Capitolo 79

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*Scusate l'assenza, ma sta diventando difficile scrivere ultimamente. Spero che il capitolo vi piaccia comunque. 🥰
Stavo pensando di allungare ancora di più i capitoli, ma questo significherà che non riuscirò a pubblicare tutti i giorni. Quindi vi chiedo...più lunghi ma non tutti i giorni o così come sono e (quasi😅) tutti i giorni?? FATEMELO SAPERE 🙏 *


Era passata una settimana.
Giulia era tornata a Milano, ma aveva deciso di aspettare che Sangio facesse il suo primo concerto, prima di tornare a lavoro. Avevano parlato con il direttore, per spiegargli tutto e lui era stato tanto gentile da accettare questo piccolo ritardo, ma era di vitale importanza che Rosa non venisse a sapere niente, lei doveva pensare di aver vinto.

<<Buongiorno amore>> la svegliò Sangio.
<<Buongiorno>> rispose lei sorridendo e aprendo gli occhi.
<<Cosa vuoi per colazione?>> le domandò lui.
<<Perché oggi sei così gentile?? Cosa nascondi?>> chiese lei prendendolo in giro.
Lui rise, ma non rispose, le diede un bacio, prima di alzarsi e andare in cucina, con un sorrisetto sospetto.
Giulia era curiosa di scoprire cosa stava nascondendo quel monello del suo fidanzato, quindi scese dal letto, passò in bagno a farsi una doccia e poi, ancora in accappatoio, si diresse verso la cucina.
Il corridoio era illuminato da tantissime lucine, fino al tavolo, apparecchiato perfettamente, due piatti ripieni di ogni cosa, come pancake, croissant, Waffle, e poi c'era da bere sia il cappuccino che diversi succhi di frutta.
<<Wow! E cosa stiamo festeggiando esattamente, con tutto questo ben di Dio?>> chiese lei guardando tutto quello che la circondava.
Sangio sorridente, si avvicinò a lei, le prese le mani e rispose: << Deve esserci un'occasione per fare queste cose per te? >>
Lei lo baciò, lo ringraziò, e insieme fecero questa preziosa colazione.
<<Stavo pensando...>> iniziò lui alzandosi dalla sedia e andando dietro di lei.
<<...che sta sera ci sarà il mio primo vero concerto...e tu sarai con me... quindi...mi stavo chiedendo...perché non rendere perfetta la giornata...e...>> continuò lui girando la sedia e aprendo piano piano l'accappatoio di Giulia.
La ballerina sorrideva maliziosa, perché aveva capito cosa aveva in mente il fidanzato, e lei non vedeva l'ora di accontentarlo.
Dopo aver aperto l'accappatoio, Sangio la prese in braccio e la fece sedere sulla penisola, sfilandosi la maglietta.
<<Tu non immagini nemmeno quanto mi sei mancato..>> disse lei baciandogli il collo.
<< Non riuscivo a fare più niente..ero...bloccato...tu sei la cosa più importante per me...e appena te ne sei andata sono tornati tutti i vuoti che avevo..>> rispose lui continuando a baciarla ovunque.
L'accappatoio finì a terra, come anche il resto dei vestiti di Sangiovanni e loro due si unirono proprio lì, nella loro cucina, ricordandosi ancora una volta quanto si amassero, per poi lasciarsi andare nella loro camera.
<<Sai...quando sarà tutto finito...voglio fare qualcosa..solo io e te..andiamo da qualche parte..spariamo per qualche settimana...che ne dici?>> domandò lui mentre erano ancora abbracciati.
<<Vuoi sparire? Solo io e te? Non male come idea..ma adesso concentrati sul concerto.. ok?>> gli ricordò lei.
<<Sarà una serata difficile per me... sono contento che ci sia anche tu..non saprei come fare altrimenti..>> le disse Sangio.
<<Noi saremo sempre legati.. quindi io ci sarò sempre.>> rispose Giulia baciandolo.

Nell'ufficio dell'Accademia...

<<Inizierai..la settimana prossima...abbiamo...diciamo...cambiato giorno di apertura..>> disse Roberto cercando di non tradirsi con la verità.
<<Va bene..Sono contenta che alla fine hai capito che il posto era perfetto per me..>> disse Rosa.

"Certo come no! Speriamo che la polizia intervenga presto come hanno detto!" pensò il direttore.

<<Mmm..si..ora devo andare. Ci sentiamo >> si sbrigò a chiudere la telefonata Roberto.

