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In casa nostra c'era una camera vuota, era solo pitturata color panna ma non aveva niente all'interno, per questo Ciro aveva chiuso a chiave quella camera e aveva la chiave con se, diceva che quella sarebbe stata la camera di un nostro ipotetico bambino, la cosa strana era che tutti mi chiedevano perché stavamo ancora aspettando, ma la verità era che non stavamo aspettando niente, le cose succedono e basta e per il momento ancora doveva succedere e ne io ne lui c'è ne facevamo una colpa, la vita era fatta di momenti e forse questo non era ancora il nostro momento.

Ci pensai perché mentre mi stavo preparando passai avanti alla camera e sentì la voce di Ciro:
« Nennè.. preparati non ci pensare.. »
Lo guardai scuotendo la testa in un no come per dirgli che era tutto apposto e mi abbassai legando i lacci delle mie Nike e una volta pronti uscire entrambi da casa.
NY era diversissima da Napoli, erano più o meno 10 anni avanti, però nessuna città superava la bellezza di Napoli.
Io quel giorno neanche volevo uscire ma Ciro mi aveva chiesto di andare con lui, che era la prima volta che andava su un set cinematografico e che voleva che stessi al suo fianco.
Aveva preso una macchina li e infatti siamo arrivati sul posto giusto 15 minuti dopo visto che Ciro stava ancora imparando tutte le strade e non era per niente facile, sappiatelo.
Qui non era mica come Napoli, lui sul suo SH che quasi la polizia doveva strappargli la patente che aveva comprato.

« E tu devi essere Talia? »
Sorrisi appena annuendo a Giovanni, era un ragazzo forse un po' più grandicello di Ciro, scuro, sembrava di averlo visto già ma non lo conoscevo per niente. Poi c'era anche Tommaso, cugino di Giovanni, scuro come suo cugino ma con gli occhi verdi.
Sembrava sapessero chi fossi, perché mi guardavano con curiosità, molto spesso tutti mi etichettavano per "La Di Lorenzo" oppure "La moglie di Ricci" odiavo queste etichette ma avevo imparato a non dargli più peso.

Ero rimasta da parte seduta su una sedia, avevo fatto amicizia con una ragazza bionda, si chiamava Francesca, era anche lei Napoletana, per farla breve era una scuola di Napoli approdata a qui per tutti i ragazzi che volevano fare spettacolo, cinema e la maggior parte erano Napoletani, ma c'erano anche altri ovviamente.
« E quindi siete sposati? Da quanto? »
« Un mese.. »
« Ma subito vi siete sposati? »
« No.. siamo stati insieme 4 anni, due anni ci siamo lasciati e poi un anno di nuovo insieme.. »
« Conosco Ciro, nominato, ovviamente non oso immaginare che avete passato.. »
« Non e' più importante per noi. »
« Comunque i tuoi capi sono stupendi.. »
« Li conosci? Davvero? »
« Si, qui sembrano capi di tipo Levis, Zara.. »
Sorrisi subito guardandola e intrecciai le braccia al petto spostando gli occhi a Ciro, era seduto con dei fogli tra le mani mentre ascoltava i personaggi recitare, sorrisi appena guardandolo:
« Marò si vede da un miglio che sei persa.. »
« Cosa? » chiesi tornando quasi alla realtà
« Tu, guardi Ricci come fosse l'unico essere vivente su questa terra.. »
Sorrisi scuotendo la testa alzandomi e mormorai:
« Innamorati e poi ne riparliamo mh?  »
La guardai sorridere e sentì un "Shh" dietro di noi, mi girai subito alzando le mani come per dire "Scusatemi" e camminai fino ai bagni del bar dove stavano registrando.

Afferrai il cellulare leggendo un messaggio di Silvia, apri subito e notai la foto, era l'ecografia, sorrisi come una stupida mandandogli un "Oddio", si vedeva perfettamente, quel nasino..
appoggiai il fondoschiena al lavabo e alzai subito la testa dal cellulare guardando la porta aprirsi:
« Oh.. scusami non sapevo fosse occupato.. »
« Di solito si bussa.. »
« Guarda che c'è il segno verde fuori.. »
Alzai un sopracciglio e girai la festa al segno verde, ah.. queste cose a casa nostra non c'erano:
« Credo che tu debba ancora orientarti, nun è napl Bellè.. »
Guardai il ragazzo facendo una smorfia e strinsi il cellulare tra le dita:
« E comunque sia.. a casa mia c'è l'educazione quindi si bussa a prescindere.. »
« Ma quanto siamo perfettine.. »
« No, semplicemente e' educazione.. »
« Hai un nome ragazza napoletana? »
« Non credo ti importi.. »

Occhi scuri, forse un po' più grande di me, sorriso perfetto, alto, forse anche un po' troppo.
Sospirai appena guardandolo mentre capi' che non era napoletano, ma i suoi occhi caddero sul suo nome scritto sul cartellino che penzolava al collo, sorrisi ironica e poi alzai gli occhi a lui:
« Carmine Buschini.. »
Lo guardai smettere di sorridere e poggiare le mani sul lavandino accanto a dove ero poggiata io.
« A te come devo chiamarti.. Di Lorenzo? Ricci? »
« Allora mi conosci.. » sorrisi ironica
« Non si parla d'altro che di voi due.. »
Lo guardai per qualche istante e mi spostai infilando il cellulare nella tasca posteriore dei jeans.
« E comunque sono semplicemente Talia. »

Sbattei con la spalla contro la sua per farlo spostare e uscì dai bagni tornando sul set:
« C'iai messo tempo.. »
« Eh stavo messaggiando con la mia amica.. »
Guardai Francesca sorridere e annuì appena girando lo sguardo ai bagni e poi a Ciro che si era alzato mentre diceva ad uno dei ragazzi che la battuta da dire era sbagliata.

Avevo passato mezza giornata su quei divanetti mentre loro avevano fatto più o meno la stessa scena mille volte.
Sbadigliai appena poggiando la mano sulla pancia sentendo uno strano fastidio e capì che stava per arrivare il ciclo, sbuffai appena girando la testa sentendo la voce di Ciro:
« Vita mi.. scusami ma.. »
« Oh amo tranquillo.. »
« Volevo che venissi.. mi sento più sicuro »
Sorrisi appena ricambiando il suo bacio:
« C'è l'ultima scena col protagonista e poi andiamo a casa mh? Anzi andiamo a mangiare qualcosa fuori stasera.. »
Annuì sorridendogli e il mio sguardo caddè sul ragazzo che avevo avuto lo "scontro" in bagno.
« Ma chi è quello? »
« Il protagonista del film, pecchè amo? »
« No così.. »
Ciro annuì alzandosi e lasciando un ennesimo bacio prima di tornare alla sua postazione, forse l'avevo già visto da qualche altra parte ma non sapevo dopo, forse in tv, non saprei.

Tornai al mio posto con cellulare tra le mani alzando la testa soltanto quando mi senti' osservata: aveva lo sguardo su di me, lo guardai male e abbassai gli occhi al telefono.

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