• POV CIRO •
Quando vuo ben a na person e chella persona va via e un po' come se andasse via metà parte di te, però quando va via la donna della tua vita allora tutta la tua vita va via con lei, non una metà e nemmmo un quarto, tutta scivola via con le con la speranza che forse le cose possono sistemarsi e che tutto il male che ci siamo fatti che le ho fatto e che gli hanno fatto a causa mia, possa min dimenticarlo ma possa perdonarti.
E allora restava sempre quello il mio desiderio nel profondo del mio cuore, che lei un giorno avesse perdonato questo bastardo sgangherato che l'amava alla follia ma era così stupido da non dimostrarle l'amore che provava nei suoi confronti. La verità era che avevo una fottuta paura, si, Ciro Ricci aveva paura, tnev paur ca ogni vot che stava con lei non era più Ciro Ricci ma semplicemente Ciro, un ragazzo normale con la voglia di strafare e il bisogno di volare, è così diventavo debole e io debole avanti a lei non volevo esserlo, in quei giorni capi di star perdendo davvero l'unica cosa bella che avevo.« Bea.. possiamo parlare? »
La guardai mentre si sistemava la giacca per andare via, mi rivolse lo sguardo e poi la vidi scuotere la testa in un no, alzai un sopracciglio e la vidi avvicinarsi mentre si toglieva l'anello dal suo anulare.
« Ci.. io non so scema, io o sacc che il tuo cuore sarà sempre e solo per lei, ma non capisco cosa stai aspettando ad amarla più di qualsiasi altra cosa.. questo non è mio, non va bene al mio dito, per quanto io possa amarti questo anello non è per me, tu sai per chi è e credo di averlo tenuto già troppo.. »
La guardai deglutendo, in quei tre giorni da quando era successo l'accaduto sembrava che in casa mia regnasse il lutto, che quasi fosse morta di nuovo mia madre, io ero diverso e persino mia sorella minore se ne era accorta.
« Ieri quando stavo in camera tua ho visto una foto nel tuo cassetto, una piccola polaroid.. siete belli insieme, fate quasi invidia.. sono bellissimi i suoi occhi.. Ciro.. daglielo a lei.. »
La guardai porgermi l'anello e deglutì appena, quello era l'anello di mia mamma, me l'aveva dato papà prima che succedesse la faida..
Afferrai l'anello alzando lo sguardo a lei e annuì subito sentendo gli occhi pizzicare:
« Grazie Beatrì.. »
La guardai sorridere e annuire, prendere le sue cose ed andare via.Spesso pensavo che io tutto quest'amore non lo meritavo, che non meritavo il bene che queste persone mi volevano, o forse che mia sorella mi voleva bene solo perché ero suo fratello, mio padre perché ero suo figlio, Silvia e Edo solo perché ero per loro un fratello.. ma poi pensavo a lei; lei perché mi amava? Lei perché era un costante pensiero e seppur le facevo del male ogni volta non si allontanava mai da me davvero?
Chiusi gli occhi sospirando appena e passai le mani sul viso stringendo tra le mani l'anello, mi alzai subito ringraziando di essere già vestito, presi la giacca e urlai a mia sorella;
« Rosa ij sceng.. »
« Ciro.. aspetta! »
Mi fermai guardandola scendere dalle scale:
« Io dopo vado da Antonio.. »
« Eh nun te preoccupa'.. »
« Ma tu aro vai.. »
« A fa chell che dovevo fare tempo fa.. »
Gli mostrai l'anello e la guardai sorridere subito, sorrisi guardandola e lasciai casa.
Afferrai il cellulare dalla tasca e chiamai Silvia:
« Silviè ti devo chiedere una cosa.. »• POV TALIA •
Quei tre giorni erano stati un inferno, sembrava che il mio cuore era così vuoto, eppure dovevo andare avanti, dovevo farlo per me, me lo dovevo
Il giorno dopo all'accaduto non avevo parlato con nessuno, neanche risposto ad un messaggio, mi sentivo quasi come quattro anni fa, e una parte di me sembrava morta.
Ma sapevo.. che se sarebbe tornato sarei caduta ai suoi piedi come una stupida, perché io e Ciro ne ero follemente innamorata.Sbuffai appena guardando l'ultima bozza finita di disegni, forse quella era l'inizio della mia svolta, mercoledì sarebbe uscita la mia linea di abiti da cerimonia, non sapevo come sarebbe andata ma ci credevo, volevo crederci e sapevo che sarebbe andata bene.
Avevo ripreso pattinaggio e avevo appena staccato al cellulare mio papà che mi chiedeva se andasse tutto bene e che da quando avevo preso l'appartamento non stavo andando più da loro, gli avevo promesso che sarei andata la sera a mangiare da loro e poi misi il borsone del pattinaggio sulla spalla uscendo di casa chiudendo la porta dietro di me, apri l'auto e girai subito lo sguardo al marciapiede di fronte.
Cazzo, questa mancanza mi stava facendo diventare stupida.No, non era la mancanza;
« Ciao.... »
Lo guardai attraversare e avvicinarsi a me, rimasi ferma girando lo sguardo a lui e deglutì appena.
« Ti va di parlare due minuti? »
« Ho pattinaggio.. »
« Aspe.. solo due minuti.. »
Annuì appena guardandolo in tutta la sua bellezza, i suoi capelli ricci senza quel gel, quella labbra che quasi se le torturava come ogni volta che era impacciato.. e sembrava quasi non saper dove iniziare, lo guardai e annuì come per dirgli "allora?"
« Tu mi hai salvato da me, Tali.. »
Alzai un sopracciglio guardandolo cercando di capire dove volesse arrivare e chiusi la portiera dell'auto avvicinandomi a lui.« Non lo so io.. sto cercando di completare la mia vita ma.. poi ieri sera eravamo tutti a tavola e ho capito che non era per niente completa.. che i posti a tavola non erano quelli giusti, che mia sorella non aveva l'amica giusta, che a quella sedia non c'era la persona giusta è che.. al mio fianco non c'era la persona giusta. E.. non era nemmeno lontanamente avvicinabile qualsiasi completezza, perché.. non c'eri tu..
Non sentivo la tua voce e non potevo ridere insieme a te, mi manchi.. mi manca la mia donna, mi manca la mia fidanzata..
Vivo in un abito di merda, con persone così competitive.. io ti amo.. tu mi completi.. e io non potevo.. e quindi.. »
« Smettila.. sta zitto.. »Senti gli occhi pizzicare ma avevo promesso a me stessa di non versare nemmeno più una la fine, guardai i suoi occhi quasi chiedere cosa volessi dire, riuscivo a decifrate il dolore e la tristezza nei suoi occhi per la prima volta e pensai che qui l'unica vittima era lui.. che riusciva con quel cuore piccolo che aveva a farci entrare ogni cosa è per questo piccolo non era..
« Smettila perché mi avevi convinto appena mi hai detto "Ciao".. »
Guardai il suo sorriso e socchiusi le labbra, come se tutto quel dolore fosse scomparso in nulla, come se ogni dolore adesso fosse in seconda parte, lo guardai avvicinarsi subito e abbracciarmi così forte, feci la stessa cosa e chiusi gli occhi stringendolo forse troppo forte, mentre lo vidi mettere la mano in tasca e mostrarmi il palmo:
« Me spus o no stavot? »
Sorrisi subito scuotendo la testa e poggiai lidi e il medio a prendere l'anello, lo guardai e notai che dentro c'era scritto "Giovanna" la sua mamma..
Alzai subito gli occhi a lui e annuì subito:
« Si.. ti voglio sposare.. »
Gli diedi di nuovo l'anello e infatti lui mi mise l'anello al dito e poggio' le labbra sulle mie.
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Destinati ad amarci.
FanfictionRaramente si dicono di amarsi, lui perché non sa mai quali parole giuste usare e lei perché non vuole metterlo a disagio, però se lo dimostrano ogni giorno. So anche che si erano inizialmente persi ma due persone si ritrovano sempre quando sono des...