma-Termini, ripeto il treno è arrivato a Roma-Termini. I passeggeri sono pregati di scendere".
La voce metallica del capotreno, lo riportò alla realtà.
"Ma che cazzo di sogno era quello?!" si domandò tra sé e sé.
Doveva parlare con qualcuno, perché non gli piaceva per niente la piega che stavano prendendo quei sogni.
Appena sceso dal treno, il suo manager lo stava aspettando all'uscita.
<<Eccolo va. Ben arrivato a Roma>>
<<Let's go. Ce l'ho fatta.>>
<<Com'è andato il viaggio?>>
A quella domanda pensò di raccontargli il sogno, ma forse era meglio tenere per sé le sue pazzie.
<<Tutto bene. Ho dormito per tutto il tempo>>.
<<Bene, meglio così, almeno appena arriviamo passiamo subito nella scuola di ballo, così puoi approvare le coreografie. Visto che hai detto di voler controllare ogni dettaglio>> spiegò il manager.
<< Daye. Perfetto. Non vedo l'ora. Però prima vorrei passare in Hotel a sistemare le mie cose>> disse Sangio guardando le diverse valigie che aveva portato.
<<Tranquillo, Sangio. L'Hotel è praticamente attaccato alla scuola di danza. Quindi, ci mettiamo veramente 1 minuto>> lo tranquillizzò.
<< Wow... che spettacolo così.>> sorrise rilassato Sangiovanni.
Il taxi li portò davanti alla famosa scuola di ballo.
Prima di entrare nell'hotel per fare check-in eccetera, Sangio voleva prendersi un bel caffè e fortunatamente lì davanti alla scuola c'era un bar. Entrarono e si sedettero a un tavolino libero.
Mentre sorseggiava il suo tanto atteso caffè, si voltò alla sua sinistra e c'era un enorme gruppo di ragazze che uscivano dalla scuola, sembravano stanche, ma sempre col sorriso. "Doveva piacergli proprio ballare, se anche da stanche erano felici" pensava Sangio.