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Un mese da quando stavo vivendo la mia vera favola con questo principe, che poi tanto principe ma per me si. Era così diverso, sembrava che ogni giorno ne avesse una nuova, amavo il suo modo di fare e come si comportava con me sembrava che fossimo appena fidanzati, e lui stava davvero dimostrando la voglia di cambiare, anche se infondo infondo doveva fare sempre quel suo bel "lavoro".
L'unica pecca era che.. suo padre stava migliorando giorno per giorno e non sapevamo cosa sarebbe successo al suo ritorno.
Ciro: tanto cambiato da aver accettato di una cena con i miei genitori a casa loro, mio padre aveva deciso di fare una specie di "Barbecue" infatti aveva chiesto se volevano venire anche Silvia e Milos con Teresa e Edo ma loro avevano deciso di partire per un weekend e al loro ritorno saremmo andati tutti a Tenerife.

« Talia, mi passi quei piatti? »
Girai la testa alla voce di mia madre e annuì appena porgendole i piatti vuoti che doveva portare a mio padre fuori al bancone, la segui ma ci fermammo alla porta guardando mio padre e Ciro ridere, Ciro aveva la fissa di chiamarlo Comandante, diceva che era più rispettoso:

« E quindi ho dovuto per forza fare il corso di polizia o non mi avrebbe preso nessuno.. »
« Comanda' ma vuii quant at decid e difendere i ragazzi? »
« Eh, io vivevo nei quartieri e mi ricordo che facevo tante tarantelle.. pienz che mio padre decise di chiudermi subito dopo che venimmo a sapere della gravidanza di Talia.. »
« Quindi pe chest vi siete allontanati? »
« Diciamo che oltre a non avere le palle a 16 anni ero pure con la testa addo va e la famiglia di Katia non poteva proprio vedermi.. po m nagg jut e agg fatt a strunzat.. »
Ciro lo guardò annuendo e sospiro appena.
Mia madre mi fece segno di entrare ma scossi la testa in un no mentre lei rimase dietro me:

« Comandà ij voglij addiventá nu pat comm e vuij, Talia quando parla di voi gli brillano gli occhi, e vuless ca pur figlim.. »
« Ciro.. tu e essr meglij e me.. io mo me la sto vivendo mia figlia, e sacc ca pur si tu tien a cap e merd ess è felice con te.. »
« Io a voglij bene.. »
« O sacc si no nun stev cu te.. ma itt pur ca c le chiest.. »
« me dispiace si nun lagg chiest a vui primm.. »
« Uagliò.. stiamo in casa mia non in quella di tuo padre, qui non esiste il rispetto e l'onore mafioso, rind a casa mi esiste il rispetto e l'amore reciproco.. quindi si ess ta itt si allo e comm si t lessa ritt pur ij.. »
Ci fu un po' di silenzio e poi guardai Ciro sorridere e anche papà:

« Grazie Comandá.. »
« E chiamm' Massimo.. »

Li sentì ridere e mia mamma uscì fuori prima di me mentre io mi misi quasi ad urlare:
« Che state dicendo voi due? »
« Cose da uomini Nennè.. »
Sorrisi guardando mia madre porgere i piatti a mio padre e Ciro avvolse il braccio attorno al mio corpo, poggiai la testa sul suo petto guardando i miei genitori cucinare e alzai appena lo sguardo a lui sussurrando al suo orecchio "Grazie", sapeva di cosa parlavo: per il rispetto che aveva verso i miei genitori.. strinsi la sua mano e poi andammo tutti a tavola.
Cenammo tranquillamente e ridemmo tutti insieme infatti riuscimmo a fare anche una videochiamata con Silvia e Edoardo mentre mio padre riempiva di parole Edoardo.

Adesso ero troppo felice, il saper che tutto andava bene, che tra meno di dieci mesi io e questo ragazzo con la testa a fare le tarantella stava per diventare mio marito e forse era un nuovo inizio per noi, stamattina era uscita anche la mia linea di vestiti e era andata una amore per essere 12 ore che era iniziata, il sito web stava andando in tilt e non capivo nemmeno il perché, Silvia con tutti i suoi tiktok mi stava aiutando e poi era una pazza appena vedeva il primo vestito era la prima a metterlo.

Si era fatto abbastanza tardi e avevo aiutato mia madre a togliere le cose da mezzo mentre Papà e Ciro avevano appena finito di vedere la partita del Napoli, non vi dico le urla all'improvvise e le paure ogni volta che il Napoli segnava tra quei due.. sapere che papà e Ciro stavano avendo un rapporto stabile e lo stavano facendo per me mi dava sicurezza, soprattutto perché erano due mondi differenti, mio padre avrebbe dovuto prendere Ciro e buttarlo in carcere di nuovo, invece era lì e rideva con lui.
Lasciammo casa dei miei genitori e in auto rimasi tutto il tempo a cantare le canzone di Ultimo, si Silvia mi aveva infettata mentre Ciro sbuffa di tanto in tanto.
« Amo eja miett doij canzon napulitan.. »
« Ma quanta confidenza.. »
« Amo simmm quasi arrivat ja.. »
Sbuffai appena prendendo il telefono e cercai una canzone giusta, ma poi decidi di metterne una a caso: Tony Colombo - Core e Core.
Canzone azzeccatissima è stupenda, lo guardai sorridere e feci una smorfia sentendolo cantare non appena iniziò la canzone:
Nun parlá, taggia spiega' comm song nammurat, voglij a te nun voglij a nat. •
Si rivolse verso di me facendomi un segno e sorrisi scuotendo la testa, si fece il giro a lungo e infatti passammo per il lungo mare e dopo 15 minuti tornammo nel mio appartamento.

« Oh amo tengo le tue chiavi.. »
« Tienile tu tanto ho un'altro paio.. »
« Ah mi stai cedendo il tuo appartamento? »
« Qualsiasi cosa tu voglia.. »
« qualsiasi? »

Guardai il suo sguardo e soffiai una risata poggiando la giacca sul divano mentre lui faceva la stessa cosa, si avvicinò a me e accolse il mio corpo con le sue braccia poggiando le labbra sulle mie e finimmo nella camera da letto a fare l'amore.
Aspettavo questa felicità da non so quanto tempo, era vero, a suo tempo ogni cosa si sarebbe sistemato.. bastava solo aspettare.

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