17.

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Sapevo soltanto che l'amore talvolta era in grado di farci diventare degli stupidi, ci toglieva le armi, ci toglieva le difese, le abbassava e ci diceva: "ora hai soltanto un cuore, fanne ciò che vuoi", eravamo ingenui.
La verità era che in amore era impossibile essere "grandi", per amare concretamente dovevi tornare bambino, e guardare le persone con quegli occhi pieni di curiosità, verità, onestà e autenticità. Faceva male, e qualche volta mi dicevo che soltanto uno stupido mi avrebbe amata non sentendomi abbastanza, e poi avevo capito che quello stupido, sarebbe stato il più fortunato del mondo..

Avevo passato la notte in bianco, senza chiudere gli occhi, non credevo di finire in queste condizioni per qualcuno o meglio soltanto per lui, diciamo che quel ricordo mi aveva così trafitto l'anima che forse era l'ultimo delle cose a cui volevo pensare, e seppur avessi chiesto di fare una doccia a Silvia io quelle mani le sentivo sempre addosso. Quel sangue che Carmine aveva provocato lo sentivo costantemente sulle mie mani. E io da quel giorno non ero stata più la stessa, ogni cosa per me non aveva un senso, e seppur solo pochi di noi sapessimo questa storia, faceva male.
A saperlo eravamo soltanto io, Silvia, Edoardo, la famiglia Conte (sapeva ma non che fossi io la ragazza) Carmine e la sua famiglia, no, mia madre non sapeva assolutamente niente.
Nessuno mai aveva esporto denuncia ne tanto meno i Valetta, ma la loro sete di vendetta era sempre lì in comune con quella dei Ricci.

« Hey, già sei sveglia? »
Girai la testa sentendo la voce di Edo entrare nel salone, dove già ero seduta da un po' con il viso tra le mani. Annuì semplicemente girando la testa.
« Talì.. o sapiv che sarebbe successo.. »
« Edo.. »
« Ma tu non puoi scappare sempre dalle conversazioni.. »
« Non cambierebbe nulla! E poi..»
« e poi.. mettiti nei panni di un ragazzo, che deve diventare chi deve diventare, e innamorato.. perché si, è innamorato, non lo vedevo così da..anzi mai l'ho visto così per una ragazza.. ricapitolando: innamorato di una ragazza che non solo era l'ex di un Di Salvo, ma che a toccarla è stato uno dei suoi amici che è morto.. »

Lo guardai deglutendo, ci ero passata da mesi su questa cosa o almeno lo tenevo nascosto nel mio più grande inconscio, e adesso mi ritrovavo a parlarne di nuovo a quasi in distanza di un anno, e di nuovo sentivo le mille colpe su di me. Se solo quel giorno non avessi chiesto di andare a mare, oppure se io non mi fossi presentata da Carmine dopo la litigata, una delle nostre.. forse tutto quest'odio tra i Di Salvo e i Ricci non ci fosse e forse tutto questo casino non c'era.
« Mi dispiace, è colpa mia.. »
Edoardo mi rivolse subito lo sguardo sedendosi affianco a me sul divano.
« Ma che cazzz ric, non intendevo questo.. »
« Edo è accussi.. »
Lo guardai scuotere la testa in un no e subito dopo prima che parlasse suonò il campanello.
Mi guardò alzando un sopracciglio e subito dopo si tirò su dal divano andando ad aprire.

« Ue, e tu che ci fai ca? »
« Tagg venut a piglia, abbiamo un problema da risolvere. »
« Vabbuò, me vac a pripará.. »
« Fa ambress. »

Guardai Edo salire su e poi mi alzai dal divano prendendo la coperta per non infastidire, guardai la persona entrare in casa e notai che era Ciro, deglutì appena guardando i suoi capelli, aveva i ricci e non aveva i capelli attaccati con tutto quel gel che indossava di solito.
Feci un cenno con la testa come per salutarlo e lui fece la stessa cosa mentre sentivo i suoi occhi fissati su di me.
« Tali.. »
La sua voce mi fermo' nel momento in cui mi voltai per salire su le scale. Rimasi ferma dandogli le spalle ma soltanto dopo pochi istanti lo guardai.
« Me vuo bene? »
Chiese avvicinandosi a me, non potevo mentire, non stavolta, anche perché ero stanca di tutti sti giochetti di merda di queste famiglie al quale io non c'entravo niente se quel maledetto giorno non avessi incontrato Carmine.

Annuì semplicemente guardandolo socchiudendo le labbra nel momento in cui lo vidi avvicinare la bocca al mio orecchio e sussurrare a bassa voce:
« Allo si me vuo bene.. va Adde guard e vacc a dicr ca Carmine ha accis a Nazario »
Alzai subito la testa spostandomi da lui e restai a fissarlo sentendo gli occhi pizzicare.
Non risposi, restai immobile avanti alle scale mentre pochi istanti dopo sentì Edoardo scendere le scale e infilandosi la giacca.
« Talia, io vado.. avvisa Silvia e mi raccomando se non vengo per stasera ci vediamo direttamente nel locale, nun facit strunzat e non uscite scoperte. »
In realtà non senti nemmeno una sua parola, il mio sguardo era su quello di Ciro, annuì soltanto per fargli un contentino e poggiai le mani sul viso nel momento in cui la porta si chiuse.

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