Quella situazione era davvero pesante da sostenere, ma ultimamente si sentiva diverso, più felice.
Dall'ultima volta che era andato a cena da Sangiovanni e Giulia, aveva rivisto quella donna, più di una volta. All'inizio per caso, poi si erano scambiati i numeri, e lui con la scusa di aiutarla a trovare un lavoro, la cercava spesso, fino a sentirsi praticamente tutti i giorni.
Erano a loro agio insieme e riuscivano a tirare fuori discorsi di tutti i generi, dai più banali a quelli più seri.
C'era qualcosa tra di loro, era scattato nell'istante in cui i loro sguardi si erano incontrati, e non potevano più fingere il contrario.
La signora Stefania, ogni tanto scriveva a Giulia, per sapere come stava e come andava la vita, ma aveva tenuto per sé i vari incontri con il direttore, questo rimase un segreto. Stefania sapeva tutta la storia di Rosa e anche del fatto che Giulia aveva deciso di tornare a Roma, e le era dispiaciuto tanto sapere che se ne fosse andata, ma fortunatamente le cose si stavano sistemando piano piano.

A Torino...

Deddy era preoccupato per il suo amico, dopo aver saputo quello che voleva fare la sera del suo concerto, ma sapeva che non era solo, perché c'era Giuli con lui e lei non lo avrebbe lasciato affrontare questa cosa da solo.

*Bussarono alla porta*

<<Si può?>> chiese una voce che lui conosceva bene.
Sorrise.
<<Certo>> rispose lui.
Entrò.
Gli sembrava una vita che non sentiva la sua voce, invece eccola lì, con il suo sorriso e i suoi occhi lucidi per l'emozione.
<<Che bello vederti sveglio!>> disse Mary avvicinandosi alla sedia, ma restando in piedi.
<<Che bello vedere te... pensavo non venissi..>> rispose lui.
<<Sono venuta anche un'altra volta, ma eri incosciente>> disse lei.
<<Davvero? Grazie di essere qui e anche di essere passata a trovarmi.>> rispose Deddy sorridendo.
<<Dovevo farlo...appena ho saputo cosa era successo...mi sono spaventata e ho avuto davvero paura..>> disse Mary abbassando la testa per nascondere le lacrime.
Deddy non voleva farla piangere, o ricordare brutti momenti.
<<Vieni..siediti qui vicino a me..>> le chiese lui indicando il suo letto.
Mary senza alzare lo sguardo, si sedette vicino al ragazzo e si fece piccola piccola, mentre lui passava il braccio intorno alla sua schiena per stringerla a sé.
<<Come stai?>> gli chiese lei.
<<Beh..diciamo che sono vivo...e..>> iniziò a dire lui, ma ad un tratto si bloccò come perso  in un ricordo, o meglio, in un incubo.

Nell'incubo...

Rosa era nella macchina, pronta a partire e lui ignaro di tutto stava aspettando in mezzo alla strada.
Un secondo dopo vide la macchina davanti a lui e tutto iniziò ad andare a rallentatore. Non c'era nessuno in quel vicolo, nessuno poteva salvarlo dal suo destino.
In un attimo era per terra, sentiva un dolore lancinante ovunque, e con la coda dell'occhio vide Rosa uscire dalla macchina e andare verso di lui, gli disse qualcosa che lui non riuscì a sentire, e nel suo viso non c'era nessuna traccia di paura, pentimento, o altro, solo soddisfazione.

<<DEDDY! Hey..CI SEI?>> urlò Mary.
Finalmente il ragazzo tornò in sé e rispose:
<< Si...ci sono.. >>
<<Sembravi perso...eri rigido...non parlavi più..cosa è successo?>> chiese lei preoccupata.
<<Io...io...ho vissuto di nuovo l'incidente..è...è stato orribile>> rispose lui cercando di spiegare come si era sentito.
Mary lo abbracciò piano per non fargli male e gli disse: << Mi dispiace...tu...mmmm...tu...pensi ancora a lei?>> domandò imbarazzata.
Deddy la guardò e accarezzandole il viso gli disse:  << Difficile dimenticarla...il suo sguardo gelido..solo a pensarci mi mette i brividi. Preferisco pensare a te>>.
Mary sorrise girando la testa, ma lui la prese dal mento e la fece voltare, per guardarla negli occhi e poi...la baciò.

Milano...

<<Sei pronto?>> domandò Giulia al fidanzato dentro al camerino.
Sangio si guardò allo specchio un'ultima volta, fece un bel respiro e poi rispose: <<Si! Facciamolo!>> e uscirono da lì mano nella mano, lui salì sul palco e Giulia rimase lì dietro a sostenerlo.

"Ce la farai amore mio! Io credo in te" pensò lei.

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