Capitolo 1

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Roma. Giulia era appena uscita da danza ed erano le 20, doveva sbrigarsi, altrimenti non avrebbe fatto in tempo a salutare sua nonna che quella sera sarebbe tornata a Barcellona.
La patente non l'aveva ancora presa, così prese la metro, anche se a quell'ora non era un bel posto dove stare. Aveva paura ad essere sola lì dentro, ma cercava di non pensarci troppo.
"Ce l'ho fatta!" esclamò appena rientrata in casa.
"Giuli vieni a salutare la nonna" la richiamò sua madre.
"Arrivo"
"Te quiero mucho mi niña y te espero este verano" (ti voglio tanto bene e ti aspetto quest'estate) le disse sua nonna.
"Te quiero abuelita " (ti voglio bene nonnina).
Come tutte le estati, andava a trovare sua nonna a Barcellona e restava lì tutto il mese di agosto, approfittando anche di alcuni stage estivi di ballo.
Giulia non smetteva mai di ballare, cercava sempre un modo per migliorarsi, per imparare nuovi stili.
La danza era la sua vita, ma in fondo al cuore sapeva che le mancava qualcosa, avrebbe tanto voluto innamorarsi. Provare quel sentimento forte per una persona, che va oltre ogni cosa. Le sue amiche erano tutte fidanzate e spesso si trovava sola o a fare il terzo incomodo per questo si era chiusa ancora di più nella danza, perché solo mentre ballava si sentiva davvero se stessa, senza filtri.
La mattina dopo, Giulia non riusciva a stare ferma, era così impaziente perché quello stesso giorno avrebbe fatto il suo primo tatuaggio.
<<Non vedo l'oraa!!>>
<<Mannaggia! È tardi>>.
Un'ora dopo aveva già finito ed era veramente soddisfatta!
<<Che bello, è proprio come lo volevo>>commentava con la sua amica Chiara.
<<Si, è semplice e delicato e poi il significato supera tutto>>rispose Chiara sorridendo.
<<...5,6,7,8 >> leggeva Giulia sul suo braccio.
Aveva deciso quel tatuaggio perché era la rappresentazione della danza, del conteggio dei passi, del ritmo, quello che le scorreva dentro il sangue e lungo tutto il corpo.
Lei diceva sempre "Io non sono nata con il talento, ma con la passione" e questo bastava a capire che persona fosse. Ma non bisogna farsi ingannare, perché Giulia era sempre solare, e rideva sempre, però dentro di lei nascondeva una grande sofferenza.

Lo stesso giorno a Vicenza...
Giovanni era in camera sua a cercare di ricordare il sogno che aveva fatto la notte precedente. C'era una ragazza, con i capelli lunghi castani e gli occhi a cerbiatto. Non l'aveva mai vista dalle sue parti.
<<È un sogno Gio, smettila, lei non esiste>> si ripeteva nella mente.
Dopo qualche ora decise di pensare ad altro, come alla sua prossima canzone da scrivere.
Erano anni che sognava questa carriera e l'anno prima era riuscito a farsi conoscere nel mondo della musica, ma ora ,era una settimana che non riusciva a scrivere, era come bloccato.
<<Non ho idee, non so cosa scrivere>> era disperato.
Dopo ore ed ore passate davanti a un foglio bianco, con la testa tra le nuvole, senza neanche guardare, scrisse: 1,2,3,4...

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