Dicembre 1986
Nella nuova casa, arrivata finalmente dopo anni di attesa, c'è una stanza molto strana, piccola e senza finestre. Sembra più che altro un armadio molto spazioso, in cui potrebbero nascondersi tutti e tre - lui, sua madre e Tommaso - in caso arrivassero gli alieni. Insomma, non starebbero comodi, ma per un'emergenza simile andrebbe benissimo. Al posto del lampadario c'è una lampadina che penzola dal soffitto. Marta gli ha spiegato che non è una stanza vera e propria ma un ripostiglio, ovvero un vano dove riporre le cose, ed è molto felice ci sia, così la casa sarà più ordinata e il bagno non sarà più invaso da secchi, scope e fustini di detersivo. Ha raccolto tutti i suoi quaderni delle elementari, i suoi disegni e le foto, in uno scatolone che ha sistemato nel ripiano più in alto, insieme a tanti oggetti che non usano più.
Alcune foto e altra roba, però, l'ha messa in una scatola di latta con gli angioletti che ha portato in camera da letto. Alessio per un po' ha pensato che contenesse anche il numero di telefono del suo papà, ma poi se n'è scordato.
A lui del ripostiglio non importa nulla. Quello che conta è che ora ha una stanza tutta per sé, con un vero letto, una scrivania e tanto spazio dove tenere giocattoli, libri e giornaletti, e soprattutto, non deve dormire vicino a Tommaso. Si è chiesto per mesi come avrebbero fatto se quel mostro fosse arrivato prima che cambiassero casa, per giungere poi alla conclusione che non è stato un caso si sia trasferito da loro solo dopo il trasloco. Se le cose stanno davvero così, sarebbe stato meglio rimanere in quel bilocale buio e opprimente.
Un'altra novità è che quest'anno hanno fatto un vero albero di Natale, alto quasi due metri, invece di quello in miniatura che tenevano nel microscopico corridoio del vecchio appartamento. Lui e sua madre sono andati alla Standa e hanno scelto le palline, il puntale e le lucine colorate. Tornando a casa, hanno comprato della pizza al taglio e, dopo cena, hanno decorato la sala da pranzo e la cucina. Tommaso era al lavoro - fa il guardiano notturno da due settimane - e hanno potuto dormire insieme come ai bei vecchi tempi. Non lo racconterebbe mai a nessuno, perché è una cosa da bambini, ma adora addormentarsi accanto alla sua mamma e farsi fare le coccole al risveglio.
I momenti in cui possono stare da soli, tra il nuovo arrivato e i turni di Marta, sono sempre più rari e stasera non è uno di quelli. Tommaso si è impossessato del divano e guarda la TV. Uno di quei film italiani pieni di parolacce, battute a sfondo sessuale e donne che mostrano le tette. Anche a lui piacciono, soprattutto se c'è quell'attrice mora dal nome impronunciabile, ma trova imbarazzante guardarli col patrigno. Ha imparato da poco questa nuova parola, patrigno, e non gli piace, ma del resto non sa come definire il mostro che è entrato nella sua vita. Chiamarlo per nome gli da fastidio, chiamarlo il fidanzato di mamma anche. Così ha deciso che userà il termine con cui lo chiamano le maestre e non smetterà fino all'adolescenza, quando gli anteporrà un quasi.
Marta è in cucina, sta lavando i piatti e controlla la crostata nel forno. Ha passato il pomeriggio a pulire casa e stirare, visto che aveva la giornata libera, e lui vorrebbe aiutarla. Sicuramente è stanca e preferirebbe leggere un libro o telefonare a un'amica, ma quando ha provato a farlo presente, la Bestia si è messa a urlare.
«Gli uomini non lavano i piatti!»
Per lui è una frase senza senso. Sua madre non gli ha mai chiesto di contribuire ai lavori domestici, se non rifacendo il letto e tenendo in ordine le sue cose, ma a volte li hanno fatti insieme ed è stata contenta. Sta per controbattere, poi si ricordache mettersi a discutere con Tommaso quando ha bevuto più di un paio di bicchieri di vino è molto rischioso. È stato anche avvertito: «stasera sono di riposo, vedi di non rompere i coglioni». Tommaso non ha avuto bisogno di specificare cosa accadrebbe in caso contrario, ormai schiaffi e cinghiate non sono più eventi eccezionali.

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Alessio
General FictionATTENZIONE! Storia ad alto contenuto di violenza, descrizioni crude e linguaggio spesso volgare. -5 luglio 1999- "(...) paziente non collaborativo, mostra ostilità e atteggiamento provocatorio verso il personale medico. Nega di aver tentato il suici...