« Non ne ho idea.. mi ha detto di non dire niente »
« Ma che aspetto aveva? »
« Alto, scuro.. sui 40.. tanta barba.. è un bel figo.. per essere grande.. »
Ammusi sorridendo appena facendo una smorfia rispondendo alla domanda di mia madre.
Le avevo detto dell'uomo che si era presentato a casa, mi aveva detto di non conoscerlo ma non la credevo così fino in fondo.« Mh.. credo che domani esco prima da scuola, mi faccio la verifica e poi vado con Silvia a Via Toledo.. »
« Quando hai la maturità? »
« domani è il penultimo giorno di scuola quindi credo che non manca molto.. »
« già sai tutto? »
« sto studiando.. »Mia mamma non si interessava così tanto alla scuola, evidentemente voleva semplicemente deviare il discorso di quell'uomo.
La guardai alzando un sopracciglio e si mise a sedere dopo che aveva posato l'ultimo piatto pulito nella credenza.
« Amo a mammá.. venerdì sera vai da Silvia? »
« Ma perché? »
« Ci vai sempre, anzi, adesso che sei fidanzata.. »
« Chi te l'ha detto? »
« Ma dai.. si vede benissimo, lui imbambolato ogni volta che mi vede, e poi conosco lui, Edoardo e Silvia da quando erano così.. »
Fece segno con la mano "bambini"« Giusto, perché nonno era uno di loro vero? »
Mia madre quasi si strozzava con l'acqua che stava bevendo, abbassai lo sguardo deglutendo appena e poi lo rialzai a lei guardandola.
« Chi te l'ha detto? »
« Non è chi me l'ha detto ma perché non me l'hai detto.. »« Talia.. il nonno non era per niente contento quando io aspettavo te, non mi rivolse la parola fino alla tua nascita.. e ho iniziato a lavorare fregandomi di lavare cessi alla gente, non volevo avere quella vita che avevano loro.. ma dopo poco quando tu hai compiuto 3 anni.. lui mori', la famiglia Esposito di Forcella si vendicò su mio padre facendo sì che da quel momento in poi si aprisse una vera e propria faida tra i Conte, Ricci, Valletta e i Di Salvo.. queste famiglie erano così legate al nonno e alla fine è iniziata la "guerra", adesso sono tutti contro i Di Salvo.. non volevo che tu stessi in mezzo a questa marea di casino.. ti ho sempre tentata fuori.. »
Non ero arrabbiata, l'aveva fatto solo per il mio bene. Deglutì annuendo restando in silenzio ascoltando ciò mi spiegava anche se le domande erano così gente..
« Perché nonno non voleva avere più a che fare con noi? Mi ha mai vista? »
« Per lui eri la figlia del ragazzino che stava andando a scuola per diventare Poliziotto .. »
« Quindi.. »
« Tuo padre è un poliziotto, si. »
La guardai deglutendo scuotendo appena la testa
« Non hai una sua foto..? »
Afferrò il suo cellulare e la guardai cercare su Facebook, mia madre solo quello sapeva usare..
" Massimo Recano ", le rivolsi lo sguardo perché capì che nemmeno il suo cognome avevo ma quello di mia madre, Massimo.. Recano, era così che si chiamava..
Mi mostrò una foto non appena lo vide e deglutì appena tirandogli il telefono dalle mani, mia madre mi guardò in malo modo e la guardai subito:« Ma questo era quello sotto al palazzo.. »
Mia madre la prese a ridere:
« Ma pecchè e fa semp a scem? »
« Te lo giuro a te Ma'.. »
Mamma afferrò subito il telefono e deglutì appena scuotendo la testa in un no.
« Ma forse ci somiglia solo dai.. »
Si alzò dalla sedia e fece in modo che cambiassi discorso.
Era lui, sapevo che era lui, la guardai, non volevo continuare, non adesso.
« Vado a finire la lavatrice e poi esco al market, Tu almeno fatti la tua stanza e sistema i vestiti okay? »
Annuì appena guardando l'ora sul mio iPhone e notai due notifiche.« Mà.. »
Lei si voltò subito.
« Niente niente.. »
La guardai annuire e sospirai appena andando in camera mia dove iniziai a sistemarla ma mi fermai riprendendo il cellulare poggiandomi al davanzale della finestra." Che fine hai fatto? Non ti ho sentita tutto il giorno. "
- Cì, mi hai lasciata come una cretina.. -
" Scus amo ma avevo i nervi a mille.. "
- Ciò non vuol dire che devi prendertela con me -
" Nun succer chiu, to giur a te.. "
- Vabbene.. -
" Che stai facenn ammor mij? "
- La stanza.. tu? -
" Sto al club, più tardi passo da te "
Misi soltanto un cuore come reazione al messaggio e spostai la testa alla mia camera dopo aver risposto con un vocale a Silvia:
"sto togliendo le cose da mezzo, mi scoccio "
Posai il cellulare prima di finire tutta la mia camera e quando finì mi appoggiai con la schiena sul letto guardando il soffitto.Avevo così tante domande, a me stessa, alla mia mamma, ma soprattutto a lui.. che forse non aveva nemmeno il bisogno che lo chiamassi "Papà".
Apri il cellulare e lo cercai anch'io su Fb proprio come aveva fatto mia madre, restai a guardare le sue foto: era vero, era un poliziotto, ma non c'era nessuna foto che lo ritraeva con una donna, impossibile che non si sia fatto una vita..
Abbassai lo sguardo e poi lo rialzai al cellulare..
Volevo sapere, dovevo saperlo.• Invia Messaggio •
- Ciao, scusami se ti contatto.. possiamo incontrarci a Via Marina 123, domani alle 15:30? -Aspettai una risposta che per il momento non ebbi, forse non sapendo nemmeno chi fossi non avrebbe risposto.. o forse per essere lì prima che io entrassi in casa, voleva risolvere.. parlare..
Chissà perché l'aveva fatto, evidentemente era solo un ragazzino di 17 anni con un immensa paura..
abbassai lo schermo del cellulare notando lo sfondo mio e di Ciro, una foto che avevamo fatto due giorni prima al parco di Posillipo dove andavamo con gli altri mentre i ragazzi giocavano a calcio.Poggiai il telefono sul letto e passai le mani sul viso sentendo mia madre urlare:
« Io esco, ci vediamo tra mezz'oretta »
Neanche risposi, perché il mio sguardo cadde sul telefono che si illuminò: Messenger.
- Talia.. non mi aspettavo un tuo messaggio, come mi hai trovato? -
Non esitai a rispondere mi alzai subito dal busto:
- Non credo ti importi, ti aspetto domani.-
- A domani.. -
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Destinati ad amarci.
FanfictionRaramente si dicono di amarsi, lui perché non sa mai quali parole giuste usare e lei perché non vuole metterlo a disagio, però se lo dimostrano ogni giorno. So anche che si erano inizialmente persi ma due persone si ritrovano sempre quando sono des...