*Questo è ufficialmente il penultimo capitolo e spero davvero che vi piaccia. Non so come farò a dire addio a questa storia, è stato un viaggio bellissimo insieme a voi che l'avete letta e insieme ai personaggi. Scrivetemi cosa pensate del capitolo❤️*
Il treno scorreva veloce sulle rotaie, mentre viaggiavano da Milano a Vicenza, erano seduti vicini e stavano riposando, recuperando il sonno perso i giorni prima.
Sangiovanni aprendo gli occhi, guardò fuori dal finestrino, continuando ad accarezzare la schiena di Giulia, mentre dormiva sulle sue gambe.
Lui adorava stare in treno, vedere il paesaggio muoversi veloce e cambiare, lo rilassava. Il weekend che li aspettava sarebbe stato divertente, e sicuramente all'insegna del totale relax, almeno lì non dovevano lavorare, perciò potevano dormire fino a tardi, pranzare insieme e non velocemente con un panino come al solito, a Vicenza era come se il tempo scorresse diversamente per loro.
Il treno si fermò rumorosamente, e la voce metallica chiamò la loro fermata, era arrivata l'ora di scendere, quindi il cantante svegliò la sua ballerina e insieme uscirono dal treno, con le loro valigie.
<<Tutto bene?>> le chiese lui.
<<Si, sono solo un po' assonnata. Mi riprenderò presto!>> rispose accennando un sorriso.
Il taxi lì lasciò esattamente davanti casa, perciò portare le valigie fu più facile del solito.
L'estate era finita, era settembre inoltrato ormai, ma il caldo sembrava ancora accompagnarli lungo le giornate, la città era silenziosa a quell'ora e il primo sole scaldava l'asfalto.
<<Entriamo! Forse staranno ancora dormendo. Sono solo le 6:00 del mattino>> disse lui aprendo lentamente la porta.
<<Già. Facciamo piano. >> rispose Giulia chiudendo la porta dietro di sé provando a non far sentire nessun rumore brusco.
Salirono le scale, fino alla camera di Sangio, aprirono la porta e poggiarono le loro cose. Era tutto come lo avevano lasciato l'ultima volta che erano saliti a Vicenza, anche la maglietta di Giulia, che aveva lasciato sulla sedia.
La ballerina si sdraiò sul letto, e in men che non si dica si era già riaddormentata, invece il cantante stava sistemando le valigie in modo che non stessero in mezzo, e quando si voltò, trovò la sua Giulietta con gli occhi chiusi.
Le scappò un sorriso, le fece una carezza e poi scese al piano di sotto a bere un bicchiere d'acqua, ricordandosi di non fare rumore."Che bello questo silenzio! Speriamo di recuperare un po' di tempo solo per noi questi giorni. È stata una settimana difficile e piena di impegni per entrambi! Credo che questo weekend dovrei spengere il telefono e prendermi una pausa" pensò mentre sorseggiava piano l'acqua fredda che aveva nel bicchiere.
Tornato su, la situazione era la stessa, Giulia
non si era mossa di mezzo centimetro, così lui le tolse le scarpe e la sistemò meglio sul letto, poi anche lui si liberò delle scarpe e si sdraiò accanto a lei, e d'un tratto, come se il corpo di Giulia avesse avvertito la sua presenza, le braccia si mossero e si posizionarono sul petto di Sangio, così come la testa che addormentata, premeva sul suo cuore. Lui si rilassò all'istante e chiuse gli occhi, abbandonandosi completamente al sonno e all'abbraccio della fidanzata.
<<Hey! Ma quando siete arrivati?>> lo svegliò la voce di suo padre.
Giulia sembrava non essersi accorta di niente, infatti continuava a dormire tranquilla.
<<Che ore sono?>> chiese Sangio con la voce assonnata.
<<Sono le 9 >> rispose suo padre guardando l'orologio.
<<Siamo arrivati circa due ore fa!>> disse lui con un occhio chiuso e uno aperto per il sonno.
