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Rimasi sul suo profilo guardando diverse foto, cazzo questo aveva davvero tanti like, non che io fossi brava con Instagram ma sicuramente un po' ne masticavo, mi soffermai su due foto:

Rimasi sul suo profilo guardando diverse foto, cazzo questo aveva davvero tanti like, non che io fossi brava con Instagram ma sicuramente un po' ne masticavo, mi soffermai su due foto:

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Alzai un sopracciglio guardandole e poi entrai nei direct visualizzando il messaggio e infatti decisi:• Non pensavo ti importasse così tanto una mia risposta Ragazzo Pianista • Notai che visualizzò subito e sorrisi:

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Alzai un sopracciglio guardandole e poi entrai nei direct visualizzando il messaggio e infatti decisi:
Non pensavo ti importasse così tanto una mia risposta Ragazzo Pianista •
Notai che visualizzò subito e sorrisi:

In realtà non ne ero tanto convinto che avresti risposto ad un semplice ragazzo visto i prototipi con cui eri quella sera.. •
• Non credo sia un tuo problema quello.. •
• Come stai? Sono passati 6 giorni.. •
• Sto bene, e comunque grazie per il bracciale •
• E di che.. che poi che lavoro fai per permetterti quel bracciale oro cazzo se costa.. •
• È un regalo.. •
• Ah scusami.. beh, come mai sveglia? •
• Vorrei saperlo anch'io.. •
• La voglia di scrivere con me? •
• Ma che simpatico.. •
• Un po' dai, senti, io in questi giorni torno a Napoli, ti va se ci incontriamo? •

Deglutì appena leggendo l'ultimo messaggio, e poi il mio pensiero andò a Ciro, cosa avrebbe pensato di me, la sua ragazza stava parlando con un'altro, ma erano semplicemente chiacchiere e sicuramente un amico non faceva male.. soprattutto se era estraneo al mondo in cui vivevo io, costantemente tutti i giorni.
• Si, va bene.. •
• Buonanotte cenerentola •
Forse intendeva perché avevo perso il bracciale, sorrisi subito scuotendo la testa e misi solo la reazione del cuore al messaggio e poggiai il cellulare sul comodino dopo aver controllato se c'erano messaggi di Ciro ma niente soltanto una story in cui Edo lo taggava che bevevano shot.

-

« Tali.. alzati ja papà tra un po' viene e dobbiamo uscire, resti a casa? »

Sbuffai subito sentendo la voce di mia madre e apri appena gli occhi passandoci le dita, scossi la testa in un no e sussurrai:
« Vado da Silvia.. »
« Statt accort.. le chiavi le porto »
Annuì guardandola andare via e poi quando sentì la porta chiudersi mi alzai dal letto guardando l'ora, 12:25, cazzo era questo che equivale a fare tardi la notte, e non era da me.
Riuscì a farmi una doccia, vestirmi (foto iniziale) e lasciare casa infilando le cuffiette alle orecchie, aspettai il pullman e quando arrivò entrai, però stavolta non scesi alla solita fermata, stavolta scesi prima di due fermate per farmi i vicoletti di Napoli e poi salire nel rione dove c'era la villetta dei Conte.

Il mio cellulare vibrò facendo abbastare il volume della canzone che stavo ascoltando: - Marco Mengoni, Pronto a correre. - non amavo così tanto il neomelodico anche se con Ciro e i ragazzi si ascoltava solo quello. Ciro.. non lo sentivo dalla sera prima e neanche stamattina mi aveva mandato il suo solito buongiorno, sospirai appena guardando il messaggio:
• Tali.. ma Ciro ha dormito da te? •
Era Rosa, deglutì appena e non visualizzai, non sapevo cosa dirle per questo volevo aspettare di parlare con lui.
Girai a destra entrando nei vico ma d'istinto mi tolsi subito le cuffie quando sentì degli spari che proseguivano con delle urla..
Avevo visto tutta la scena, quei due uomini sulla 40ina erano usciti appena del cancello e due ragazzi armati su un SH nero opaco avevano iniziato a sparare a raffica.
Abbassai subito lo sguardo all'asfalto, erano a terra e avevano sangue ovunque, la gente urlava e mi fermai quasi come se fossi pietrificata..
forse rimasi li per un bel po, non riuscì neanche a fare un passo, il mio cellulare iniziò a squillare e abbassai gli occhi allo schermo "papà", lo portai all'orecchio e lo sentì parlare:
« Aro cazz stai?? Tali sei già arrivata dai Conte?? Rispunn.. »
Urlava, sentivo la sua voce quasi spaventata, e quando mi uscì la voce sussurrai a bassa voce:
« Sono morti.. »
« Nun te movr Talì a papà, sto arrivando.. »
Forse aveva avuto qualche "soffiata" non sapevo s e si chiamasse così, un po' come quando i poliziotti in borghese sanno le cose che succedono prima che accadono ma non arrivano a tempo per fare.

