Lucas 🔴

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Y/N: Forza, forza, sbrigatevi! - saltavo per tutta la casa in cerca delle attrezzature da campeggio.

M: Calmati, tra poco andiamo - mi disse mia madre alzando gli occhi al cielo, esasperata.

Y/N: Ma perchè sono l'unica che sta prendendo la tenda, il fornello elettrico... -chiesi confusa osservando mia madre e mio padre che stavano facendo una piccola sacca con solo qualche vestito.

P: Beh, il fatto è che non andiamo in campeggio nella foresta come al solito - stava ridacchiando, come se fosse l'unico a conoscenza di qualcosa.

Y/N: Che vuol dire?

M: Ti ricordi i nostri vecchi amici, quelli che si sono trasferiti a Hong Kong?

Y/N: Quelli con il figlio rompipalle? - tutto il mio entusiasmo svanì e feci cadere tutta la roba che avevo in mano in un eclatante gesto di disappunto. 

P: Ma dai, non fare così, è cresciuto e magari adesso andrete anche d'accordo - con un'espressione soddisfatta tornò a preparare la borsa.

M: La mia amica mi ha mandato qualche foto e lui non è niente male - ghignò lei.

Y/N: Io rimango a casa. Non mi va di rimanere 15 giorni insieme ad un ragazzino insopportabile.

M: Non fare la stupida e vai a prepararti, saranno qui con il furgoncino a momenti.

Sbuffando sonoramente mi andai a preparare. Pochi minuti dopo sentimmo un clacson suonare ripetutamente e mia madre si precipitò fuori per salutare la sua amica. Le sentivo chiacchierare allegramente.

M: Entrate, siamo quasi pronti - le voci dei miei genitori e quelle dei signori Wong erano attutite.

Ms. Wong: Quella è tua figlia? Ma quanto è carina. Yuk-hei, non è carina?

M: Y/N è in camera, perché non vai ad aiutarla a prendere le ultime cose?

Il rumore di passi sulle scale si faceva sempre più vicino. Quando mi girai verso la porta, tranquillamente aploggiato sulla soglia, c'era un ragazzo alto, capelli e occhi scuri, due labbra carnose e un fisico asciutto.
Porca. Miseria.

L: Tu devi essere Y/N - fece un piccolo sorriso.

Y/N: Tu... tu... - ero rimasta a bocca aperta da quando era entrato in camera - Tu sei..... cresciuto.

L: Gli altri mi chiamano Lucas - mi guardò con un sorriso sbruffone - Vedo che anche tu sei cresciuta - si avvicinò, scutandomi.

Questo ragazzo lo avevo già visto ma non sapevo dove.
Si aggirava per la stanza, guardando ogni cosa avesse davanti: i miei quaderni, i poster dei miei cantanti preferiti... Sbircio' dentro alla valigia aperta sulla sedia, tirando fuori un tanga rosso.

L: Spero veramente che lo metterai - si mordicchio' il labbro inferiore. Mise giù il tanga e fissò lo sguardo su qualcosa che era sulla scrivania.

Lucas: Sono onorato di essere sulla tua scrivania - soddisfatto, prese il piccolo calendario e me lo mostrò; al mese di ottobre c'era lui con addosso solo dei boxer.

Y/N: Oh merda! - glielo strappai di mano, arrossendo per la vergogna.

Lucas: Quando arrossisci sei cute - mi accarezzò la guancia.
Aveva quello sguardo. Lo sguardo di uno che sa di essere bello e che sa che anche tu lo trovi bello.

M: Ragazzi, andiamo! - fortunatamente mia madre interruppe quel momento di stallo.

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Il viaggio sembrò durare un'eternità. Eravamo seduti vicini e la sua mano finiva sempre sulla mia coscia, si avvicinava, appoggiava la testa sulle mie spalle... Appena il furgoncino si fermò, scesi dalla macchina mettendo più distanza possibile tra me e lui.

NCT x reader || one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora