13.

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« Nun o sacc, ma aprire un libro no.. »
« Scusami come credi di passare l'esame? »
« E ch m n mbort a me.. tanto io mica devo laurearmi. »

Lo guardai sospirando appena e intrecciai le braccia al petto sedendomi sul letto e restai con gli occhi su di lui mentre si sedeva accanto guardandosi attorno.
« Credevo avessi una stanza tutta rosa con i brillantini sai.. »
« Credevi male, Ricci.. »
Lo guardai girare la testa verso di me e fissarmi per un bel po, sospirai appena.
« Tali.. quand me vasat.. le fatt solo perché volevi che ti lasciassi uscire? »
Ecco, non avevamo ancora superato quest'argomento, e di sicuro non l'avrei fatto adesso perché sinceramente non sapevo il motivo per cui l'avevo baciato.
« Comunque secondo me dobbiamo studiare »
Mi tirai su prendendo il mio zaino rosa e lo apri girandomi di spalle appoggiandolo sulla scrivania prendendo uno dei libri di Scienze.

« No.. ij penz camma parlà.. »
Deglutì nel momento in cui il libro cadde dalle mie mani e la sua mano afferrò il mio polso facendomi voltare, e prima che potessi farmi lasciare fece in modo che la mia schiena toccasse il muro di camera mia e che l'altra sua mano potesse bloccarmi dal busto.
Nemmeno alzai la testa, deglutì ancora una volta sentendo la gola così secca.
D'istinto socchiusi le labbra mentre le sue labbra erano così vicini alle mie, sentivo il suo respiro sulle mie labbra, e non mi dispiaceva per niente.
« Pecchè le fatt.. »
La mano con il quale stringeva il mio polso scese piano al mio viso che afferrò il mento con le dita facendo in modo che i miei occhi guardassero i suoi.
« Nun o sacc.. »
Sussurrai a bassa voce guardando i suoi occhi, non era vero, lo sapevo forse, forse perché non riuscivo a smettere di pensarlo, forse perché più qualcosa doveva starmi alla larga e più la cercavo, forse perché sono una stupida, forse perché non l'ho capito nemmeno io.. forse perché mi piace o semplicemente perché volevo provare qualcosa di nuovo, pur sapendo che quel qualcosa potesse farmi male da un momento all'altro, e non parlo solo fisicamente ma anche emotivamente.
Perché Ciro era così, un giorno voleva la luna il giorno dopo voleva il sole, un eterno libero..

« O forse pecchè t piacev.. »
Deglutì chiudendo gli occhi e le sue dita toccarono la mia guancia spostando i miei capelli neri.
Era lo stesso ragazzo che mi aveva procurato l'enorme livido al viso tempo fa? Era lo stesso ragazzo che per dieci giorni si era preso cura di me quando suo padre mi teneva come ostaggio?
Lo guardai smettere di sorridere e diventare serio nel momento in cui non ebbe la mia risposta, si spostò dandomi di spalle e afferrò lo zaino dal pavimento appoggiato al letto, lo apri e forse cerco' anche lui il libro di Scienze..

« Perchè mi piaci.. o almeno credo.. »
Ammisi a bassa voce sentendo un enorme vuoto allo stomaco, non emise nemmeno un suono, lo guardai poggiare lo zaino sul mio letto e poi voltarsi verso di me. La verità non riuscivo nemmeno a decifrare il suo sguardo, era serio.
Non per molto, si avvicinò subito e afferrò il mio viso poggiando la bocca sulla mia prima che il suo corpo si avvicinasse ancora di più, mentre le nostre labbra non si staccavano nemmeno per respirare.
Sentì le sue dita nei miei capelli lisci e sciolti e poggiai piano la mia mano destra sul suo petto coperto da un maglione grigio che indossava.
Socchiusi le labbra staccandomi appena per respirare e alzai il viso ai suoi occhi mentre lo vidi sorridere.

Nessuno dei due parlava, sembrava come se tutto ciò fosse nuovo per noi, ma smise di sorridere subito dopo mentre le sue dita accarezzavano le mie guancia scoperte tra le sue mani.
« Possiamo studiare se ti va.. »
Annuì semplicemente e mi staccai con le spalle dal muro togliendo le dita dai suoi polsi e quando lui lascio' il mio viso decidemmo davvero di studiare.
-

« Eja bast, stiamo studiando da un ora.. »
« In un ora.. sa dirmi cosa hai capito? »
« l'unica cosa che ho capito e che hai degli occhi bellissimi.. » sorrise
« Ja Ciro smettila.. « trattenni il sorriso guardando poi il libro.
« ma cre Piccerè ti imbarazzi? » lo guardai ridere portando alle labbra la sigaretta.
« Ma la smetti di fumare in camera mia? »

« Ma che sarà mai una sigaretta? »  Lo guardai scuotendo la testa e morsi il labbro inferiore chiudendo il libro e lo appoggiai al comodino

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« Ma che sarà mai una sigaretta? » 
Lo guardai scuotendo la testa e morsi il labbro inferiore chiudendo il libro e lo appoggiai al comodino.
« Ceh tu volevi studiare con il libro di due anni fa.. »
« Eh ma.. caggia fa.. »
« Finirti l'anno in santa pace? »
« E quando finirà quest'anno tu mi guarderai sempre con gli stessi oggi? »
Cercai di capire e alzai un sopracciglio voltendomi verso di lui.
« Cosa intendi? »
« Niente Piccerè.. »
La sua mano afferrò il mio polso tirandomi a lui e le sue labbra finirono di nuovo sulle mie, credo che adesso ci stavamo davvero prendendo gusto.

Forse quel bacio continuo' più del dovuto, la mia schiena toccó il materasso e Ciro si sporse verso di me, mentre potevo sentire il sapore della sua lingua, in realtà non mi staccai, non lo feci e non volevo farlo. Strinsi la mano sulla sua sentendo la sua mano arrivare al mio fianco e salire piano.
Apri appena gli occhi quando la mano di Ciro strinse il mio seno dalla maglia, deglutì subito spostandogliela d'istinto e lui si staccò dalle mie labbra guardandomi, come per chiedere "perché"
« Sta per venire mia madre.. »
Lo guardai annuire e sospirare appena mentre passò la punta della lingua sulle proprie labbra sottili e si metteva composto.

« Ma che or song? »
Chiese mentre guardai il mio cellulare sul letto.
« 19:30 »
« Ua.. m n vac Talì, ci vediamo domani? »
Annuì guardandolo mentre entrambi con alzammo dal letto e sistemai la mia t-shirt sospirando appena.

Lo accompagnai fino alla porta e mi appoggiai allo stipite guardandolo uscire e voltarsi verso di me facendo per baciarmi ma notai mia madre entrare dal cancello e mi spostai subito.
« Ue, e voi due che ci fate qua? »
« Salve Signò, io e Ta.. »
« Stavamo studiando mà »
Coprì la voce di Ciro guardandola annuire.
« Fate i bravi voi due.. entro dento! »
Guardai Ciro salutare con un sorriso mia madre e lei entrare dentro chiudendomi appena la porta.

« Hai vergogna di dire che io e te.. »
« Non ho per niente vergogna ma non so come la prenderebbe.. »
« Già, pecchè song sol o figlij e Salvatore Ricci? »
Feci per parlare ma lo guardai scuotere la testa e fare un cenno col capo per salutarmi andando via, tirandosi il cancello per chiuderlo.

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