Ten - Terza parte 🔴

923 33 4
                                    

Consiglio: quando vedete " * " all'inizio della frase, mettete
" 2WEI - Toxic  ( 3:58 ) ". Buona lettura 😘

---------------------------------------------------------

Y/N: Se devi uccidermi, fallo in fretta - chiusi gli occhi.

Sentivo le orecchie fischiare per il panico che cercavo di controllare e nascondere. Invece di sentire un altro colpo sentii il rumore della pistole che veniva lanciata sul pavimento con un rumore sordo. Aprii gli occhi e trovai Ten che mi guardava dall'alto, quasi combattuto su ciò che stava facendo. Anche se aveva buttato via la pistola continuavo a non fidarmi di lui. Striscia all'indietro sul pavimento, quel tanto da mettere un po di distanza tra di noi.

Ten: Sono stato mandato qui per ucciderti - rimase in attesa di una mia reazione.

Y/N: Sono davanti a te - con le gambe leggermente instabili mi tirai su, dandomi un tono di superiorità.

I suoi occhi si spostarono sul mio corpo ancora coperto solo dall'asciugamano. Non me ne ero nemmeno ricordata mentre stavamo combattendo e l'idea che avesse potuto vedere delle parti del mio corpo mi fece infuocare le guance per l'imbarazzo e la vergogna. Ero una combattente ma pur sempre una ragazza.

Ten: Ho visto lo sguardo che avevi stasera - cominciò a girarmi intorno - i tuoi occhi chiedevano aiuto.

Fui sorpresa dalle sue parole. Era vero quello che diceva. Quando ero con la mia famiglia e con la banda, cercavo disperatamente una via di fuga e non mi sorprendeva che avessi lo sguardo che chiedeva aiuto ma mi sorprendeva che qualcuno se ne fosse accorto.

Ten: E' lo stesso sguardo che ho imparato a celare - mi guardò fugacemente negli occhi.

Y/N: Che cosa hai intenzione di fare, allora?

Ten: Tanto per cominciare potresti darmi del ghiaccio - si indicò il naso. Aveva il sangue rappreso che gli copriva la bocca e il mento. 

Y/N: O potrei anche lasciarti così - alzai il mento, sfidandolo.

Ten: E io potrei anche sbatterti sul piano della cucina, aprirti le gambe e farti urlare - mormorò al mio orecchio con voce roca. 

Sentii un fremito al basso ventre. Allungò una mano verso uno dei lembi dell'asciugamano, provando a spostarlo leggermente. Gli diedi uno schiaffo sulla mano, guardandolo storto.

Ten: Bello il tatuaggio - ridacchiò alle mie spalle. Trasalii perchè si riferiva ad un tatuaggio che avevo nella parte alta della coscia, all'attaccatura dell'inguine.

Y/N: Lo hai visto?!

Ten: Sei tu che mi hai dato un calcio rotante - si giustificò - ora dammi del ghiaccio, prima che vada a dire al tuo ragazzo che l'ho visto.

Y/N: Non è una grande tattica. Ammazzerebbe te - feci finta di pensarci su.

Ten: Questo è vero ma sai che ci sarebbero delle conseguenze anche per te - mi guardò serio. Aveva ragione. Sospirando, andai in cucina e tirai fuori una busta con del ghiaccio dal freezer. Me lo strappò dalle mani e se lo mise sull'attaccatura del naso. 

In quel momento di vulnerabilità avrei potuto facilmente attaccarlo ma qualcosa mi diceva di lasciar perdere. Lo guardai appoggiare la schiena alla parete e darmi delle occhiate di tanto in tanto. Aveva una figura atletica e sotto la giacca non aveva niente. Potevo vedere i muscoli che si flettevano quando cambiava posizione. Mi morsi il labbro inferiore. 

Ten: Il tuo ragazzo non sarebbe contento se ti vedesse guardarmi così.

Y/N: Sarebbe molto divertente vedere la sua faccia - ridacchiai al pensiero.

Ten: Divertente per chi? Penso che verrei fatto fuori all'istante.

Alzai le spalle non curante e lui scosse la testa, sospirando. 

Ten: Penso si sia fermato - posò il ghiaccio - vieni con me, devo lavarmi la faccia.

Y/N: Vai pure.

Ten: Ci hai provato - con un ghigno mi prese per il polso e salimmo le scale fino al piano superiore. Entrammo in bagno e mi fece sedere sul bordo della vasca, così che potesse tenermi d'occhio mentre si lavava. Si tolse la giacca e aprì l'acqua. 

