64.

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« Guard ca c teng.. »

Eravamo al mare con Silvia e Rosa e Teresa, poche volte ci andavamo, ci piaceva soltanto guardarlo in mare, sembrava che ognuno di noi avesse un po' di quell'immenso mare dentro di noi, e poi lì fuori l'unica cosa che restava sempre era quello, il mare. Rosa e Silvia erano in acqua e io rimasi sul lettino mentre al mio fianco c'era Teresa con gli occhiali da sola che tolse appena Edoardo si avvicinò a lei. Avevo un leggero mal di testa, Ciro stava appena arrivando con Edoardo, era ancora vestito, infatti mentre mi porgeva una busta bianca una di quelle dove ci mettevi le lettere all'interno, lo guardai alzando un sopracciglio e fu lui a togliermi gli occhiali dal viso poggiandoli sull'altro lettino sedendosi sul mio stesso posto.
« Ma cos'è..? »
« Apri.. ho chiesto ad Edo di farmi compagnia »
Lo guardai mordendomi le labbra e poi spostai lo sguardo alla busta che apri appena sfilando i due fogli di carta che c'erano, iniziai a leggere e deglutì appena alzando lo sguardo a lui.
« Ma si pazz? »
« Te l'avevo promesso Talì.. »
« Amo.. »
« Ci sposiamo prima e poi andiamo, nessuno ci mette fretta Tali.. »
Era così convinto del suo passo, erano due biglietti per New York e c'era un piccolo mazzo con due chiavi all'interno, era un pazzo, neanche sapeva parlare inglese, io a stento lo masticavo, come avremmo fatto a vivere lì..
« Ho preso una casa lì, possiamo vivere tranquillamente e poi i ragazzi possono venire quando vogliono, lo sai.. voglio solo stare con te.. »
« Non c'è dubbio ma è anche vero che tu vuoi scappare dalla realtà.. »

Lo guardai cambiare espressione e poggiai i biglietti sul lettino avvicinandomi di più a lui mettendo le mani sulle sue e morsi appena le labbra restando a guardarlo, aveva abbassato lo sguardo e sentì la stretta alle mie mani.
« Nun voglij turna primm c torn iss Talì.. »
« Amo, è tuo padre se non lo vedrai adesso lo vedrai sicuramente dopo.. »
« Ij nun riesc manc allo guardà in faccia! »
Strinsi le sue mani e deglutì appena guardandolo negli occhi abbassando lo sguardo al suo:
« Tra meno di tre mesi ci sposiamo, lui sarà lì, dobbiamo soltanto affrontare la realtà, la vita che abbiamo sempre fatto e poi passiamo fare quello che vogliamo..  e io non ti lascio solo, nemmeno se dovrei metterci la pelle io. »
Perchè quella era la sua paura, aveva paura che suo padre potesse farmi qualcosa come l'aveva già fatto in precedenza, lo guardai alzare la testa verso di me e gli sorrisi appena accarezzandogli con l'indice la punta del naso.

« Poi c'è ne andiamo? »
« Poi c'è ne andiamo.. lontano, solo io e te.. »
Lo guardai sorridere e sorrisi subito ricambiando i suoi baci che non aveva perso tempo a darmi, sembrava che quel Ciro di un tempo non c'era più, che da quando si era ceduto al suo amore nei miei riguardi qualcosa fosse cambiato in lui.
Amavo tutto ciò, però avevo ancora paura, ma non potevo mostrarla perché dovevo essere la sua spalla destra, dovevo essere l'altra metà del suo cuore e volevo che i suoi dolori erano meno dolorosi così da poterli prendere tutti io, vi giuro, ci stavo lavorando anche su questo.
« Uagliu, quindi ve ne andate? »
« Si, dopo il matrimonio pero'.. mi raccomando gli unici che sanno la destinazione siete voi ragazzi e sicuramente i genitori di Talia.. »
Rispose Ciro a Rosa mentre apriva le braccia per poterla abbracciare, e lei non perde tempo a stringere suo fratello.

Sorrisi appena alzandomi per lasciarli un po' soli e notai Silvia andare a riva, mi alzai andando subito da lei e intrecciai le braccia al petto sussurrando a bassa voce:
« Silviè.. »
Lei mi rivolse lo sguardo quasi come se stesse nascondendo qualcosa, allungai la mano sulla sua spalla e la guardai:
« Che sta succerenn Silvia? »
« Ti devo dire una cosa.. »
Alzai un sopracciglio annuendo subito per farla parlare e notai i suoi occhi scuri diventare lucidi
« Song incint.. »
Rimasi in silenzio per qualche istante o forse anche di più, morsi ile labbra girando gli occhi ad Edoardo seduto sul lettino con Teresa e ridere di qualcosa, poi guardai di nuovo lei.

« Sono di due mesi ma l'ho saputo una decisa di giorni fa.. »
« Pecchè nun m le itt? »
« Tu sei così incasinata, cerchi di far tornare Ciro in se che muore dalla paura di vedere suo papà, e io non ne avevo il coraggio.. »
« Silviè ma non è una cosa brutta.. »
« Ma io come lo dico a mamma a Edo.. me par ca da quando papà è muort qualsiasi cosa ci viene contro. »

Già, loro papà era morto nella Faida che fece andare i ragazzi in carcere questi due anni, era stata così male, e io mi sentivo così in colpa.
L'abbracciai subito stringendola.
Silvia era sempre stata qui, era sempre stata l'altra metà esatta di me, e adesso dovevo restare al suo fianco, come entrambe abbiamo sempre fatto.
« Milos cosa dice? »
« Nono lui è contento, però ha paura o sai.. »
« Ma di che? Si iss o vo.. »
« Della reazione di Edoardo.. »
« Silviè.. ma Edoardo nun e pat't.. »
Lei mi guardò per qualche istante e poi annuì, sorrisi appena e col pollice le asciugai la guancia.
« Mo te ne vai pur tu.. »
« Ma io mica me ne vado da te.. me ne vado da qui ma voi state sempre con me, sempre.. verrete quando volete e poi ci mancano altri tre mesi.. »
La guardai annuire sorrisi guardandola.
« E po la zia preferita deve essere qui alla nascita no? »
La guardai ridere e sorrisi scuotendo la testa baciandole la guancia e quando si riprese tornammo dagli altri.

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