67.

1.9K 42 0
                                    

« Ma buongiorno signorina.. »
Apri appena gli occhi sentendo una strana voce femminile capendo subito dopo che era Silvia che stava facendo la stupida cercando di imitare la voce di Ciro.

12 Giugno. 08:35

Eh già, erano passati esattamente 10 giorni così velocemente, era il grande giorno.
Era giusto un po' strano, avevo passato la notte in un club a Napoli per l'addio a nubilato due giorni prima, e precisamente non vedevo Ciro da due giorni, le ragazze erano rimaste da me e quella mattina era arrivata anche mia mamma,
Avevo chiuso occhio alle 5:30/6 credo perché non riuscì davvero a dormire, avevo l'ansia, la paura ma allo stesso tempo ero felice.

• POV CIRO •

« Oh eja scetat ca tien c fa oggi!! »
« Ja uagliu' non urlate.. »
« Ja Cirù ca t stai pe metter a caten !! »
« Fossn tutt accussi bell sti caten.. »
« Marò o diabet.. »
Sorrisi alzandomi dal busto, Edoardo, Milos e Totò mi stavano rompendo il cazzo dalle 6 di stamattina perché dicevano che io sicuramente non mi sarei svegliato, ma come potevo? Oggi era il giorno in cui sposavo l'amore della mia vita.
Ero perso, completamente perso.

Non la vedevo da più o meno 2 giorni, sembrava n'eternita' visto che da quando avevamo sistemato le cose, lontani non ci siamo mai stati e non sapevo se era un bene o un male quello.. ma po mument sapevo che era al mio fianco.
« Uagliu mi raccomando.. non fate figure di merda e nun facit battute in chiesa p favore.. »
« Cirù ma si scem.. » si giustificò Totò.
Lo guardai alzando un sopracciglio e poi lo vidi alzare le mani per annuire come per dire "io si", trattenni il sorriso alzandomi dal letto e iniziammo a prepararci.

Era strano, di solito era il padre dello sposo ad aiutarlo a vestirsi, e invece io no, dovevo fare tutto da solo con questi 3 idioti che l'unico che sapeva fare il nodo alla cravatta ero io, ma solo ad Edo perché avevo sta pecca che a me stesso o ad altri non riuscivo a farlo.
Eravamo a casa di quest'ultimo e il campanello suonò più o meno 3/4 volte, alzai subito la testa ad Edoardo, sapeva che avevo l'ansia, sapeva che avevo paura che quel coglione di mio padre potesse rovinarmi qualcosa, e infatti la sera prima pregai come non avevo mai fatto prima d'ora, e sperai con tutto me stesso che sarebbe andato tutto liscio.
« Vac ij.. » mormorò Edoardo mentre i ragazzi si sostavano sistemando e io stavo chiudendo i bottoni del mio vestito.

Dopo due minuti notai Edoardo entrare con la testa in stanza e fare segno ai ragazzi di uscire, non capi ma poi lo feci quando guardai Edo aprire del tutto la porta della camera e il Comandante lo affiancava, già pronto e sistemato nel suo smoking, il papà di Talia..
« Uaglio.. stai ancor accussi tu? »
I ragazzi uscirono appena dalla camera e lui entrò avvicinandosi a me;
« So passato di più, pensavo che questi quattro ragazzi ca cap e merd avevano bisogno di un ragazzo più grande di loro che li aiutava.. »
Sorrisi subito alzando lo sguardo sentendolo darsi del "ragazzo" da solo e mormorai:
« Comandà.. la verità proprio io non mi so fare  nemmeno il laccio alla cravatta.. ij nun lagg mai mis nu vestit elegant.. l'ultima vot è' stat ai miei 18 anni ma tnev a papà ch'ella ser.. »
« E mo tien a me.. nun so pat't ma t pozz aiuta' »
Lo guardai allungare le dita alla mia cravatta e iniziare a farmi il nodo aiutandosi con le dita, deglutì appena alzando il collo per dargli spazio e girai lo sguardo allo specchio guardandomi.

« Allo.. comm t Sient? »
« È stran Comandà.. »
« Uaglio tu stai pe te spusà o sai? »
« E comm.. »
« Ja facciamo presto che alle 10 inizia e devi stare la prima di lei. Le fedi? »
Alzai subito la testa a lui deglutendo e mi toccai le tasche della giacca, poi pensai: Edoardo.
« Comandà.. Edoard, chiammatl.. »
« Ancor cu stu fatt che non mi dai del Tu? So nu uagliuncell Ricci »
« Eh Comandà, ma mo pensamm e fed.. »

Da fuori sembrava comica la cosa ma da dentro no, ero pieno d'ansia e se non sarebbe venuto Massimo io non sarei riuscito neanche a chiudermi la giacca, Massimo infatti aiutò anche gli altri ragazzi e io feci il nodo solo a Edoardo mentre lui mi disse di averle lui le fedi.
« oh ma tu o sai fa o nod.. »
» Nono, Comandà sul a Edoard »
« Ma vui sit tutt Strunz.. ja muimmc che tard »
Sentì i ragazzi ridere e stavolta non riuscì a trattenere la risata, entrammo in macchine diverse e dopo aver preso documenti e tutti entrai dell'auto con Edo mentre Totò e Milos andarono con Massimo.

Una volta in chiesa aspettai che lei arrivasse, c'era già abbastanza gente e i ragazzi continuavano a fare gli stronzi prendendomi in giro.

• POV TALIA •

Mia mamma era arrivata subito dopo per aiutare Silvia col vestito, quel vestito dei sogni che davvero avevo disegnato insieme a Silvia e Rosa.
Rosa.. sorrisi appena pensandola, sarebbe stato un ennesimo distacco per lei, ma Ciro le aveva preso un appartamento e adesso lei stava cercando di diventare una ballerina dopo il suo diploma, sapeva che noi non l'avremmo lasciata neanche un istante.
« Amo a che stai pensando.. »
« Mà.. quando io e Ciro c'è ne andiamo, ti prenderai cura di Rosa vero? »
« Amo ma lo sai che Rosa è come se fosse mia figlia l'ho vista nascere, stai tranquilla »
Annuì appena e sospirai chiudendo appena gli occhi aprendoli soltanto quando Silvia mi sistemo' il velo sul viso e apri gli occhi guardandomi allo specchio.

Non ci credevo, non volevo crederci, mi stavo sposando, con lui, con la persona che non avrei scommesso neanche un centesimo su di noi.

Destinati ad amarci.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora