A casa del mio migliore amico c'é una stanza dalle pareti bianche.
Immacolate. Completamente spoglie.
Una stanza vuota. Completamente vuota.
Bianco che abbaglia. Che inghiotte.
Intollerabile per me che ho l'anima nera e rifuggo la luce.
Come le piastrelle del bagno di casa mia, su cui aleggia ancora l'ombra del mio sangue corrotto.
Mi sono rifugiato tra quelle mura in preda a un delirio spaventoso. In un atto estremo di autolesionismo che pochi potrebbero comprendere e riconoscerne la gravità.
Le ho fissate per ore, sprofondando nel vuoto più totale, nei recessi della mia mente.
Sono fuggito un attimo prima che mi inghiottissero.(dal retro di un disegno di Alessio, datato Novembre 1999)
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L'appartamento era una ghiacciaia.
Tommaso, intabarrato in una tuta di pile e uno spesso maglione di lana a coste, gli spiegò che l'impianto di riscaldamento era andato in tilt, e che essendo domenica avrebbero dovuto aspettare almeno fino al giorno dopo, prima che arrivasse un tecnico a ripararlo.
Dopo avergli preparato una tazza di latte caldo con una generosa dose di cacao solubile (un altro dei suoi inspiegabili gesti gentili), gli chiese come mai fosse rientrato così presto.«Manuel deve studiare, non posso stargli sempre tra le palle» fu la risposta quasi urlata da Alessio.
«Non credo gli dispiace.» La solita risata più simile a un ghigno. Le solite allusioni.
Alessio abbozzò un sorriso. Non aveva voglia di discutere, anche se una bella scarica di botte l'avrebbe distratto dal dolore straziante che lo stava annientando. Da solo non sarebbe mai riuscito a farsi abbastanza male, a meno che...
Voltò lo sguardo verso il ceppo con i coltelli accanto al lavabo, e ai brividi di freddo se ne aggiunse uno che era un po' paura e un po' piacere. Sarebbe riuscito davvero a conficcarsene uno in petto, dritto nel cuore? O a squarciarsi l'addome per morire più lentamente, prendendosi il tempo di assaporare la propria agonia? O forse avrebbe fatto meglio a incidersi i polsi, un suicidio comunque cruento e d'effetto, ma più convenzionale, così da non sentirsi diverso anche tra i diversi?«Ci manca solo che nevica.»
Il borbottio di Tommaso lo distolse da quei pensieri malsani, e lo indusse a guardare fuori dalla finestra.
Il cielo era di un insolito bianco appena sporco, surreale. Il colore dei suoi incubi peggiori. Del Vuoto. Del Nulla in cui stava scivolando e che rendeva le sue idee suicide sempre meno fantasie in cui rifugiarsi e sempre più un'opzione concreta. Che fosse nato storto o che l'avessero storto i mostri che aveva incontrato, che fosse un martire innocente o una creatura disgustosa che meritava tutto il male che gli era stato inflitto, poco importava, erano solo dettagli. La sua vita era un disastro totale, una tortura insostenibile.Di colpo capì che aveva perso anche Manuel. Perché, altrimenti, non l'avrebbe aspettato per uscire a fare un giro? Ammesso fosse davvero andato a fare due passi e non invece nascosto in qualche stanza per non dovergli dire addio fingendo dispiacere, in attesa che suo padre gli desse via libera.
Aveva perso tutti. Jon, Kornelia, i Valentini. Anzi, non li aveva mai avuti veramente vicini. Non l'avevano mai amato, al pari di sua madre e di quel padre di cui non sapeva neanche il nome. Si erano presi gioco di lui fin dall'inizio, chi per opportunismo chi per pena, magari convinto di fare un'opera buona. Rimanevano solo Gerardo e Ivanka, ma per quanto ancora?
Non era più arrabbiato. Era solo stanco. Ora capiva fino in fondo come si era sentito Jeremy mentre infilava la testa in un cappio e si preparava a lasciare un mondo che non faceva per lui. Stanco di essere diverso, stanco di non essere capito, stanco delle delusioni, dei suoi genitori che chissà cosa gli avevano fatto per spingerlo a quel gesto estremo. Stanco di vivere, di respirare, e il modo che aveva scelto per togliersi dai coglioni non poteva essere stato scelto a caso.

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Alessio
Художественная прозаATTENZIONE! Storia ad alto contenuto di violenza, descrizioni crude e linguaggio spesso volgare. -5 luglio 1999- "(...) paziente non collaborativo, mostra ostilità e atteggiamento provocatorio verso il personale medico. Nega di aver tentato il suici...