37.

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« Ciro Ricci, secondo te io te la faccio passare così liscia tento da farmi chiavare? »
« Jiamm ca nun vir l'or.. »

Guardai la mano di Ciro sulla coscia nuda di lei, e lei non perse tempo dopo averlo guardato negli occhi ad abbassargli appena il costume e ad inginocchiarsi.
Rimasi a fissare tutta la scena mentre sentivo gli ansimi piccoli di Ciro, sentì leggermente il mio petto più pesante, però non era il mio ragazzo, non potevo dirgli niente, se stava bene così allora ero felice per lui..
Deglutì appena quando sentì una mano sul mio fianco nudo e girai subito la testa, Edoardo, mi fece segno di seguirlo e allungò l'altra mano a chiudere la porta di Ciro, credo se ne siano accorti perché da quel momento in poi da quella stanza usciva solo silenzio.

« Nun c'è rimane' male Talì.. »
« Non mi importa Edo.. »
« Nun fa fess a me, o sai te so frat.. »
« Edo ij magg sfastriat.. »
Rimasi distesa accanto a lui sul letto e continuai:
« Sembra che ogni volta che le cose vanno bene qualcosa deve sempre rovinare tutto, allora io non voglio essere felice, voglio fare solo cio che mi pare. »
Girai lo sguardo a lui che mi stava guardando e mi sorrise appena, forse aspettava questa mia frase da parecchio, ne ebbi la conferma nel momento in cui sentì:
« Mamma mi, er o mument.. e poi.. da quando stai usando quei vestitini, questi costumi.. »
« Scusami signor Conte, sto crescendo bene no? »
« Vir e nun abbusca ja.. »
Lo guardai ridendo spingendolo appena e lui afferrò le mie mani mentre Cerco' di farmi il solletico ma riuscì a mettermi su di lui per non farmi toccare mentre stavamo ridendo.

« Ma che sfaccim stat facenn? »
Edo si tirò su mentre eravamo ancora tutti in costume, io mi spostai da sopra da lui alzandomi e restai a guardare Ciro sotto la porta.
« Stamm pazzian Ci, cre? »
« Stat pazzian? Eduà stat pazzian?? »
Ciro si scaraventò su Edoardo cercando di soffocarlo ma quest'ultimo non reagì.
« Ciru, cre nun tien o curagg ? »
« Statt zitt Eduà.. »
« Frat ro cazz.. si a vita mi ma si proprii strunz.. »
« Tagg itt che te sta zitt.. »
Mi avvicinai spingendo forse con tutta la forza che avevo Ciro e infatti perde l'equilibrio ma non cadde, anzi, si appoggiò con le spalle al muro e col fiatone mentre Edoardo si tirò su prendendo la maglietta da sopra  al letto e uscendosene dalla camera.

Gli rivolsi lo sguardo guardandolo quasi in modo schifato, scossi la testa e mormorai a bassa voce:
« Si proprij na pecor at che pantera.. »
Lo guardai cambiare espressione, avvicinarsi subito a me e la mia schiena sbattè contro la parete della barca, sorrisi appena alzando gli occhi a lui e morsi il labbro inferiore.
Non credo che tempo fa avrei reagito così, ma adesso volevo farlo, volevo fargli capire che lui non aveva potere su di me.
« Nun me sfidà Talì.. »
« Cre... forz nun t la fatt buon e stai tutt ngazzat? Mi dispiace, la prossima volta te ne scegli una migliore. »
Sorrisi guardandolo, lui cambiò subito espressione capendo che avevo visto, lo spinsi appena per farlo spostare e uscì dalla camera prendendo l'asciugamano che avevo prima di entrare salendo sopra e tornai dai ragazzi.

« Ue ma che sta succedendo? »
« Niente Ro, o sai frat't s ngazz subit e poi le pass.. »
Disse Edoardo sorridendo a Rosa e spostai lo sguardo a Ilenia che sorrise appena, mi avvicinai piano a lei con la scusa di guardare le grotte di Capri e sussurrai a bassa voce:
« A prossima vot, fall meglij.. secondo me non gli è piaciuto così tanto! »
Soffiai una risata indietreggiando e tornai dagli altri sedendomi a tavola a pranzare con loro.
-

Quella giornata era andata, la prima di 7 sere era andata, non osavo immaginare come sarebbero state le altre ma per il momento andava bene così
e io ero davvero tranquilla, come se non fosse successo nulla.
Stavamo giocando ad un gioco come il "chi è" ma diversamente, uno di noi doveva pescare un bigliettino e quello che c'era scritto doveva farlo, idee di Silvia, le sue stupidità.
Li guardai giocare mentre Rosa pescava il suo bigliettino e girai lo sguardo al mare, c'era un po' di vento ma si stava bene, spostai lo sguardo e lo guardai per qualche istante..
Aveva il costume nero a pantaloncini e aveva indossato una t-shirt dello stesso colore, era distratto, guardava il gioco ma sapevo che non stava pensando a quello, odiavo ammetterlo ma spesso mi mancava sentirlo al mio fianco.. e tutti questi giorni lontani da lui a piangere mi erano serviti a capire che dovevo diventare una donna e affrontare le cose mentre non negando l'evidenza che l'unica cosa che aspettavo era che lui chiamasse o mandasse un semplice messaggio per dirmi "Risolviamo".

« Ciro, e piscá tu ja, veloce »
Lo guardai sbuffare sotto la frase di silvia e infilare la mano nella scatola prendendo il biglietto, lo apri e alzò un sopracciglio guardando poi loro.
« Ja ma c so sti cos.. »
« Cre? » chiese Silvia tirandogli il foglietto dalle mani e leggendolo subito con un sorrisone:
« Devi passare almeno 30 minuti chiusi nella camera con la donna che è nella stanza accanto alla tua. »
Tutti mi guardarono, alzai un sopracciglio capendo che nella stanza accanto alla sua c'eravamo io e Edo, deglutì appena per un momento pensai, adesso cos'era:
Coincidenze o Destino ?

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