<< Va bene! Vorremmo andare a fare un pic nic per pranzo, partiamo tra un paio d'ore! Venite con noi?>> gli chiese Pier.
<<Certo va bene! Ci divertiremo! A dopo>> rispose lui tornando a poggiare la testa sul suo comodo cuscino.
Un'ora dopo, Sangiovanni aprì lentamente gli occhi e si mise a fissare il soffitto, e a pensare, mentre Giulia accoccolata a lui, alzava e abbassava le spalle a ritmo del suo respiro. Il bianco del soffitto iniziò a colorarsi di immagini, impresse nella memoria di Sangio, e una alla volta si collegarono creando la loro storia, tutti i loro momenti insieme, e lui sorrideva come uno scemo ripensandoci.
<<Ballerina! Sveglia...dobbiamo prepararci, mio padre ci ha invitato a fare un pic nic nei boschi per pranzo>> la svegliò lui dolcemente.
<<Mmmm...altri cinque minuti mamma>> rispose lei ancora con gli occhi chiusi.
<<Da fidanzato a mamma...è un attimo..ahaha>> disse lui a se stesso anche perché lei non si decideva ad aprire gli occhi.
Sangio si alzò dal letto, e le diede un bacio appassionato e finalmente la ballerina aprì gli occhi, svegliata dal bacio del vero amore, come nelle favole.
<<Questo si che è un buongiorno...>> disse lei stiracchiandosi.
<<ahah..dai alzati dormigliona! Abbiamo dei programmi signorina!>> rise lui.
Dopo una bella doccia, entrambi erano carichi e pronti a partire per i boschi, ad affrontare una nuova avventura insieme.
Scesi dalla macchina, insieme a Pier e Lidia, si avviarono verso il bosco, ma prima di arrivare alla zona dei pic nic dovevano camminare un po', e i due fidanzati prendendosi per mano seguirono i genitori di Sangiovanni lungo il percorso nel bosco.
Il pranzo lì fu magico, spensierato, e anche divertente, i genitori del cantante avevano portato le ecografie di Francesca, la compagna di Alberto, per farle vedere a loro due che ne rimasero impressionati, perché l'ultima volta si vedeva un semplice puntino, invece ora stava crescendo, si stavano formando le manine, i piedini, era così assurdo solo pensare che un esserino cresceva per 9 mesi in una pancia.
<<Wow! È...bellissimo! >> disse Sangio.
<<Ma non si sa se è maschio o femmina?>> chiese Giulia guardando ancora una volta la foto.
<< È ancora presto purtroppo!>> rispose Lidia.Il resto della giornata trascorse serenamente, all'insegna del relax, ma purtroppo si concluse presto, perché nei boschi si faceva buio prima.
Saltarono la cena e salirono subito in camera.
<<Ti sei divertita??>> chiese Sangio a Giulia.
<<Si. È stato...diverso, una giornata diversa dal solito. Grazie>> rispose lei.
<< Una giornata perfetta, come sempre quando ci sei tu. Andiamo a dormire ora.>> le disse lui.
<<Aspetta! Mi aiuti a togliere il vestito? Ha la chiusura dietro e non ci arrivo>> chiese lei voltandosi di schiena, spostando di lato i capelli, per scoprire il collo.
Lui lentamente si posizionò dietro di lei, alzò la mano destra, percorrendo tutta la lunghezza della schiena, fino all'inizio della lampo e mentre la tirava giù, Giulia fu percorsa da un brivido di piacere."Come posso resisterle? È...è speciale, bellissima, diversa " pensò lui poco prima di annullare la piccola distanza rimasta a dividerli e facendo aderire il suo corpo dietro di lei. Passò la mano davanti, prima sulla pancia e poi scendendo, sollevò l'elastico delle mutande, facendosi spazio per poi entrare e darle piacere.
