33.

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Era così strano quel posto, se solo Ciro ci sarebbe finito lì..non volevo neanche pensarlo minimamente. Sembravano stessero bene li dentro ma i ragazzi erano così strani e anche le ragazze a dirla tutta, mi fissavano e rimasi dietro Massimo, mio padre.
Si, aveva fatto si che la direttorice potesse darmi un colloquio con Edo.

« Occhi verdi!! Comm si bell! »
« Comandà e chi è sta bella uaglion? »
Ringraziai che Ciro non fosse lì, deglutì guardando mio padre fare cenno di non ascoltare
« Cardio, vir e fa poc o scem! »
Sentì le risate dei ragazzi e poi lo segui fino al lato della stanza dove si facevano i colloqui, era vuoto, guardai mio padre e alzai un sopracciglio.
« Nun te movr a ca, mo ven.. »
Annuì subito guardandolo e mi sedetti vicino al tavolo poggiando le dita su quest'ultimo e pensai alla litigata atroce che avevo fatto con Ciro per essere lì, non voleva che mettevo piede lì dentro ma io dovevo far uscire Edo, non soltanto per lui ma anche per Silvia, che mi aveva implorato di far qualcosa con mio padre.

« Talia.. »
Alzai subito la testa, Edoardo.. stava benissimo, aveva un sorriso enorme e le sue solite camicie squallide aperte.. deglutì alzandomi subito e ricambiai il suo abbraccio quando le sue braccia mi strinsero forte.
« Ma tu si pazz, pecchè stai ca.. Ciro ti romperà le palle.. »
« Edo non è il momento.. ti devo dire una cosa »
Lo guardai annuire e sedersi di fronte a me.
« Lunedì c'è la tua udienza definitivamente, ho convinto Teresa a dire che quella sera eri con lei, grazie a mio padre ho ricevuto dei documenti con il quale dicono che tu eri al club21 di Ciro quella sera.. potresti uscire.. »
Poggiai i documenti sul tavolo guardando poi Edo che non parlava con lo sguardo rivolto sul foglio poggiato al tavolo.
« Edo.. » sussurrai
« Nun te pozz metter in questi casini Tali.. »
« Edo io non uscirò proprio in quest'udienza cazzo, fuori hai Silvia che sta di merda, ha rinunciato alla maturità.. »
Edo abbasso subito gli occhi quasi come se si sentisse in colpa.. deglutì appena poggiando le dita sulla sua mano che aveva sul tavolo e lo guardai.
« Tu devi uscire.. Ciro ha bisogno di te, non è più lo stesso e spesso sbrocca, sembra che gli manca un pezzo del cuore.. Silvia ha bisogno di suo fratello, i tuoi genitori stanno smuovendo mare e monti.. »
« E tu? Tieni bisogno di me fuori? »
Lo guardai deglutendo alzando appena le dita dalla sua mano ma lui le appoggiò subito sulle mie e lo guardai.. annuì appena.
« Teng bisogn pur ij e fratm.. »
Sussurrai a bassa voce notando le dita di Edoardo lasciare le mie e annuire subito.

« Vi restano 10 minuti »

Alzai gli occhi alla guardia che era appoggiato alla porta e poi sentì la voce di Edoardo.
« Occhi verdi ma cre sta cos e pat't? »
« Si.. è quello lì.. »
Indicai Massimo fuori alla porta.
« O comandant e' pat't? »
Annuì sospirando appena e girai lo sguardo per poi riguardare di nuovo lui.
« Tu comm stai? »
« Sto bene Edo, qui dentro come stai tu? »
« È na villeggiatur, andiamo pure in barca, però mo forse mi danno i permessi.. »
Sorrisi appena guardandolo e morsi appena il labbro inferiore.
« Esci da qui Edo.. »
« Tali.. tien a Ciro luntan a ca, p favore.. »
Lo guardai deglutendo e annuì subito alzandomi dalla sedia e infilai le dita nelle tasche prendendo un MP4 che gli avevo fatto a casa.
« Cre stu cos? »
« Edo è un MP3.. ci sono tutte le canzoni che ti piacciono e qualcuna che sentivamo a casa.. almeno quando torni in cella ti sentirai un po' a casa.. »
« Vien ca vita mi.. »
Apri le braccia alzandosi e andai da lui stringendolo subito, chiusi gli occhi sentendo il suo profumo e per un istante ricordai a quando eravamo bambini e lui picchiò Riccardo un nostro amico al mare perché Silvia chi disse che Riccardo voleva baciarmi, avevamo 8 anni.. sorrisi ripensando alla scena e alzai gli occhi a lui: lo guardai togliersi la collana con un cuore sacro come ciondolo e immetterla a me, tolsi i capelli dalla collana e sorrisi subito quando le sue labbra baciarono la mia fronte.
« M'arraccumann, la for tien sol tu a cap appost, nun t piglia collera qualsiasi cosa succede e stai attenta a quei due.. fall' p me »
Annuì subito girando la testa sentendo la guardia dire che dovevo lasciare la stanza e ricambiai i baci che Edo mi diede sul viso, sorrisi e quando mi lascio uscì dalla stanza salutandolo con la mano.

Non sapevo come andavano le cose, né tanto meno se lunedì sarebbe uscito grazie a quell'idea di scarcerazione avuta, ma sapevo che Edo era un pezzo del nostro cuore e senza lui non era niente, era un pezzo del mio di cuore, e senza lui non esisteva.
« Tutt apposto Nennè? »
Annuì guardando mio padre con le braccia consorte al petto.
« Grazie.. »
Sussurrai a bassa voce prima di lasciare L'IPM.

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