Le nostre labbra si staccarono subito sentendo la voce urlare per farsi sentire e deglutì appena abbassando la testa passando le dita sulle labbra.
« Cirù cre.. »
« Ma c stai cumbinann.. »Aveva lo sguardo così severo, e quasi faceva effetto su Edoardo, infatti quest'ultimo abbasso' lo sguardo e lo rialzo' soltanto dopo poco guardandolo.
« Eh agg bevut tropp assai.. »
« È a nammurat ro Di Salvo t piglij chell c jiett iss? »
Alzai subito la testa sentendo la risposta di Edo.
« Ma quando mai, ij ma vulev sul chiavà! »
Ecco, Ciro aveva quest'influenza su ognuno di loro. Indietreggiai appena prendendo la borsetta dal tavolo e guardai Edoardo deglutire come per dire "no.." ma lo guardai in modo schifato.« Te domandat si a nammurat del Di Salvo si sarebbe mai fatta chiavare da te? » chiesi seria.
« Uee e da quando tu rispondi pure? »
« A quand tu e sti can e pecora che hai attorno ti leccano il culo com e frat ro cazz. »
Deglutì sentendo subito la mano di Ciro afferrare il mio collo dalla gola e spingermi fino ad uno dei muretti che era fuori all'edificio.
Non fiatai cercai solo di farmi lasciare siccome le dita mi tiravano i capelli e cercai di spingerlo guardo Edoardo seguire Ciro.« E lascm.. » urlai quando la schiena colpì un muro freddo e Ciro strinse la presa al mio collo.
« Cirù jiammuncen nun a ra rett.. »
Guardai subito Edoardo e sorrisi in modo ironico
« Ciro Ricci.. nun me ne fott nu cazz e chi si, io di te non ho paura. »
Sta zitta Talia, sta zitta. Serrai la mascella cercando di essere più convinta possibile.
« Eduà vatten. »
Edoardo non se lo fece ripetere due volte.
« Siamo soli, adesso puoi uccidermi meglio.. »
« accussi a fernisc e fa a zoccl! »
Deglutì aprendo subito le labbra quando sentì un forte bruciore alla mia guancia destra, mi aveva dato uno schiaffo.. chiusi le labbra sentendo gli occhi gonfiarsi di lacrime ma non lasciai che cadesse nemmeno una lacrima, anzi, sorrisi.« Pecchè te vonn tutt quant, Talia? »
Lo guardai poggiare la mano sul muro affianco alla mia testa mentre la mia mano era poggiata sulla mia guancia rossa ormai.
Rimasi in silenzio, lo guardai senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi come la pece.
« Tagg aspettat comm e nu Strunz fuori alla scuola oggi ma nun si venut.. »
« E' chist o problem tuoi, Cir? »
« Nun agg mai aspettat na uaglion, lagg semp fatt aspetta'.. »
« Hai ragione, ma ij nun song chelli scem che cenusc tu! »
Lo guardai deglutendo mentre il suo viso era così vicino al mio, ma potevo decifrare il suo odio nei miei confronti, abbassai la testa e sorrisi scuotendo poi il capo.« Talia, nun pazziá cu me.. »
Rimasi in silenzio alzando appena lo sguardo a lui. Non emisi nemmeno un suono, spostai la schiena dal muro e mi avvicinai appena al suo viso.
« Per la cronaca, nun song a nammurat e Carmine. »
Sentì come un enorme peso andare via dallo stomaco, anche se non sapevo il perché, ma decisi di lasciarlo lì, ancora poggiato al muro nella stessa posizione.-
« Ma buongiorno!! Dov'eri andata a finire ieri notte? »
« Mh?.. io? Tu con Milos? »
Ero rimasta a dormire a casa di Silvia visto che il sabato non avevamo scuola, non avevo ancora visto Edo e andava benissimo così, non volevo nemmeno più rivolgergli la parola.
Ricordo tutto della serata, non ero così tanto ubriaca, sospirai appena alzandomi del busto e infilai la felpa nera sbadigliando appena.
« Ma che ore sono? » chiesi
« Sono le 12:25 ma c cazz e fatt.. »
Silvia smise di parlare toccandomi subito il viso e deglutì appena facendo una smorfia sentendo un leggero fastidio alla guancia.« Eh ieri.. ho litigato con una ragazza.. »
« E nun me chiammat? »
« Non ti trovavo.. »
« E chi è chest? »
« Chi la conosce.. »
« Aspe ti vedo a prendere qualcosa.. »
« Ma sto bene.. »Mi fece segno di stare zitta e alzai le mani come per dire "sto zitta". Girai la testa alzandomi lasciando il letto e infilai i calzini alti della Nike grigi girando poi la testa alla porta uscendo.
Mi fermai sulla soglia guardandolo uscire dalla sua camera, era già sveglio e vestito, aveva un paio di jeans, le scarpe ma era senza maglia..
Appoggiai la testa alla porta guardandolo.
« Talia.. »
Deglutì subito entrando in camera non volendo nemmeno ascoltarlo, ma sentì i suoi passi.
« Tali, mi dispiace per ieri sera.. »
Mi disse entrando in camera guardandomi la guancia.
« Scus.. non penso davvero quelle cose.. »
Capì che alla fine ieri nemmeno lui era ubriaco, abbassai la testa cercando i miei pantaloncini.
« Oh.. e dimmi qualcosa.. »
Nemmeno risposi, afferrai i pantaloncini della sera prima infilandoli nello zaino.
« Talia eja.. guardami.. »La sua mano toccò la mia facendomi in modo che non mettessi le cose nello zaino e girai subito il corpo a lui.
« Vatten a fancul Edoà.. »
Le sue dita toccarono la mia guancia col livido e lo scansai spingendolo appena.« Uè, ma che sta succerenn ca?? » Silvia
« Niente.. voleva sapere che avevo fatto.. »
Parlai subito io per farlo stare zitto.
« Edo ma è vist c l'ha fatt ch'ella zoccl? Dobbiamo dirlo a Ciro così la facciamo picchiare. »
Edoardo annuì abbassando la testa e mentre Silvia bagnava l'ovatta con acqua ossigenata indietreggio' appena lasciando la stanza di Silvia.
« Secondo me tu piaci a mio fratello.. »
Disse Silvia facendo attenzione a disinfettarmi.
« Silvia ma dai, siamo solo amici e poi lo sai.. »
« Voglio sapere quand'è' che riapri il tuo cuoricino rotto! »Soffiai una leggera risata e girai la testa.
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Destinati ad amarci.
FanfictionRaramente si dicono di amarsi, lui perché non sa mai quali parole giuste usare e lei perché non vuole metterlo a disagio, però se lo dimostrano ogni giorno. So anche che si erano inizialmente persi ma due persone si ritrovano sempre quando sono des...