Capitolo 8

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<<Hey. Stai bene? >>

Giulia alzò lo sguardo.
<< Oddio. Mi hai fatto prendere un infarto ahahah. Comunque direi che potrei stare meglio>> rise Giulia imbarazzata.
<<Ne sono certo. Ma cosa stavi facendo qui fuori vestita così? >> le chiese Sangio.
<< Ho finito ora lezione e dovrei tornare a casa, ma mi sono dimenticata il cambio e non è proprio il caso andare in metro vestita così, perciò volevo andare a piedi, ma piove>> disse indicando la pioggia.
<< Wow, una pessima giornata quindi. Senti posso aiutarti in qualche modo? Magari ti do qualcosa da metterti.>>
Giulia non si aspettava una proposta del genere, quindi prima di rispondere pensò: " Oddio e mo che gli dico? Dovrei accettare?, alla fine mi farebbe solo un favore a non mandarmi in giro vestita così"
Quindi rispose: << Sicuro? Non hai da fare? Magari ti faccio perdere tempo..>>.
< Ma che! Con questo tempo ho passato la giornata a girare a vuoto per poi tornare qui>> disse guardandola negli occhi.
<<Ci credo. Potevi vedere qualche monumento..a Roma ce ne sono tantissimi>>    disse Giulia distogliendo lo sguardo.
<<Lo so. Ma mettersi a girare questa città da solo è un po' noioso, non credi? Forse dovrei trovare una guida>> le disse facendo un sorrisetto.
<<Ahahah. Ti metti a sprecare i soldi per una guida ? Tu sei matto. Quelli ti fanno vedere le cose noiose >> lo prese in giro Giulia.
<< A si? Non sia mai allora!>> rise Sangio.
Rimasero a guardarsi negli occhi senza dire niente, poi il rumore di un clacson dall'altra parte della strada li fece tornare alla realtà.
<< Vieni. Saliamo, così ti asciughi e ti do qualcosa da mettere per tornare a casa>> disse Sangio indicando l'hotel.
Un po' titubante, Giulia rispose: << Grazie>> e si avviarono all'entrata dell'hotel.

Appena entrata nella sua stanza, rimase a bocca aperta da quanto era grande. C'era di tutto, era una casa praticamente.
Mentre Giulia si guardava intorno ancora sbalordita dalla camera, Sangio era rimasto sulla porta a guardare lei che si aggirava per la camera come un bimba in un parco giochi. Era proprio unica.
<<Ma tu vuoi andare in giro per Roma, quando potresti stare in questa stanza gigante? Ahah>> rise Giulia voltandosi verso il cantante.
Sangio entrò e chiuse la porta dietro di sé.
Si avvicinò a lei
<< Da solo che mi metto a fare? Non è divertente come dici tu!>> sorrise lui.
<<ahahah..io saprei cosa fare qui ! Ho milioni di cose in testa che potrei fare per divertirmi>> si voltò ancora una volta Giulia per sfuggire al suo sguardo.
Sangio però tornò di nuovo davanti a lei, e fece qualche passo avanti..
<<Illuminami allora>> disse a pochi centimetri dalla sua bocca.
Lei non si muoveva più, stava trattenendo il respiro e ovviamente tutte le cose che aveva pensato erano di colpo sparite per fare spazio ai suoi occhi azzurri che sembravano entrare nella sua mente e nella sua anima.
<<Allora?  Vuoi tenerle segrete queste cose divertenti? Ahahah >> disse allontanandosi un po' Sangio.
<< ahahah. Si mi tengo i miei segreti  >> riuscì a dire Giulia.
<< Va bene capo. Ahah. Comunque hai ancora addosso i vestiti bagnati e prima che ti ammali meglio se vai in bagno ad asciugarti, io intanto ti prendo qualcosa.>> disse Sangio indicandole il bagno.
<<C'hai ragione ahahah. Sto morendo di freddo. Grazie ancora>> rispose Giulia entrando.
Non appena Giulia entrò, Sangio andò di corsa verso l'armadio per scegliere qualcosa da prestarle.
Prese una maglietta, poi una felpa e un paio di pantaloni della tuta, stando bene attento che fosse tutto pulito.
Poi visto che sentiva ancora il rumore del phon pensò che fosse il caso di ordinare qualcosa di caldo da farsi portare in camera, così si riscaldava prima.
Optò per due tisane allo zenzero e limone, la sua preferita.
Quando Giulia uscì dal bagno con indosso l'accappatoio e i panni bagnati in mano, si rese conto che non le aveva ancora portato i vestiti.
<< Oddio scusami. Ho preparato i vestiti, ma li ho lasciati sul letto. Aspetta che li prendo>> disse dirigendosi nella camera da letto.
<< ahahah e che ci fa aspetto! Tanto ora non sono più tutta bagnata addosso.>> rispose ridendo.
<<Eccoli, tieni. Ti ho preso più cose, vedi tu cosa vuoi mettere>> disse porgendole i vestiti.
Giulia si era acciuffata i capelli in una piccola cipolla e stava per prendere i vestiti, quando Sangio si avvicinò lentamente, e con la mano libera le fece una carezza sulla guancia e poi diresse la mano verso i capelli. Li sciolse e li sistemò mettendoli dietro le orecchie per guardarla meglio negli occhi.
" Cosa sta succedendo? Sento tutte bollicine in tutto il corpo" pensava Giulia.

<< Scusami. Non avrei dovuto. Scusa. Non so come mi sia venuto in mente di fare così. Mi dispiace se ti ho infastidito o messo a disagio>> si allontanò di colpo Sangio.
Le diede i vestiti e tornò nella camera da letto.
Giulia rimase lì da sola per qualche minuto, ancora con le gambe che le tremavano. Poi entrò nel bagno e si cambiò.

"Ma che cavolo sto facendo? Mi avrà preso per scemo! Non ho proprio resistito. Non la conosco neanche e faccio ste cose. Che coglione che sono" pensava Sangio, seduto sul suo letto con le mani che gli coprivano gli occhi.
<< Ho fatto>> urlò Giulia dal bagno.
Sangio si alzò e le andò in contro, ma appena la vide con i suoi vestiti addosso, il suo cuore fece una capriola e sorrise guardandola.
<<Stai bene vestita così>> le disse sorridendo ancora.
<<Grazie.>> rispose Giulia imbarazzata dall'improvviso complimento.
<<Senti, ma tutto bene? Prima sei praticamente fuggito. Ahah>> continuò Giulia presa da un momento di coraggio.
Sangio all'inizio teneva una certa distanza, poi a quella sua domanda, si sentì ancora più stupido a rimanere lontano, quindi tornò di fronte a lei. Le doveva una spiegazione, anche se non lo sapeva neanche lui il perché di tutto ciò.
<<Io...non so come spiegarlo... però...>> inizio Sangio.

"Servizio in camera. Ho portato le due tisane che ha ordinato poco fa"

A quell'interruzione, entrambi si voltarono verso la porta e Sangio andò ad aprire.
Il cameriere posò le tisane sul tavolo e uscì.

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