Capitolo 14

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Era passata una settimana e non si erano sentiti più. Giulia per ovvi motivi, invece Sangio aveva un piano, voleva parlarle direttamente di persona,infatti quella settimana si recava praticamente tutti i giorni alla scuola di ballo, per incontrarla, ma non aveva avuto fortuna.
Giulia quella settimana lo aveva evitato come la peste. Non voleva vederlo, perché ce l'aveva ancora con lui per come l'aveva trattata.
Lunedì mattina, Giulia doveva andare a sostituire l'insegnante del corso delle bambine, ma voleva evitare di incontrare Sangiovanni da qualche parte, quindi si era messa una felpa larga con un cappuccio, anche se stava morendo di caldo, e gli occhiali da sole. Guardandosi intorno si avvicinò all'ingresso ed entrò.
Ora che era dentro, poteva finalmente togliersi quella cavolo di felpa. Iniziò la sua lezione tranquillamente, senza intoppi, poi nei 10 minuti di pausa, mentre le bambine si riposavano un pochino, Giulia si avvicinò alla finestra e guardò fuori. C'era Sangio che parlava con un ragazzo, sembravano amici. Si era soffermata forse troppo a guardarlo, perché a un certo punto lui si voltò nella sua direzione e i loro occhi si incontrarono, solo un minuto e poi lei abbassò lo sguardo e tornò alla sua lezione.

Nello stesso momento...
"È lei! Che farà a scuola a quest'ora? Che fine ha fatto questa settimana? " si chiedeva lui guardandola ancora.
<<Brodyy!! Ci sei??>> chiedeva Deddy passandogli una mano davanti al viso.
<< È? Sisi ci sono>> rispose Sangio
<< Che stavi guardando con quella faccia da ebete? Ahahah>> rise Deddy.
<< ma quale faccia? Smettila. Stavo guardando la scuola di ballo>> lo spinse Sangio.
<< Zi..adesso mi vuoi dire che sei fissato con le strutture delle scuole? Ahahah.. dai..su..sono io è..>> lo spronò l'amico.
<<uffa..quanto sei pesante De!! Va bene! Dalla finestra ho visto Giulia.. contento?>> rispose Sangio esasperato.
<<ahahahah...ahahahaha...scusa..non riesco a non ridere..>> cercava di parlare Deddy.
<< Ma che cazzo ti ridi Zi? La smetti?>> disse Sangio scocciato.
<< Scusa scusa..ahahah..ma stavo pensando che tu nel messaggio le hai detto tipo che le cose di coppia le fai con un certo criterio...ahahahah. E questa sarebbe la tua idea di criterio? Ahahah...metterti a fissarla come un coglione con la bocca aperta? Ahahahah>> rise come un matto Deddy prendendo in giro Sangiovanni.
Sangio alzò gli occhi al cielo. Deddy era esasperante, voleva sapere tutto e alla fine riusciva a cavarti le parole dalla bocca in qualsiasi caso.
<< Hai finito di ridere di me? >> gli chiese all'amico.
<< Scusa zi..scusa.. però è la verità. Perché non entri? ora sai che c'è...vai>> le disse Deddy.
<< Ti pare così facile a te? >> rispose Sangio.
<< oh..brody..la questione è molto semplice.. Vuoi sistemare le cose? >> disse l'amico a Sangio.
<<Si>> rispose secco.
<<e allora muovi il culo ed entra.>> lo spinse verso l'entrata Deddy.

<<Piccoline, la lezione è finita. Siete state bravissime.>> disse Giulia alle bambine.
La stanza si era svuotata poco dopo, e rimasta sola, Giulia, aveva acceso la cassa e scelto una canzone che gli piaceva tanto "Duemila volte" di Marco Mengoni. Aveva iniziato a ballare, lasciando che la musica e le sue emozioni le indicassero i passi da fare.
Mengoni cantava:
"Ho bisogno di perderti, per venirti a cercare
Altre duemila volte
Anche se ora sei distante
Ho bisogno di perdonarti, per poterti toccare
Anche una sola notte..."

In questo punto della canzone, nella mente di Giulia apparì l'immagine di Sangiovanni, e lei continuava a ballare con lui in testa e le emozioni che lui le aveva fatto provare, nel cuore. Nessuno l'aveva mai fatta sentire così, sia nel bene che nel male.

"Wow. È una farfalla! Volteggia, senza far rumore, vola proprio. " pensava Sangio mentre la guardava di nascosto da fuori la stanza.
Finita la canzone, il cantante prese coraggio e bussò.
<<Chi è?>> si voltò verso la porta Giulia.
<<Sono Sangio. Posso entrare?>> chiese affacciandosi nella stanza.
"Sono riuscita a evitarlo tutta la settimana. Ora che vuole? Mettere in chiaro le cose ancora una volta?" Si domandava Giulia appena lo vide.
<< Se proprio devi>> rispose lei raccogliendo
le sue cose.
Entrò e chiuse la porta alle sue spalle.
<<Posso parlarti?>> le chiese lui.
<< Dimmi pure. Come posso aiutarti? Cercavi qualcuno?>> rispose molto fredda Giulia, sembrava quasi una voce registrata.
" Mi odia, cazzo! Cosa posso dirle per non farmi odiare più? Mannaggia a me. Cazzo, cazzo cazzo!" si diceva da solo Sangio.
<< Si puoi aiutarmi. Cercavo te>> rispose subito lui.
<< Cosa vuoi? >> chiese la ballerina cercando di non guardarlo negli occhi.
<< Voglio scusarmi con te. Mi dispiace per quel messaggio. Sono stato uno stronzo presuntuoso.>> le disse lui.
Lei, cercando qualcosa da sistemare nella stanza, gli disse: << Scuse accettate. C'è altro? >> le rispose fredda come il ghiaccio, sempre evitando di incontrare il suo sguardo.
<<Giulia, ti puoi fermare un attimo? Mi guardi, per favore? >> le chiese lui cercando di rimanere calmo.
Lei si voltò e finalmente lo guardò. Si avvicinò e una volta arrivata davanti a lui, con tutto il coraggio che aveva, gli disse:      
<< Cosa vuoi da me? Hai detto tutto nel messaggio. Io non ho niente da dirti>> disse sostenendo il suo sguardo.
<< Hai tutte le ragioni per odiarmi. Tu forse non hai niente da dirmi, ma io si. Ti prego ascoltami.>> rispose lui.
<< Ti ascolto. Ma possiamo uscire da qui che devo lasciare la stanza ad altre persone?>>
<<Va bene. Andiamo qui fuori alla scalinata dell'ingresso>> disse aprendo la porta della stanza.

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