« Massimo.. »
« Talia.. »
« Ho bisogno di parlarti, urgente.. »
« Aro stai? »
« No, ci vediamo a piazza mercato tra 20 minuti »
« Vabbuò, statt accort a papà.. »Neanche risposi, non avevo intenzione di chiamarlo nemmeno papà, deglutì appena girandomi verso i ragazzi e mormorai guardando Ciro:
« Puoi venire con me? »
Ciro annuì subito e si alzò infilandosi la giacca:
« Uagliu pe turnà a cas pigliat o motorin e Cristian okay? »
Disse Ciro rivolgendosi a Milos, erano venuti in macchina con noi e adesso dovevano tornare a casa per questo Ciro gli aveva detto di prendersi il motorino del ragazzo che faceva da palo fuori al club.Uscì dal l'edificio con lui mentre parlava:
« Amo ma c cazz vuo fa? »
« Niente Ci, stai tranquillo.. »
« Dobbiamo andare a piazza mercato.. »
Continuai a parlare guardandolo, lui per la prima volta rimase in silenzio annuendo leggermente è una volta in macchina nessuno dei due parlava, avevo così tante idee per la testa e pure forse nemmeno una era buona.
20 minuti dopo arrivammo li, lo guardai e deglutì vedendolo scendere:
« Aspettami qua.. »
« Am.. »
« Aspettami.. »
Sentì il pugno di Ciro contro la sua macchina e sospirai appena attraversando al marciapiede di fronte guardandomi attorno.« Nennè.. »
« Massimo.. »
« Che succiess coccos ? »
Era di servizio, aveva dei vestiti normali e al collo aveva il suo "riconoscimento" con la targhetta da poliziotto, deglutì appena alzando gli occhi a lui.
« La settimana scorsa, hanno arrestato Edoardo Conte.. »
Lo guardai diventare serio intrecciare le braccia al petto e guardarsi di tanto in tanto dietro me dove c'era l'auto di Ciro.
« Ho bisogno del tuo aiuto, per favore fatelo uscire, lui non era lì quella sera dell'omicidio. »
« Nennè, tu la fai troppo facile.. non mando io, il giudice stabilisce le cose, ma non ti preoccupare che a Edoardo ci pensiamo noi, sta benissimo »
« Ma che ne sai tu comm sta Edoard? Teng bisogn e n'aiut no e te ca m ric e belli parol »
Urlai d'istinto e mi avvicinai a lui spingendolo appena.
« Ue.. statt calm così non risolvi niente.. »
« Almeno aiutalo a far accettare dal giudice i colloqui, parlane con la direttrice p favor.. »
Massimo, mio padre.. annuì appena sospirando e rivolse lo sguardo dietro me.
« E tu devi essere Ciro Ricci, l'erede del boss Salvatore Ricci eh? »Deglutì appena indietreggiando e mi avvicinai a Ciro, gli avevo detto di non venire.. mio padre era pur sempre un poliziotto e Ciro era desiderato in carcere come un qualcosa di successo.
« Eh, qual'è o problem vuost? »
« Uaglio.. sta strad nun port a nient, lagg fatt primm e te quand er piccerill.. »
« A me nun me ne fott nu cazz e chell cat fatt ra criatur, ij sicuramente so coccrun meglij e vuij »
Poggiai la mano sul suo braccio per dirgli basta ma non se ne importò, anzi.
« Embè.. vuo ij pur tu carcerat Ciro? »
« Si onorare la mia famiglia vuol dire questo allo rischio senza problemi. No comm e vuoi.. »
« Che vuliss ricr? »
« Ca si mo a femmenna mii ascess incint di sicuro nun fujies, e questo mi fa più uomo di voi »Alzai subito la testa capendo che aveva capito chi fosse, lasciai il suo braccio e poi guardai Massimo annuire abbassando lo sguardo e rialzandolo appena avvicinandosi a Ciro:
« Forz so stat pur n'omm e merd.. forz magg pur cacat sott.. ma sto ca pe fa si ca Figlim cnosc o pate e per far capire che si può sempre iniziare, e può accummincia pur tu si a vuo ben, lasciano tutt sta merd ca t circonda.. »
Ciro si avvicinò di più a lui come per sfidarlo e afferrai ancora una volta il suo braccio;
« Ciro, Jiammuncenn.. »
Lo tirai dal braccio e girai lo sguardo al più grande guardandolo appena.. prima di rientrare in auto con Ciro e mentre lui guidava con lo sguardo incazzato mormorò:« Ma chi sfaccim t ric e parlá cu chist? »
« Ciro.. è mio padre, e forse può anche aver sbagliato ma può aiutarci con Edo.. »
« Tu nun stai bon.. chist nun ta mai pensat ta fatt sol del male, e semp pensat che fossi ti quella sbagliata e mo o chiamm?? »
Ciro era orgoglioso, assai, non perdonava, non laverebbe fatto con nessuno. Deglutì appena guardandolo dare di matto e fermarsi o meglio accostare sulla salita di Via Petrarca e poggiai la mano sulla sua gamba.
« Nun me ne fott nu cazz e chell c ma fatt.. se può aiutare Edoardo io continuerò a chiamarlo.. »
Ci fu un silenzio per un po' e poi mi rivolse lo sguardo:
« O vuo ben a chillu scem eh? »
Intendeva mio padre, abbassai lo sguardo scuotendo la testa e sospirai appena.
« Nun o sacc, non mi viene nemmeno di chiamarlo papà e poi mamma non sai niente.. »
« vita mij, fa semp chell c te ric o core okay? Scus se mi incazzo ma non mi piace che ti fanno del male, non lo sopporterei vederti soffrire.. »
Annuì appena guardandolo chiudendo gli occhi alle sue carezze che mi stava dando alla guancia e mi sporsi a lui baciandolo.
Allungai la mano sul suo collo e continuammo a baciarci per un bel po, mi staccai appena prima di vederlo in difficoltà.« Sai cre.. e ca m fai nu cert effett.. »
Sorrisi scuotendo la testa e lo spinsi appena tornando a mio posto e poggiai la testa al sedile guardandolo ridere e riprendere a guidare.
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Destinati ad amarci.
FanficRaramente si dicono di amarsi, lui perché non sa mai quali parole giuste usare e lei perché non vuole metterlo a disagio, però se lo dimostrano ogni giorno. So anche che si erano inizialmente persi ma due persone si ritrovano sempre quando sono des...