Yuta 🔴

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Vagavo per i corridoi deserti delle scuola. Gli studenti, in quel momento, erano tutti andati a guardare la partita di football. Io, però, odiavo quello sport e quindi decisi di andare in biblioteca per stare un po in pace. Al tavolo al centro della sala, c'era il gruppo più popolare della scuola e lo erano soltanto perché erano ricchi e influenti e quindi volevano essere tutti loro amici.
Senza farmi notare, mi incamminai in uno dei corridoi laterali della sala e sbucai nel reparto " Romance". Presi un libro, mi sedetti per terra e cominciai a leggere. Pochi minuti dopo, o così mi sembrarono, sentii delle voci che si avvicinavano. Quando guardai in alto mi accorsi che il gruppetto che prima chiacchierava al tavolo, adesso era in piedi davanti a me.

Jh: Guarda chi abbiamo qui - disse Johnny, il "capo", venendo verso di me - che ne dici di venirti a fare un giretto con noi?

Y/N: No, grazie. Sto bene qui.

Je: Cosa? - mi guardò incredulo.

Ch: Hai appena detto di no a Johnny?

Y/N: Bene, vedo che il tuo udito funziona bene - lo guardai impassibile.

Jh: Ti conviene alzarti subito e venire con me o te ne pentirai - il suo sguardo era truce. I suoi occhi, dal viso, passarono a scrutarmi il corpo, soffermandosi sul seno messo in risalto dalla camicetta stretta.

Dy: Che ne dici, Johnny? - anche lui mi stava guardando con insistenza.

Jh: Sei vergine?

Y/N: Che te ne frega? - lo guardai storto, alzandomi.

Je: Uuuhhh, non mi sono mai fatto una vergine - mi guardava come un animale che guarda la sua preda.

Jh: Io ne ho avute tante - mi scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio - ma belle come te ne ho avute poche - si avvicinò pericolosamente alle mie labbra - che ne dici se ci andiamo a chiudere nell'ufficio del preside?

Gli altri ridevano. Io ero terrorizzata, non tanto dalle loro parole ma dal fatto che sicuramente non sarei uscita da quella situazione tutta intera. Johnny mi aveva fatta indietreggiare fino a toccare la parete con la schiena. Ero intrappolata dalle sue braccia, un'espressione trionfante e vogliosa sul volto. Premette le labbra sul mio collo e mi lasciò una scia di baci da un punto sotto all'orecchio fino al primo bottone della camicetta.
Ero nel panico e qualche lacrima, senza volerlo, mi era scesa sulle guance.

T: Guardate, adesso si mette anche a piangere - ridacchio' Ten, godendosi la scena.

Jh: Così mi fai eccitare ancora di più - slaccio' il primo bottone.

Yuta: Fermo.
Mi accorsi di lui solo in quel momento. Faceva parte del gruppetto ma se ne era rimasto in disparte.

Jh: Che c'è? Non mi dire che tutto a un tratto hai una coscienza - lo prese in giro l'amico.

Yuta: No, ma la voglio io - disse senza la minima espressione.

Je: Senti senti. Sta cercando di competere con te - disse a Johnny.

Jh: Va bene, se ne sei convinto - si girò verso di me - oggi avrai un privilegio che non ha mai avuto nessun'altra. Potrai scegliere da chi farti scopare.

Johnny e Yuta si misero uno davanti all'altro. I loro sguardi erano intensi; Johnny lo guardava con supponenza mentre Yuta aveva la mascella serrata e gli occhi socchiusi. Senza smettere di guardarlo, Johnny si tolse la maglietta rimanendo a petto nudo. Il suo corpo era scolpito e la pelle era leggermente abbronzata. Yuta lo segui' subito dopo; anche il suo corpo era scolpito. La luce della biblioteca si rifletteva sulla sua pelle bianca. Il viso, incorniciato da capelli d'argento, lo facevano sembrare un Dio.

Jh: Scegli.

Mi presi qualche secondo per ammirare i loro corpi.

Y/N: Non ho intenzione di scegliere - cercai di sembrare risoluta, per quanto possibile.

Jh: Allora verrai con me - mi afferrò il polso ma Yuta fu' svelto quanto lui e mi afferrò l'altro polso.

Yuta: No, è mia - mi strattono' verso di sé, facendo perdere la presa a Johnny- ci vediamo dopo.

Jh: Ricordati che se non lo fai sarai fuori dal gruppo - gli disse quando eravamo ormai sulla porta.

Y/N: Dove stiamo andando? - fissavo la sua schiena che si contraeva.

Yuta: Sta zitta - correva per il corridoio. Si fermò davanti alla porta dell'infermeria, l'apri', mi spinse dentro e richiuse la porta alle sue spalle. Aveva uno sguardo che mi bruciava la pelle. Non mi metteva i brividi come Johnny, lui era più controllato, non metteva paura.
Era a petto nudo e potevo vedere lo sterno che si contraeva velocemente.

Yuta: Hai paura? - si avvicinò piano.
Scossi la testa e cominciai ad indietreggiare finché non sentii il lettino dietro di me. Avevo il respiro accelerato - però le tue guance stanno diventando rosse...
Poggio' una mano sulla mia coscia e la fece risalire fino all'orlo delle mutandine. Con l'altra mano mi accarezzò la guancia e poggio' le labbra sulle mie. Le sue erano morbide e calde. Spostò le mani sul mio sedere, prendendolo nelle mani e palpandolo.
Mi ribolliva il sangue per l'eccitazione che sentivo montare in me.

Yuta: Non ti forzero'. Se vuoi che continui dovrai dirmelo.

Era così bello e quello che provavo in quel momento era qualcosa che avrei voluto sentire ancora per un po. Posai le mani sulle sue e le spostai suoi miei fianchi facendo in modo che le sue dita si agganciassero alle mutandine. Con un piccolo sorriso le tirò giù. Le sue labbra si spostarono sulla mia coscia lasciando una scia di baci bollenti fino alla congiuntura tra le cosce. Mi apri' le gambe passando la lingua sul punto più sensibile.
Stavo ribollendo dall'eccitazione, vedevo fuochi d'artificio ovunque e i miei gemiti riempivano l'aria intorno a noi.
Si tirò su di scatto, mi fece sedere sul lettino e si slaccio' i pantaloni. Le nostre labbra non si staccavano, erano fameliche. Mi prese i fianchi e mi tirò a se', penetrandomi con un colpo secco. Faceva male ma si trasformò presto in una sensazione straordinaria. I suoi muscoli si tendevano a ogni spinta facendomi sentire un dolore-piacere nel basso ventre.
Quando venne, sentii il suo seme caldo colarmi sulle cosce. Affondò la testa nell'incavo del mio collo, respirando pesantemente.

Yuta: Da oggi, se qualcuno del gruppetto di Johnny dovesse dirti qualcosa, vieni da me - mi diede un bacio sul collo e si staccò.

Y/N: No, Yuta. Appena usciremo da quella porta tornerà tutto come prima - scesi dal lettino e mi risistemai.

Yuta: Forse non hai capito - mi strattono' verso di sé, facendo aderire i nostri corpi - tu, da oggi, sei mia - si avvento' sulle mie labbra, finché non avemmo più fiato.

NCT x reader || one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora