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• POV TALIA•

Non pensavo di andarci in verità, avevo paura come mi guardassero gli altri, o meglio se qualcuno di loro avrebbe detto qualcosa, perché parliamoci chiaro: se la famiglia di mia madre non avrebbe aperto le danze tutta questa faida non ci sarebbe stata e forse le cose sarebbero state diversamente per tutti noi.
Se ero lì dovevo ringraziare mia madre, avevamo parlato per un po' e poi mi aveva detto che papà mi aveva comprato un vestito per il matrimonio che non indossai più e infatti lo misi adesso.

Quando entrai i ragazzi non persero tempo a darmi attenzione, Edo mi strinse così forte che sentì che il mio cuore si stava riformando e quei pezzi mancanti che per due anni erano stati portati via stavano riprendendo forma.
« Si troppa bell Talì.. »
Mi disse Edo stringendomi mentre lasciava baci sul mio viso e come mio solito gli chiesi di non rovinarmi i capelli sotto le risate dei ragazzi.
Abbracciai Milos, Totò, Rosa che non perse tempo ad abbracciarmi perché si, non la vedevo da parecchio soltanto quando era con Silvia ma di solito io ero con Filippo e non passavo troppo tempo con loro, non per qualcosa ma  Filippo non riusciva ad approcciare con loro.
Quando i ragazzi si spostarono salutai Silvia e poi il mio sguardo cadde su di lui, era così diverso..
Aveva la barba appena cresciuta, i capelli erano Ricci e il suo sguardo quello.. restava sempre lo stesso, socchiusi le labbra:

« Ciao.. »
Forse lui non si aspettava che gli rivolgessi la parola, infatti lo guardai avvicinarsi mentre i ragazzi si spargevano per la casa.
« Ciao Talia.. »
Deglutì sentendo il suo tono di voce, sembrava più roco, più "uomo" e per un istante mi venne in mente Filippo, non c'erano competizioni.. non potevano esserci, io e Ciro eravamo uguali, Filippo era pace ma il nostro mondo non era lo stesso, eppure dovevo restare ferma lì, cercando soltanto di stare tranquilla.
« O sai ca si proprij bell..? »
« Anche tu non scherzi.. »
« Comm stai? »
« Sto bene, tu come stai? »
« Mo sto buon.. »
Lo guardai per qualche istante e poi girai subito la testa a Carmela che cercò l'attenzione di tutti:
« Pe favore ascoltatemi.. volevo brindare a questi ragazzi, ma soprattutto a Ciro, che porterà una famiglia avanti da solo, e alzerà il nome dei Ricci ancora più in alto, bentornato Ciro.. »
Ci fu un applauso e i fischi dei ragazzi, io non lo feci, restai ferma e lo lasciai li avvicinandomi a Silvia.
-

La serata passo' così velocemente, Filippo continuava a mandarmi messaggi per sapere se andava tutto bene, sapevo che ero lì, non c'erano segreti tra me e lui, e lui mi aveva detto che se la cosa mi faceva star bene allora era giusto che io fossi presente li con loro.
La gente iniziava ad andare via, non vi nego che tutta la serata ogni volta che cercavo lo sguardo di Ciro lo trovavo subito, mi guardava per qualche istante e poi abbassava la testa, cosa che facevo anch'io.
« Silviè io me ne vado.. »
« Sono le 2:20 e non so nemmeno se mi parte la macchina.. »
« Damm e chiav ja, andiamo a vedere »
Si intromise Edo, sospirai appena aprendo la borsetta e presi le chiavi della mia auto dandole a lui, andarono via tutti e infatti restammo soltanto Io, Silvia, Milos, Teresa, Edo, Rosa e Totò erano di sopra e Ciro stava uscendo con noi avvicinandosi alla macchina mentre Edoardo cercava di farla partire.
« Tali.. ma c'è manc l'acqua.. le mis? »
« No.. magg scurdat.. »
« Eh allo grazij o cazz.. hai pure la batteria a terra, ma nun tien a coccrun ca t ric e cos? »
« Papà l'ha vista infatti voleva darmi la sua ma non l'ho voluta.. »
« O Chiattil nun t ra man? » disse Silvia
Tutti la guardarono e deglutì appena sospirando, non sapevo perché non lo sopportasse.
« Ma chi è stu Chiattil? » chiese Edo
« O nammurat, sa truat a nu Milanes.. »
« Silvia bast eja.. » mormorai sbuffando
« Ooh, e quand ciò fai conoscr? »
« Uagliu, bast lasciata sta! »
Alzò la voce Ciro, mi voltai subito e deglutì guardandolo mentre i ragazzi smisero di ridere, tolsi le chiavi dell'auto dalle mani di Edo.
« T'accumpagn ij Talì.. »
« No, posso andare anche da sola.. »
« Si semp a stess.. »
Sospirai appena guardando Ciro parlare avanti agli altri e mi strinsi a me sentendo davvero freddo, eravamo nel mese di Febbraio, Ciro si tolse la giacca che aveva da sopra la camicia e la mise sulle mie spalle mentre girai lo sguardo a Silvia, sorrideva come una stupida..
« Prendo le chiavi e andiamo.. »
Non fiatai, guardai Silvia quando Ciro entró in casa con Edoardo e gli alzai il dito medio.
« Marò comm sit bell.. »
« A vuo fernii o no? Maro.. »
La senti ridere e trattenni il sorriso scuotendo la testa spostando lo sguardo a lei.

10 minuti dopo mi ritrovai in macchina con Ciro, nessuno dei due parlava mentre dallo stereo potevamo sentire • NINO D'ANGELO - Solitudine • Dio quella canzone era qualcosa di spettacolare, poggiai il gomito sul finestrino chiuso e poggiai la guancia sulla mano guardando fuori.
" Come stai? A quest'ora lo so che è un po' tardi volevo sentirti, e la notte diventa più notte per chi è triste e sola. Con chi sei? Con chi esci la sera e ti fai zuccherate il caffè? Chi tu guarda negli occhi e non sa che se piangi e per me? "
Ascoltai le parole della canzone e girai appena lo sguardo a lui senza farlo apposta o meglio.. si lo feci volontariamente.
Aveva le mani sul volante e guardava avanti, in silenzio, aveva un espressione diversa eppure non riuscivo a capire cos'era, lo sentì canticchiare la canzone come era solito fare tempo fa:

« Ma pecchè te voglij bene ancor si po e me nun te ne mbort chiu, nat ammor ca t chiamm ammor nun e doce comm o dic tu.. ij te respir rind a solitudine, e me cammin ancor rind a l'anema, rind a sta voglia e nun vulev chiu nient, sent ca m'appartien tu sultant..
Ij te respir rind a sta solitudine, e t raccont ancor rind a tutt e lacrime, e mentre i giorni passano rind e juorn, io cerc semp a te rind a sta noia. »

Distolti lo sguardo e lo guardai abbassare la voce della canzone, mi rivolse lo sguardo fermandosi al semaforo e mormoro' subito dopo; 
« La sentivo sempre in cella, avevo un paio di cuffie che avevo comprato prima di entrare, non c'era una sera che non l'ascoltavo e ogni volta ti pensavo.. »
Deglutì stringendomi subito nella sua giacca che avevo ancora sulle spalle e socchiusi le labbra guardando fuori al finestrino, volevo dirgli tante cose ma non c'è ne era una adatta in quel momento.

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