79.

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Sembrava esser tornato tutto come un tempo, l'unica cosa che ci mancava era la nostra Napoli.
I ragazzi erano qui da un paio di ore e stavamo cucinando del ragù, quello verace napoletano, Edo era bravo in cucina e per questo mi stava aiutando mentre Teresa e Rosa apparecchiavano, Ciro e Totò fumavano fuori in giardino.
« Uagliù è proprio strano qua.. tutt American »
« Si è come nei film.. »
Soffiai una risata sentendo Edoardo parlare con la risposta di Rosa e porsi lo scolapasta ad Edo con la pasta scolata che iniziò a immischiare con la salsa mentre Rosa usciva in giardino a chiamare suo fratello e il suo ragazzo.

A tavola riuscimmo a parlare del più e del meno e delle cose che erano successe da quando Ciro non c'era, adesso Napoli era tornata nelle mani di Don Salvatore, era rimasto solo contro la mamma di Carmine Di Salvo, come sempre alla fine, ma l'unica cosa uscita di scena eravamo noi ragazzi, loro ragazzi che forse metà di loro stava cercando di cambiare strada proprio come aveva fatto l'erede Ciro Ricci, sconvolgendo tutti.
« E nient ha araput questa azienda di elettricista e tramite il papà di Cristian lavoriamo anche noi li.. »
Spiego' Totò riferendosi a lui, Edoardo e Milos.
« Ma a te è uscita la canzone, Chicco spacc to giur »
» Bell eh? »
Già, Edoardo era riuscito a fare ciò che gli era sempre piaciuto fare, era così bravo a scrivere canzoni e adesso era uscita la sua prima canzone, si chiamava "O mar for" non era una hit vera e propria ma sembrava davvero parlare di ognuno di noi, di loro, eppure sentivo spesso cantarla o nelle stories di Instagram.
« Credo che uscirà l'album, voi verrete vero alla festa? »

Girai subito la testa a Ciro e lui guardo' me mentre spostammo lo sguardo ai ragazzi:
« In verità nuij vi dobbiamo dire una cosa.. »
Notai i ragazzi guardarci quasi con timore.
« Siamo incinti.. cioè Tali è incinta.. stiamo per diventare genitori.. »
Ciro era sempre così impacciato quando doveva dire la notizia a qualcuno, i ragazzi lasciarono tutti in contemporanea le posate e Rosa mise le mani sugli occhi, stava piangendo, deglutì appena alzandomi dal mio posto e andai subito da lei abbracciandola, Edoardo corse da Ciro mentre Totò e Teresa ci guardavano come deficienti con un sorriso enorme.
Questi ragazzi erano l'altra metà di noi, era gli unici che avevano vissuto con noi il nostro amore, testimoni di ciò che avevamo passato per essere dove siamo adesso.

« Ma overament stat facenn? » chiese Edo
Sorrisi accarezzando i capelli di Rosa che era ancora tra le mie braccia e Ciro allungò la mano mostrandogli la stessa ecografia che gli avevamo mostrato ai miei genitori e a Silvia.
L'ennesima giornata piena di Gioia.
Rosa non smetteva di piangere e quando guardò l'eco toccò subito la mia pancia appena gonfia, era l'unica dopo Ciro che l'aveva fatto, Ciro lo faceva ogni notte e si addormentava così.
« Ue.. basta piangere.. »
Sorrisi asciugando il viso di Rosa mentre Ciro si avvicinava a sua sorella baciandole la testa e io ricambiai l'abbraccio di Edoardo.
« È strano.. e' tropp bell.. mio fratello sta per avere un figlio e po avete passato così tante cose insieme mo guardatevi.. Ciro così cambiato, tu più donna, vi siete realizzati da soli con le vostre forze e..vi invidio.. siete bellissimi..»
« Arriva tutto per chi sa aspettare Ro.. »
Rispose Ciro accarezzando sua sorella e sorrisi girando lo sguardo ad Edoardo.

Una volta, Francesca la ragazza che lavorava con me in ufficio mi disse una cosa che mi è rimasta:
Se un giorno dovessero chiedermi cos'è l'amore, gli farò il nome tuo e di Ciro, siete la dimostrazione che aspettare, amare e soffrire insieme porta soltanto gioie.
Era ciò che volevo, che la nostra storia fosse da esempio a chi li fuori voleva prendere una strada come quella che stavano prendendo questi ragazzi tempo fa.

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Riuscimmo a finire di cenare e poi decidemmo di fare un gioco da tavola, Monopoli, credo durò parecchio ma quel gioco metteva tanto in conflitto Edoardo, Ciro e Totó, si stavano ammazzando come bambini per chi dovesse comprare più case.
« Ue Ue, è un gioco!! » disse Teresa
« Eh ma gli sto facendo un offerta! » Edoardo
« Uagliù sono soldi finti.. » mormorai
« c peccat.. » rispose Ciro tornando a giocare

« Ue ma a novembre c'è il nostro matrimonio quindi siete pregati di tornare a Napoli! »
Mi disse Teresa mentre Rosa ci guardava, eravamo sedute sul divano e quello di fronte c'erano i ragazzi, la guardai sorridendo:
« Dovrebbe nascere per l'inizio di ottobre quindi dovremmo farcela sicuramente.. »
« Che onore, mio nipote.. il primo nipotino Ricci sarà al matrimonio di Chicco.. »
Disse Rosa quasi fantasticando sulla cosa e soffiai una risata sentendo la voce di Edoardo:
« Ma sicuro Ciro deve tenerlo in braccio mentre mi fa da Testimone, li voglio li, e poi sadda metter affammor con mia famiglia! »
« Ma chi ta itt che è maschio? » chiese Ciro
« Fratello' tieni il seme maschile o sacc »
Ciro lo guardò quasi come se fosse senza speranze procurando una risata di tutti.

Sembrava che ognuno di noi stesse aspettando quella tranquillità, quella pace da una vita, e adesso che ci stavamo riuscendo ogni cosa sembrava al proprio posto.

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