Il giorno successivo lo passarono con tutta la famiglia di Sangiovanni e come sempre si divertirono tantissimo, anche a giocare con la piccola Virginia. La sera invece fu più tranquilla, erano solo loro due e Deddy con Mary, fuori la veranda.
Sangio e Giulia si erano sdraiati sul dondolo, mentre gli altri due avevano preferito la panchina.
Iniziarono a chiacchierare, ma Deddy sembrava assente, come se avesse un pensiero fisso che lo tormentava, così Sangio gli chiese:
<< Hey brody! Tutto bene? Sei silenzioso>>
<<Si...anzi..no...io..è che..non ho mai mentito ai miei, loro hanno sempre fatto di tutto per farmi raggiungere il mio sogno e io li ho pugnalati alle spalle..>> rispose lui affranto.
Mary lo accarezzò, cercando di sostenerlo e un po' si sentì in colpa, perché era stata una sua idea.
<<È colpa mia! Ti ho convinto io>> disse lei.
<<Hey..nono..non è colpa tua! Sono io che dovevo avere il coraggio di affrontarli.>> rispose subito lui.
<<Ascoltami...non è troppo tardi per dire la verità...abbi coraggio..so che ne hai da vendere brody>> disse Sangio avvicinandosi a lui.
<<Già. Glielo devo! Si meritano la verità. Ora li chiamo>> rispose Deddy.
Il ragazzo prese il telefono e compose il numero di sua madre, non si mosse da dove era, non c'era bisogno di allontanarsi, loro erano come una seconda famiglia e potevano ascoltare ogni cosa.
<<Mamma...devo parlarti>> rispose lui al telefono.
<< Tesoro dimmi..che succede!? Va tutto bene?>> chiese lei già preoccupata.
<< Stai calma ti prego. Sto bene. Ma..io..ho bisogno di dirti la verità. Non sono a Milano e non sto lavorando con i miei produttori ad un nuovo progetto. Loro mi hanno coperto, sto scrivendo nuovi pezzi, ma...sono...a Vicenza.>> disse finalmente lui.
<<.....a...a..Vicenza?!? E perché ci hai mentito? >> disse lei dopo qualche secondo di silenzio.
<<Mamma, non volevo mentire, ma voi non mi lasciavate spazio, eravate diventati invadenti, e mi tenevate segregato in casa come se fossi un bambino. Non potevo vedere Mary..e sono scoppiato!>> disse sputando il rospo.
<< Mi dispiace! Noi..volevamo solo proteggerti. Ci siamo così spaventati, quando ti abbiamo visto in ospedale, pensavamo di averti perso, e non abbiamo affatto pensato a cosa volessi tu. Volevamo tenerti qui con noi, per ripararti da tutto, ma facendo così abbiamo sbagliato. Però tesoro, non devi mentire, non farlo mai più. Sai che puoi dirci tutto.>> gli disse la madre.
<<Mi dispiace mamma, Davvero! Ora che lo sapete, mi sento meglio. Non avrei mai voluto dirvi una bugia e fuggire di casa, ma non mi avete lasciato scelta. Sono qui a Vicenza con Mary, Sangio e Giulia. Sto bene e lunedì andrò all'ospedale a togliere i gessi. Stai tranquilla. Ti voglio bene. Ci sentiamo presto>> gli spiegò Deddy.
<<Mmm..d'accordo. Ti voglio bene anche io e Deddy? La prossima volta, dicci subito la verità ti prego! A presto!>> rispose lei.<<Visto? Non è stato poi così male no?>> gli fece notare Sangiovanni.
Lui sorrise e in quel momento un peso si sollevò dal suo cuore e svanì nel nulla.
<<Brindiamo!>> esordì Giulia prendendo un bicchiere di coca cola.
<< con la cocacola?>> rise Sangio.
<< Shhh..tu zitto e alza il bicchiere>> lo rimbeccò lei.
Lui eseguì gli ordini, e brindarono a loro, all'amore e alla libertà.