Da dove mi trovavo potevo vedere il tatuaggio che aveva sul pettorale sinistro. Era molto simile alla mezza luca che avevo io, proprio in quel punto. Mi sorprese. Dopo essersi pulito tornò a guardarmi.

*Ten: Forza, torniamo giù.

Y/N: Ti dispiace se mi vesto? - indicai il mio corpo praticamente nudo. Si soffermò a guardarlo per qualche secondo.

Ten: In effetti si.... - mi venne vicino, appoggiò una mano dietro la mia nuca e mi alzò il viso per potermi guardare bene negli occhi. L'altra mano si infilò sotto l'asciugamano e fece scorrere le dita morbide su per la coscia. Appoggiò il pollice sulle mie labbra dischiuse, accarezzandole. Era un tocco così erotico e sbagliato.

Gli presi il polso della mano che aveva sul mio fianco e la feci scivolare di nuovo giù lungo la coscia. Le sue dita deviarono verso l'attaccatura delle cosce, riuscendo a sfiorarmi prima che riuscissi a toglierla. Aveva un sorrisetto furbo sulle labbra. 

Colsi l'occasione. Lo spinsi via e corsi fuori, in corridoio, sapendo che c'era una pistola nascosta dietro ad un vaso. Sentivo i suoi passi dietro di me. Presi la pistola e mi girai, puntandogliela contro e ritrovandomi a mia volta con una pistola puntata contro. Occhi negli occhi. Cercavamo di capire entrambi le intenzioni dell'altro. Con espressione risoluta buttò la pistola accanto a sè sul pavimento e avvicinandosi con passo sicuro, mi tolse di mano la pistola e mi baciò. 

Non avrei dovuto ma affondai le mani nei suoi capelli, tirandolo a me per approfondire il bacio. Mi spinse contro la parete e mi strappò via l'asciugamano, prendendomi in braccio e palpandomi il sedere senza mai smettere di baciarmi. Mi sentivo così in colpa ma anche così libera nel provare qualcosa di proibito. Entrammo in camera saltandoci addosso come animali affamati. Mi fece sedere sulla scrivania, si abbassò i pantaloni e i boxer, mi fece allargare ancora di più le gambe spingendomi ad appoggiare la schiena sulla scrivania e poi entrò in me con uno scatto repentino che mi strappò un urlo di piacere. 

Forti colpi mi penetravano e mi facevano inarcare la schiena per potergli andare in contro. Allungò le mani verso il mio seno, modellandolo nelle sue mani. Colpo dopo colpo sentivo montare dentro quell'euforia dovuta alla liberazione. Il suo membro era grande e duro dentro di me, riuscendo a toccare esattamente quel punto dolorante. 

Si fermò di colpo, avvolgendo nella sua mano il mio collo. Mi guardava con reverenza. Mi tirò sù, facendomi scendere dalla scrivania per farmi girare e farmi stendere a pancia in giù sulla superfice liscia. Passò due dita sulla mia apertura calda e bagnata per prepararmi. Affondò le dita nel mio calore, facendomi fremere. Le tolse quasi subito per sostituirle con la lingua morbida. Si tirò velocemente su, si ancorò ai miei fianchi e affondò. Spinte regolari facevano sobbalzare tutto il mio corpo. Socchiusi la bocca in cerca d'aria. Una sua mano era ancora sul mio fianco e di quando in quando mi dava piccoli colpi alla natica. L'altra mano stringeva nel pungo i miei capelli, tirandoli piano. 

Stavamo entrambi arrivando al limite del piacere. Era quasi troppo intenso per essere vero. Spostò la mano all'apice delle mie cosce, massaggiandolo. I muscoli del suo torace si tesero e il mio basso ventre si contrasse, facendoci esplodere in un orgasmo liberatorio. 

Eravamo zuppi di sudore e a corto d'aria. Si abbassò su di me, facendomi girare la testa per potermi baciare. Ora era più delicato e accarezzava piano le mie forme.

Ten: Sai, potresti diventare la mia droga preferita - sorrise.

Y/N: Sta attento che ti prendo in parola - sorrisi con lui e mi sollevai per potermi girare e baciarlo ancora. 

Il legame che si era creato tra di noi era qualcosa che non comprendevo ma speravo che non si spezzasse mai. Restammo abbracciati ancora a lungo, stendendoci sul letto per coccolarci e amarci ancora.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Questa storia è per htpGiada. Forse mi sono dilungata troppo ma spero ti piaccia 😘

NCT x reader || one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora