« Quindi tu me stai ricenn ca e turnat e per di più e pur na guardi.. »
Annuì mentre Ciro puntualizzava ciò che gli avevo spiegato e i miei occhi caddero sui suoi pugni stretti, potevo notare le nocche rosse..
Poggiai la mano sulla e guardai la sua mano aprirsi e fare in modo che mi potesse abbracciare portando il braccio attorno alle mie spalle.
« Che vuo fa..? »
« Nun voglij sape nient po mument.. »
« Forse veramente vo ave nu rapport cu te.. »
« Nun o sacc, non è normale tutto questo.. »
Fissai appena l'erba che c'era sull'asfalto e morsi il labbro inferiore restando in silenzio, forse fu abbastanza lungo per silenzio perché poi lo sentì:« Pecchè o fai? »
« Cosa.. »
« Nun me voglij alluntanà a te Talia.. è come se tu pensassi che potrei lasciarti e non ti fidi! »
« Io.. non mi fido.. ho imparato una cosa da mia madre, non posso fidarmi di nessuno. Neanche di lei, specialmente di lei.. e neanche degli uomini.. »Lo guardai lasciare le mie braccia e rivolgermi subito lo sguardo, serio.
« Ij muress pe te, e vuo capi o no? »
« Ciro.. mai nisciun è muort p nat.. »
« È ca ca t sbaglij Talì.. »
« Pecchè cunusc a coccrun c la fatt? Nun esis..»
« Mammà!! Mammá e' mort pe Papà!! »
Girai subito lo sguardo a lui guardandolo alzarsi e notai che diventò diverso, le sue mani toccavano in continuazione i suoi capelli e non si stava un secondo fermo.
Mi alzai avvicinandomi a lui poggiando la mano sul suo braccio e lui mi guardò per qualche istante, annuì appena e deglutì abbracciandolo subito.Era questo che intendevo quando dicevo che Ciro aveva un mondo immenso dentro, non ancora aperto, ma che resterà sempre chiuso in lui, un piccolo bambino cresciuto troppo velocemente.
Non gli avrei domandato cosa fosse successo, non l'avrei fatto finché non sarebbe stato lui a dirmelo
infatti allo strinsi sentendo la sua mano tra i miei capelli dietro la nuca.
« Fidati di me, pecchè Comm t'am ij non lo fa nessuno, to giur Talì taggia fa diventà a femmn chiu felic e stu munn, foss l'ultima cos c facc.. »
Mormorò prendendo il mio viso tra le mani sentendo i suoi pollici toccare le mie labbra, annuì appena socchiudendo quest'ultime e ricambiai il suo bacio che non aveva perso tempo a darmi.
Assaporai le sue labbra che non baciavo da ieri mattina, eppure sembrava una vita, strinsi le mani attorno ai suoi polsi e sorrisi appena sentendolo sorridere:
« Jiammuncenn ca Silvietta sta comm e na pazz »
Annuì subito sorridendogli e sentì il suo cellulare squillare.
Ciro sbuffo' abbassò la testa al telefono che recupero' dalla tasca e portó subito il cellulare all'orecchio guardandolo cambiare espressione:- Pà? Eh? Ma quand.. vabbuò sto venenn -
Stacco' dopo vari minuti e poi mi rivolse lo sguardo deglutendo appena:
« Hann arrestat a Edoardo.. »
Lo guardai subito deglutendo:
« Ma che stai ricenn..? »
Ciro afferrò la mia mano e lasciammo il parco, sali' con lui sul suo motorino e mi strinsi a lui mentre lui guidava come un pazzo.
Potevo sentire i battiti del cuore di Ciro sotto le mie dita e il suo sguardo quasi assente e forse un po' impaurito dallo specchietto.Edoardo per Ciro era tutto, era il fratello in più che non aveva, era quasi più importante di Pietro. Edoardo per Ciro era l'unico appiglio dopo ogni cosa, l'unico sfogo e l'unico che sapeva le sue paure, e perderlo di sicuro non era nei suoi piani.
-
« Ma c sfaccim stat ricenn?? Chiammamm a l'avvocato papà!! »
Deglutì restando in veranda della casa sentendo Ciro urlare come un pazzo con suo padre.
« Ma Putimm ij addu iss? »
« Aro vai.. si semp figlijm »
« Magg rutt o cazz.. »
« E allo fa l'omm.. »
Potevo sentire la loro conversazione da quanto urlassero, abbassai lo sguardo poggiata al muro della veranda e girai la testa guardando Ivana, la governate rivolgermi lo sguardo.
« Sta bene Signorina? »
Forse chiedeva perché soltanto dopo mi accorsi di star piangendo, annuì subito asciugandomi le lacrime e la guardai avvicinarsi e abbracciarmi, ricambiai subito trattenendo le lacrime.Edoardo non poteva restare chiuso li, non adesso, non adesso che le cose si stavano mettendo bene, non ora che Silvia si stava realizzando e soprattutto doveva venire a vedere la nostra maturità, l'aveva promesso, lui era una Tigre e le Tigri non erano fatte per stare chiuso in quattro mura.
« Si sistemerà tutto Piccerè.. »
Annuì sentendo la voce di Ivana e tirai appena col naso asciugando le lacrime subito non appena senti' Ciro avvicinarsi.« Iva.. t vo papà! »
Ivana annuì subito e non alzai nemmeno lo sguardo nel momento in cui fummo da solo e sentì la sua mano dietro la mia nuca.
« O tiramm a là okay? To giur.. »
Annuì subito sentendo la sua voce al mio orecchio e ricambiai il suo bacio a stampo.
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Destinati ad amarci.
FanficRaramente si dicono di amarsi, lui perché non sa mai quali parole giuste usare e lei perché non vuole metterlo a disagio, però se lo dimostrano ogni giorno. So anche che si erano inizialmente persi ma due persone si ritrovano sempre quando sono des...