«Ti amo anch'io.»
Kornelia aspettò che Stefano riattaccasse, ripose il cordless sul suo sostegno e mise a bollire l'acqua per la tisana drenante del pomeriggio. Si accese una sigaretta sulla fiammella azzurra del fornello. Fumava solo in tre occasioni: dopo il caffè, dopo il sesso, e quando era in preda a emozioni spiacevoli. Come i dubbi sulla propria relazione. Stefano era, sulla carta, tutto quello che aveva sempre cercato: un uomo serio, affidabile e al tempo stesso passionale, che condivideva i suoi progetti per il futuro, la sua stessa visione di coppia e famiglia. Era anche molto attraente, con quegli occhi scuri dal taglio leggermente allungato, le labbra carnose e il suo metro e novanta di muscoli tonici. Negli ultimi mesi il loro rapporto si era evoluto parecchio, erano passati dal frequentarsi con assiduità alla convivenza e al parlare di matrimonio. Avevano già iniziato a cercare una casa più grande dove trasferirsi in vista del passo successivo: mettere al mondo dei figli.
Ora però lui era a Milano per un corso di marketing che l'avrebbe impegnato fino alla fine dell'anno e lei aveva scoperto di apprezzare la vita da single che conduceva dal lunedì al venerdì. Le uscite con le amiche, la libertà di gestire tempo e spazi senza dover tenere conto delle esigenze di un'altra persona, le serate solitarie in cui poteva scegliere se leggere un buon libro immersa nella vasca da bagno o guardare un film alla TV sorseggiando infusi profumati; la possibilità di dedicarsi alla preparazione delle lezioni del giorno successivo o alla correzione dei compiti dei propri alunni quando più le aggradava, senza pensare alla cena da preparare. Nelle ultime tre settimane era ringiovanita di dieci anni.
Nel bene e nel male, pensò, addentando un biscotto al cioccolato. Uno di quelli che Stefano non mangiava mai, perché gli zuccheri danno dipendenza e le dipendenze rendono schiavi.
«Non ti rendi conto di quanto tu sia schiavo e dipendente, Tato.» Al diavolo betulla e ortosiphon, meglio un bel tè al cocco in cui immergere il resto dei biscotti. «Schiavo della tua dieta salutista, schiavo dei tuoi sogni di gloria, schiavo del tuo aspetto, schiavo della tua facciata di rampollo di buona famiglia. Non sei neanche così passionale come pensavo, in fondo, sei solo bravo a letto, Perfettino del cazzo, un Capricorno fatto e finito.»
Le amiche la prendevano bonariamente in giro per la sua fissa per l'astrologia, e lei rispondeva sempre che sì, forse era fissata, ma la data di nascita influiva veramente sul carattere di una persona e poteva portare una miriade di esempi. Ovvio che c'erano anche altri fattori da considerare, non lo negava. Come nel caso di Alessio, quel ragazzino per cui si era presa una sbandata. Aveva dato per scontato che la sua disinvoltura, la sua irruenza, quel lato oscuro che di tanto in tanto faceva capolino dietro i suoi modi da seduttore sfacciato ed entusiasta, e la sua affascinante dualità, fossero il risultato della combinazione tra Sole in Ariete e ascendente Scorpione, per poi scoprire che dietro c'erano una famiglia disfunzionale e probabilmente un vero e proprio disturbo psichico.
Alessio l'aveva spaventata a morte. Non tanto per il contenuto delle minacce ricevute, ma per l'idea non avesse esitato a ricattarla, e per la sua imprevedibilità. In lui sembravano convivere un bambino ingenuo fragile come cristallo, e un giovane adulto con un'ottima capacità di intuire bisogni e punti deboli del prossimo, per sfruttarli a proprio uso e consumo, che si alternavano in modo non scontato. Almeno per lei. Per la sua amica Vanessa, psicologa, era un caso da manuale, un soggetto da cui stare alla larga.
«Credimi Kori, ti è andata bene. Se avessi continuato a frequentarlo ti avrebbe distrutta.»
A quelle parole, lei aveva reagito in un modo che mai si sarebbe aspettata. Invece di prenderle come conferma dei propri timori, l'aveva difeso.
«È solo un ragazzino problematico.»
Sapeva che Vanessa era bravissima nel proprio lavoro, che riusciva a inquadrare gli altri con una facilità e un'accuratezza impressionanti, ma sapeva anche che aveva vissuto un'esperienza devastante con un ragazzo molto disturbato, e questo sicuramente viziava le sue percezioni. Alessio non era del tutto innocuo, ma non era neanche un mostro.

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Alessio
General FictionATTENZIONE! Storia ad alto contenuto di violenza, descrizioni crude e linguaggio spesso volgare. -5 luglio 1999- "(...) paziente non collaborativo, mostra ostilità e atteggiamento provocatorio verso il personale medico. Nega di aver tentato il suici...