Yangyang ⚪

975 26 1
                                    


Ero in ritardo. Ero sempre in ritardo per andare a scuola. Entrai giusto in tempo e corsi in classe. Sulla porta dell'aula andai a sbattere contro qualcuno ; o meglio, qualcuno si scaravento' su di me.

Yangyang: Oh, scusami. Ti ho fatto male? - mi squadro' dalla testa ai piedi per accertarsi che non fossi ferita.

Y/N: Sto bene ma la prossima volta guarda dove vai - sbuffai infastidita e entrai in classe di mal umore.

Prof: Alla buon ora. Yangyang, Y/N, siete in punizione!

Y/N: Ma dai!

Yangyang: Prof...

Prof: Silenzio! Rimarrete qui fino alla chiusura, così che possiate riflettere sul senso di puntualità e rispetto verso gli insegnanti - disse categorico.

Yangyang: Fino alle 21:30?!

Y/N: E io dovrei rimanere con lui per tutto questo tempo?!

Prof: Volete rimanere qui fino a domani mattina? Allora andate a sedervi.

Con la rabbia fin sopra i capelli andai a sedermi. Yangyang venne a sedersi esattamente dietro di me e mi picchietto' sulla spalla con un dito.

Y/N: Che vuoi? Non ti basta averci fatto mettere in punizione? - lo guardai con gli occhi socchiusi. Lui, in risposta, mi fece un gran sorriso.

Yangyang: Mi dispiace di averti fatta mettere in punizione ma guarda il lato positivo, non lascerò che ti annoi nemmeno per un secondo.

Alzai gli occhi al cielo e tornai a seguire la lezione. Non riuscii a concentrarmi, però, perché la mia mente andò a Yangyang. Lo conoscevo dai tempi delle medie;si era trasferito qui dopo essere stato in Cina e poi in Germania. Quando è arrivato in classe la prima volta, aveva un buffo taglio a caschetto e parlava con uno stranissimo accento. È sempre stato il giocherellone della classe, quando stavi con lui non ti annoiavi mai.
A 13 anni mi ero presa una cotta per lui e avevo cominciato a lasciargli bigliettini sul banco con un lecca-lecca. Ogni giorno gli scrivevo due righe, una piccola poesia o solo un buongiorno. Ho smesso di darglieli quando, in gita, aveva preso Hayoon, la ragazza più carina della nostra classe e l'aveva baciata. Da allora ho cominciato ad odiarlo e cercavo di stargli il più lontano possibile ma me lo ritrovavo sempre nella mia stessa classe.

Era suonata la campanella del pranzo. La mia amica era già andata in mensa e io la stavo per raggiungere ma Yangyang venne a sedersi accanto a me, porgendomi del latte alla fragola e qualche snack.

Y/N: Stavo giusto andando in mensa - lo guardai, cercando di fargli capire che volevo andarmene ma lui rimase a fissarmi, sorridendo.

Yangyang: Siamo partiti con il piede sbagliato, stamattina. Che ne dici di ricominciare da capo?

Y/N: No - mi alzai e gli passai accanto ma mi blocco tirandomi la gonna - Ehy!

Yangyang: Non essere cattiva - mi guardò con uno sguardo da cucciolo - infondo dovremo passare insieme parecchie ore.

Y/N: Va bene, ma ora devo andare - provai a liberare la gonna dalla sua presa ma non mollava e il suo sguardo si era fatto più intenso. Si alzò, avvicinandosi a me.

Yangyang: Ricordati che saremo da soli - mi alzò il viso con due dita sotto al mento e avvicinò le sue labbra alle mie. Sentivo il suo fiato caldo addosso - Sarai alla mia completa mercé.
Dopodiché se ne andò, lasciandomi completamente a bocca aperta.

Per il resto della giornata non riuscii a concentrarmi sulle lezioni. La mia mente era un groviglio di pensieri che andavano dai più strani a quelli a luci rosse. Sentivo i suoi occhi addosso e ogni tanto si avvicinava per sussurrarmi le stesse parole che mi aveva ripetuto prima "sarai alla mia completa merce'".
All'ultima ora avevamo educazione fisica. Per tutto il tempo della lezione mi aveva sfiorato, toccato e mi aveva anche dato un pizzico sul sedere.
Alla fine della lezione, mi presi più tempo del solito per farmi la doccia, cercando di schirirmi la testa. Nello spogliatoio non c'era più nessuno, o meglio, c'era solo Yangyang, comodamente sdraiato sulla panca su cui avevo appoggiato le mie cose.

Y/N: Che ci fai qui? - presi la roba e la spostai, cominciando ad asciugarmi.

Yangyang: Ci siamo solo noi in tutta la scuola, non c'è bisogno che ti aspetti fuori - si era tirato su a sedere e mi guardava.

Y/N: Non ho intenzione di spogliarmi davanti a te, vattene!

Yangyang: Calmati.... - venne davanti a me con passo lento. Passò le mani sulle mie braccia nude.
Io ero un groviglio di nervi ma anche di altro; sentivo un calore familiare nel basso ventre e sentivo che mi stavo infiammando.
Mise una mano dietro la mia testa e unì delicatamente le nostre labbra. Avrei dovuto tirarmi indietro, tirargli qualcosa e correre via ma, come si dice, "il primo amore non si scorda mai" e la me 12enne non riusciva proprio a respingerlo.
Ricambiai il bacio perché il mio cuore lo voleva ma la mia testa mi diceva che mi aveva fatto troppo male e calde lacrime mi scesero sulle guance.

Yangyang: Perché piangi? - mi baciò il collo, lasciando una scia umida dal collo alla scapola.

Y/N: Ti odio. Ti odio da quando abbiamo 13 anni, da quando hai baciato Hayoon. Anche dopo questo, però, non riesco a trovare la forza di respingerti - le mie guance, ormai, erano completamente rigate.

Yangyang: Hayoon? È stato solo un bacio...

Y/N: Ero innamorata di te! - mi allontanai, piangendo.

Yangyang: Ascolta - mi afferrò e strinse a sé - Ich liebe dich. Lo sai cosa vuol dire? - mi guardò intensamente negli occhi. Erano come due pozze nere in cui sarei potuta affogare - Vuol dire che ti amo.

Y/N: Non dire cazzate!

Yangyang: Ti amo da quando sono entrato in classe la prima volta e tu ti sei subito avvicinata a me, divendo il tuo pranzo. Ti amo da quando giocavamo al parco e ci rincorrevamo, sporcandoci sempre di terra. Ti amo da quando mi lasciavi i bigliettini sul banco con le lecca-lecca - sorrise felice.

Y/N: Ma allora lo sapevi... - sgranai gli occhi per la sorpresa.

Yangyang: Un giorno sono arrivato prima per vedere chi era che me li lasciava - sorrise e mi baciò.

Y/N: Yangyang, io...

Yangyang: Non ho ancora finito - mi fece l'occhiolino - Ti amo da quando sei entrata in classe, in primo superiore, con la gonnellina scozzese che metteva in risalto tutte le tue curve. Ti amo da quando ti sei messa seduta davanti a me e ti vedevo sorridere. Y/N, io ti amo.

Il mio cuore stava scoppiando dalla gioia. Mi buttai tra le sue braccia e lo bacia, con passione, come avrei voluto fare in tutti quegli anni. Mi prese per i fianchi e mi mise a cavalcioni su di sé. Eravamo uniti e ci amavamo. Quella sera facemmo l'amore quattro volte e io non potevo essere più felice di così.

---------------------------------------------------------

Questa storia è per nctzenfixion. Spero ti piaccia!

NCT x reader || one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora