9.

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Non potevo dirle niente, e nemmeno toccarla.
Sembrava come un qualcosa di piccolo, così piccolo e fragile persino da toccare, e aveva così tanta paura. La voglia di portarla via da lì, urlare contro mio padre e dirgli che le cose non dovevamo andare così, che stava sbagliando, che lei non centrava un bel niente più con Di Salvo, e che tutto ciò non se lo meritava per niente.

Avevo mandato un messaggio ad Edoardo e gli avevo chiesto di portare qualcosa da mangiare e delle bottiglie di acqua, gli avevo mandato la posizione e ero seduto accanto a lei sul fienile che c'era li. Le avevo rivolto più volte la parola ma lei no, nemmeno una parola, se ne stava in silenzio con le braccia consorte al petto nell'angolino.
Mi avvicinai piano ancora una volta e afferrai il coltellino che avevo nella tasca della giacca interna, allungai la mano alle corde che aveva ai polsi e lei subito si toccò quest'ultimi.
« Non posso farti uscire da qui.. »
Le sussurrai a bassa voce guardandola, era vero, le avrei aperto subito quella cazzo di porta ma mio padre me l'avrebbe fatta pagare per il resto dei miei giorni e non potevo permetterlo, avevo un codice da mantenere e soprattutto ero l'erede, non potevo tradire la mia famiglia.
Mi tirai su portando le mani nelle tasche del mio jeans scuro andando avanti e indietro.

« Carmine non verrà qui.. »
Girai subito la testa sentendola parlare.
« Carmine non vuole saperne un cazzo delle sua famiglia, non verrà qui e voi non lo ucciderete »
La guardai diventando serio e serrai la mascella toccandomi le labbra con le dita.
« Tu nun può capi Talia.. »
« Cosa? Cosa non posso capire..? Ho mio madre li fuori che starà impazzendo, non ricordo nemmeno quanto tempo è passato perché qui dentro un giorno sembra un mese.. »
« Tali, statt zitt pe favor.. »
« Io non c'entro un cazzo con voi.. »
Sbattei subito la mano contro al muro di legno della stalla e chiusi gli occhi sentendo l'adrenalina a mille come mio solito.

Girai subito la testa sentendo le voci, era Edoardo che parlava con Mimmo, mi avvicinai alla porta e guardai in malo modo quest'ultimo facendo segno ad Edo di entrare.
Edoardo aveva tra le mani una busta con del cibo e dall'altra delle bottiglie d'acqua, fece per parlare ma si zitti' subito quando i suoi occhi caddero all'angolo della stalla, dove Talia era seduta.
« Tali.. »
Riusci a pronunciare posando le cose sul tavolo che era lì e avvicinandosi subito a lei facendo per slegarla.
« Edoà ma c cazz fai?? »
« Ma nun a Putimm tne accussi.. »
« Edoardo, papà ci uccide.. »
Edoardo sentendo la parola "papà" allontano' subito le mani guardando Talia che non pronunciava nemmeno una parola da quando mi ero allontanata da lei.

« Non possiamo lasciarla qui Ciro, sono esattamente 16 giorni che questa ragazza non si vede e sua madre là fuori sta impazzendo.. »
Guardai Edoardo in malo modo.
« E secondo te a me sta bene? Edo nun Putimm fa nient, stasera resti tu con lei, io vado a parlare con papà e domani la lasciamo uscire. »
Spostai la testa a lei, mi guardava, poi abbassò lo sguardo e si toccò le dita.
Edoardo si portò le mani nei capelli annuendo subito e sospirai appena guardando l'ora.
« Edo, nun a fa asci o m scord ca m si cumpagn»
Edoardo annuì subito e la guardai per qualche istante prima di lasciare la stalla e portare via con me Mimmo.

•. POV TALIA .•

Avevo perso il conto dei giorni che ero rinchiusa lì dentro, davvero non capivo come potessero essere così ignoranti. Carmine non sarebbe mai venuto a cercarmi, anche perché la sua famiglia non glie l'avrebbe mai permesso, e tanto meno a lui importava di me.
Avevo dolore al polsi, alle caviglie, Ciro mi aveva liberata le mani ma le caviglie no.
Non avevo fame, avevo solo voglia di vomitare, ma non lo facevo perché io mio stomaco non aveva nemmeno acqua, e a testimoniare la cosa erano le mie labbra così secche.

« Mi dispiace, non doveva andare così.. »
Lo guardai scuotendo la testa restando in silenzio guardando la bottiglietta d'acqua che mi porse e poggiai la mano attorno a quest'ultima portandola alle labbra bevendo quasi tutta la bottiglietta.
« Da mattina ti porto qualche vestito pulito.. casomai te li compro e.. »
« Smettila di parlare Edoardo.. »
Alzai la voce guardandolo poggiando le mani sulla paglia.
« Se tanto mi vuoi bene come dici allora chiama mia madre e dille che sto bene, che sono con te.. »
« Ma non poss.. »
« Per favore.. »

Lo guardai prendere il suo iPhone dalla tasca e inserire la tastiera, porgermi piano il telefono.
« Talì, si m vuo bene pe favor nun fa strunzat »
Lo diceva per paura che lo uccidessero.
Annuì deglutendo prendendo il telefono e inserì il numero di mia madre portandolo all'orecchio.

Uno squillo, due..
« Pronto?? »
- Mà.. -
- Ammor mij.. addo stai a mammá?? -
- Ma' calmati.. sto bene.. -
- Che t'ann fatt? -
- Niente mà.. avevo bisogno di stare un po' lontana da casa e.. credo che in questi giorni torno, sto bene.. -
- Ma quand tuorn? -
- Sto bene Mà, stai tranquilla e salutami Silvia »

Staccai la chiamata prima che lei rispondesse e alzai lo sguardo a lui porgendogli il cellulare, lo vidi fare un sospiro di sollievo e poi sussurrare:
« Ti va di mangiare un panino..? »
« No, puoi slegarmi per favore..? »
« Nun mo chieder pe favor.. »
« Ma che vulit a me?? »
« Loro sono convinti che Di Salvo verrà a cercarti e quando ti troverà potranno ucciderlo.. »
« Voi non state bene, siete malati.. »
Passai le mani nei capelli e deglutì sentendomi così sporca, avevo bisogno di una doccia, dei vestiti.. della mia mamma, mi sentivo come una bimba che era al primo giorno d'asilo e non voleva restarci..

Spostai la testa sul cellulare di Edoardo, erano le 23:40, alzai la testa a lui e sospirai appena.
« Ti va di guardare qualcosa sul telefono con me? »
Lo guardai deglutendo e scossi la testa in un no mentre lui si stese al mio posto sulla paglia stando col telefono tra le mani.
Cosa mi restava fare? Deglutì avvicinandomi stendendomi piano affianco a lui e quando lo vidi muoversi mi spostai subito, come se avessi timore che mi toccasse.
« Non ti faccio niente Tali.. »
Lo guardai deglutendo e rimasi al suo fianco a guardare video col suo cellulare.

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