Rimasi ferma mentre l'ambulanza era arrivata, ne erano due, avevano coperto i corpi con un lenzuolo e subito dopo sentì delle braccia abbracciarmi, deglutì appena girando la testa e notai mio padre col fiatone.
« Pecchè.. pecchè si sces ca?? »
Non parlai, mio padre mi fece girare e tendoni le mani sul viso mormorò:
« Stai tranquilla okay? Tu nun sai niente.. hai visto chi erano? »
Scossi la testa in un no, erano così incappucciati, non avrei mai capito chi fossero.
« Ue, ti porto io da Silvia entra in macchina.. »
Non me lo feci ripetere due volte e entrai mentre la folla si spostava per far passare mio padre con l'auto, e quando fummo al lato della strada rimasi a guardare tutto il tempo fuori al finestrino.

« Amo, se qualcuno ti rompe il cazzo me lo devi dire subito, chiunque sia.. loro ti hanno vista? »
« Non lo so papà, non credo.. ma tu non eri con mamma? »
« Tali.. devi sapere una cosa.. »
Mio padre accostò avanti casa di Silvia e mi guardò quasi come per chiedermi un favore:
« Devi stare un po' chiusa a casa.. la famiglia di tua mamma è tornata, quei due che sono morti sono i primi due cugini di tua mamma.. c'è ne sono altri due e uccideranno chiunque faccia parte della famiglia Di Lorenzo adesso che è con i Di Salvo.. »
Lo guardai deglutendo e per un istante pensai a quanto volessi scappare da lì, chiusi gli occhi sentendo le lacrime sulle guancia e puoi subito mormorando:
« Posso stare con Silvia solo oggi? »
« Si oggi si..'pero t preg fatti accompagnare da Edoardo al ritorno.. e non fare tardi.. »
Annuì subito e feci per uscire dalla macchina, mi fermai appena e poggiai la mano sulla portiera mormorando:
« Pá.. la targa iniziava con AS22 ma non mi ricordo il continuo.. era un SH»
Mio padre annuì subito e sospirai appena aspettando che mi aprissero la porta del cancello e quando entrai mio padre andò via.

« We.. si arrivat.. »
La guardai per qualche istante e poi annuì.
« Stai sol tu? »
« Eh si, Edo aveva da fare con Ciro, mamma e' dal parrucchiere e papà in giro.. hai saputo della sparatoria qui dietro? »
« Ero lì Silviè.. »
Mi appoggiai al tavolo quando entrammo in cucina, lei subito mi verso dell'acqua.
« Tali. Ma pecchè nun c'è chiamm nui te vanimm a piglia.. »
« Silviè.. io qua non posso venirci più per un po'.. »
Silvia capì subito e abbasso lo sguardo sussurrando:
« Chi t la itt? »
« Papà.. la famiglia di mamma e' tornata e la tua famiglia e quella di Ciro sono assetati.. »
« Ma loro non possono farti del male Ciro e Edo non lo permetterebbero.. »
« Silvia.. o sai meglij e me ca s ne fottn e Ciro e Edo, mia mamma è l'unica dei Di Lorenzo rimasta, e per quanto non ne vuole sapere niente farebbero di tutto per vendetta.. »

Guardai gli occhi lucidi di Silvia e annuire, e poi lo sguardo cadde sulla porta dell'entrata, Edoardo e Ciro entravano in cucina mentre parlavano di qualcosa, ma si zittirono appena notarono la nostra presenza in cucina.
« Ue, ma cre ca.. »
Erano entrambi vestiti di nero, e Ciro non mi guardava neanche.. sospirai appena girando lo sguardo e Silvia guardo' Edoardo e poi Ciro.
« Pe quant ancor amma fa fint ca nun sta succerenn nient? »

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