77.✨

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« Amore, sono a casa.. »

Mi tranquillizzai appena sentendo la sua voce, rimasi stesa sul divano sotto la coperta mentre lui lasciava l'entrata entrando in salone, spostai gli occhi dalla tv, erano le 19:30:
« Hey.. hai già chiamato la pizzeria? »
Scossi la testa in un no guardandolo togliersi i vestiti come suo solito fare ogni volta che tornava a casa, non si trovava, diceva che si sentiva legato, era sempre stato un suo difetto quello, di sicuro non per me perché restavo a guardare quel ben di Dio che aveva, visto che stava facendo anche palestra o meglio l'avevamo in casa.
Lo guardai appoggiare una busta piccola della farmacia sul tavolino avanti al divano e sedersi affianco a me allungando la mano sulla mia tempia accarezzandomi;
« Sono passato a lavoro da te, pensavo stessi ancora in ufficio ma Francesca mi ha detto che sei andata via oggi pomeriggio.. »
Annuì alzandomi appena dalla schiena poggiando la mano sulla sua.
« E ho fatto una cazzata.. »
Lo guardai facendo una smorfia sentendo una fitta alla testa e appoggiai quest'ultima sul divano
« Francesca mi ha detto quello che ti ha detto.. riguardo al fatto che ti vede diversa ecc.. e so che non sembrava il caso ma ti ho presto questo.. »
Afferrò la busta mostrarmi tre test di gravidanza chiusi ognuno nella propria scatolina:
Lo guardai deglutendo, poggiai la mano sulle scatoline prendendone una e poi guardai lui.
« Lo so è na strunzat ma proviamo.. »
« Non lo è Ci.. »
Lo guardai, aveva il viso preoccupato e sorrisi appena allunando la mano ai suoi capelli accarezzandoli appena, in quelle settimane dopo quell'immenso litigio non c'era sera che non andavamo a dormire senza fare l'amore, sembrava quasi tornare a noi, nella nostra intimità, e soltanto così riusciamo ad essere tranquilli.

Mi tirai su prendendo una scatolina:
« No amo falli tutti e tre.. »
« Vediamo prima il primo no? »
Lo guardai annuire e sali in bagno con lui, lui rimase fuori alla porta mentre io riuscì a fare il primo, aspettai diversi minuti mentre i miei occhi lèggevano le istruzioni per essere ben accurata, sospirai appena sentendolo parlare, non si era ammutolito neanche un attimo, sembrava così irrequieto e aveva bussato almeno 10 volte;
« Amo allo? »
« Ci.. dobbiamo aspettar.. »
Abbassai subito la testa al test: +3

Feci subito gli altri due poggiandoli sul lavandino, ma in realtà quegli altri due non aspettarono neanche i 5 minuti, l'altro ebbe subito le due lineette e l'altro test mi diceva "incinta +" deglutì sentendo Ciro:« Amo, e cre nun parl chiu? »Non ...

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Feci subito gli altri due poggiandoli sul lavandino, ma in realtà quegli altri due non aspettarono neanche i 5 minuti, l'altro ebbe subito le due lineette e l'altro test mi diceva "incinta +" deglutì sentendo Ciro:
« Amo, e cre nun parl chiu? »
Non riuscì neanche a parlare, apri appena la porta alzando il viso a lui mostrandogli tutti e tre:
Era un miscuglio di emozioni, Ciro era fermo lì, avanti a me, e tra le mani aveva i test che gli avevo dato poco prima, non parlava, era fermo e forse anch'io ero nella sua stessa situazione, mi rivolse lo sguardo e lo vidi sorridere appena, deglutì cercando di capire e quando entrambi mettemmo a fuoco la cosa l'unica cosa che fece Ciro fu avvolgere le sue braccia attorno al mio corpo, e in quell'abbraccio ci sentì passare tutta la nostra vita intera, e capì che adesso il nostro amore aveva un senso e non solo per noi due, c'era qualcosa in più di noi, e quel qualcosa era qui, con noi..
Alzai la testa guardandolo, aveva gli occhi lucidi e Rossi, allungai la mano sulla sua guancia accarezzandolo e lui Poggio' le sue labbra sulle mie, nessuno dei due parlava, era strano..

Continuai a baciarlo sentendo la sua mano dietro ma mia schiena e l'altra sua mano nei miei capelli, socchiusi le labbra sentendo le nostre lingue accarezzarsi e la sua mano che aveva dietro la mia schiena qualsiasi toccò la mia pancia con le dita. Mi staccai appena guardandolo e lo sentì parlare:
« È stran.. ij e te.. amo.. »
Annuì subito stringendomi a lui.

Credo che non si possa descrivere quella scena, ricordo che c'era soltanto un enorme calore e un enorme amore da vivere in quel preciso istante.
Avevo così voglia di iniziare un qualcosa di nuovo con lui, con mio marito, con l'unico uomo che avevo amato più di ogni altra cosa al mondo.
"

« Guarda che questa è la mia serata preferita di tutta la mia vita, mia moglie, stiamo per diventare genitori, la nostra casa, pizza, e Napoli.. amo c voglij chiu »
« che vuoi più.. »
Lo sentì ridere mentre mordeva un pezzo della mia pizza come suo solito e girai lo sguardo alla tv, Napoli - Sassuolo: non ci capivo un cazzo però la guardavo lo stesso, sapevo che a lui facesse piacere che ero al suo fianco e quindi restavo a guardare la partita mentre nell'altro amano aveva il cellulare guardando i diversi messaggi di Silvia, diceva che stava malissimo e che erano iniziate le contrazioni per questo non sarebbe riuscita nemmeno a venire da noi perché Edoardo in questa settimana sarebbe salito qui a NY con Teresa e Rosa con Totò.
« Amo.. Silvia ha le contrazioni.. »
« Ma davvero sono passati già nove mesi, mamma mia.. »
Gli mostrai il video che Silvia mi aveva mandato, era in ospedale e stava facendo un tracciato, non ne capivo molto ma sapevo che era per i battiti della bimba, forse..
« Ma non andremo da loro? »
« Amo venerdì salgono loro, poi appena possiamo andiamo noi da Silvia.. »
Annuì appena guardandolo mentre mangiava la pizza e mentre la mia era ancora metà piena, poggiai la testa sulla sua spalla e alzai lo sguardo soltanto quando le sue dita mi fecero alzare il viso dal mento, Poggio le labbra sulle mie e sorrisi contro le sue labbra, le spostò subito sentendo il telecronista quasi che gli veniva un infarto e infatti urlò come un pazzo impossessato quando il Napoli fece goal.

« Scus amo.. nun pozz resister.. »
Lo guardai e soffiai una risata poggiando il cartone della pizza sul tavolino.

Era questo che volevo; la mia casa, mio marito che urlava per un goal della sua squadra del cuore, una vita.. la nostra vita prendere forma, ero felice, lo eravamo.

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