« Facciamo così ragazzi, voglio venirmi incontro. Siccome tra meno di due settimane è chiuso il primo quadrimestre vorrei almeno un 6 da ognuno di voi, e parlo per.. Silvia Conte, Melissa Savio, Salvatore Tavano, Ciro Ricci e Carmine DiSalvo. Per favore ragazzi, potete farcela. »
Ci fu un silenzio assordante mentre la prof chiedeva a questi ragazzi nominati di avere almeno un sei per questi giorni, li guardai restando in silenzio e poggiai la mano sul banco.
« I ragazzi che sono avvantaggiati in alcune materie, potreste venire nel pomeriggio qui a scuola o mettervi d'accordo con i ragazzi che ne hanno bisogno e gli date una mano! »
« Prof ma chi ven a scol o pomerigg.. »
« Potete anche incontrarvi a casa vostra! Basta che vi date una mano. »
Rispose la prof alle parole di Salvatore che quasi urlava per farsi sentire con la sua voce doppia.
« Talia! Tu, potresti dare una mano a Ricci. »
Alzai subito la testa deglutendo alla frase e girai lo sguardo verso lui e poi riguardai la prof.
« Non credo sia una buona idea.. io ho pattinaggio il pomeriggio e.. »
« Talia, la tua media si alza per questo eh.. »
Deglutì ancora una volta sentendo la gola così secca e poi sentì il suo sguardo su di me, lo guardai e poi abbassai lo sguardo annuendo restando in silenzio.Bella merda, adesso tre volte a settimana mi toccava passarla con Ciro Ricci.
La campanella dell'ultima ora era suonata, quelle giornate a scuola sembravano non passare mai, ormai il preside aveva fatto abbonamento nella nostra classe, con dei ragazzi che ci trovavamo in classe era ovvio. Non c'era un attimo di tregua.
« Bellè allora oggi che si fa? »
« Silviè, ho pattinaggio l'ho detto pure prima.. »
« Ah giusto, ma alla festa di Milos allora si? »
« Va bene.. »
« Allora passo a prenderti alle 22:30 »
« Chi fa un compleanno alle 22:00 di sera? »
« Sono i suoi 18anni ed è una discoteca.. »
Annuì guardandola sorridere, non sembrava essere in lei, gli piaceva così tanto quel ragazzo, eppure io lo vedevo solo e sempre appiccicato al gruppo "stupidi": Conte (Edo il fratello di Silvia) Antonio, Gaetano e Ricci..Guardai Silvia lasciare la classe mentre cercava nel suo zaino le chiavi della sua Smart, l'unica che ancora doveva prendere la patente ero io?!
Era l'ultimo anno di superiore qui allo scientifico, ognuno di noi stava arrivando alla maggior età ma io ero la più piccola di tutti essendo nata a Febbraio ero anticipataria quasi un anno in meno di loro, in pratica ho iniziato la scuola prima del previsto.« Piccerè! »
Girai subito la testa sentendo toccarmi la spalla.
« Talia, è o nomm tuoi giust? »
Annuì guardandolo e serrai la mascella.
Ciro Ricci mi rivolgeva la parola e per di più ricordava il mio nome? Wow.
« Quand vuo accummincià sta strunzat? »
« Non pensavo ti importasse.. »
« Infatti nun me ne fott nu cazz o facc sol pecchè in questi giorni sto senza fa nient, sai.. »
Alzai subito la testa guardandolo in modo schifato e tolsi la sua mano dalla mia spalla indietreggiando appena.
« Aspe' ma tu si annamurat ro Di Salvo eh? Mo s capisc tutt cos.. ja c'è verimm oggi alle 4 for a scol. »Lo guardai allontanarsi e uscire dalla classe con un sorriso odioso, aveva davvero fatto tutto lui?
Alzai un sopracciglio scuotendo la testa, davvero pensava che io alle quattro sarei stata lì?
Solo perché era uno importante qui a Napoli non vuol dire che io avessi timore di lui.
Abbassai lo sguardo per qualche istante e lo alzai appena facendo per uscire dalla classe ma pronto ad uscire in contemporanea fu lui.. Carmine.
Deglutì facendo ancora per camminare ma lo facemmo insieme, lo guardai annuire e spostarsi per farmi passare.
Feci la stessa cosa annuendo per dirgli "grazie", ma la sua voce mi fermo'.
« Talì.. »
Girai subito la testa a guardarlo.
« Niente.. »
Annuì guardandolo e deglutì camminando via a passo veloce arrivando fino al cortile della scuola.Spesso odiavo questa scuola, odiavo qualsiasi cosa avessi attorno, e odiavo il fatto di non poter far nulla per cambiare le cose.
-
« Maaa sono a casa!! »
« Ammor mi.. sono in cucina ! »
Camminai fino alla cucina dopo essermi tolta le Nike e dopo aver buttato lo zaino sul divano.
« Marò ma posa le cose non lasciarle in giro.. »
« Dopo le poso, ho fame dai.. »
« Vieni, siediti, già è pronto! »
Sorrisi guardandola sedendomi a tavola affianco a lei. Abbassai lo sguardo nel piatto e notai pasta e patate, non ne avevo voglia di mangiare pero per non farla preoccupare mi limitai a stare in silenzio mangiando.Eravamo noi due, io e lei, sempre.
Io e la mia mamma, siamo state sempre sole.
Mio padre e mia madre avevano 14 anni quando si fidanzarono, all'età di 16 anni mia madre scopri' di essere incinta di me, e così entrambi decisero di avermi, finché il giorno della mia nascita mio padre capì che era troppo per entrambi e senza esser un giusto uomo scappo' via senza nemmeno riconoscermi.
Eh già, ecco perché non credo poi così tanto nell'amore, credo che molto spesso sia solo frutto della nostra immaginazione, immaginiamo ciò che vogliamo che succeda e per un momento succede pure, l'amore ci prende pure per fessi, e poi ad un certo punto si stanca di venirci incontro, lasciandoci come dei deficienti in preda a qualcosa per cui aggrapparsi.
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Destinati ad amarci.
FanfictionRaramente si dicono di amarsi, lui perché non sa mai quali parole giuste usare e lei perché non vuole metterlo a disagio, però se lo dimostrano ogni giorno. So anche che si erano inizialmente persi ma due persone si ritrovano sempre quando sono des...