Alzai gli occhi ai suoi e non ci pensai molto in realtà, poggiai subito le labbra sulle sue e lo baciai, allungai la mano al suo petto coperto mentre lui afferrò il mio viso nelle sue mani e mi beai di quel bacio che sapeva di mancanza, di amore perso per tutti questi giorni, strinsi la sua maglia nelle mie dita e socchiusi le labbra sentendo la lingua di Ciro toccare la mia.
Mi allungai sulle punte e le sue braccia afferrarono il mio corpo alzandomi da terra e in realtà ci ritrovammo nella nostra camera, ancora con il letto sfatto al mio lato, lo guardai chiudere la camera a chiave e poi tornare a baciare le mie labbra.Allungai le dita a toglierli il maglione e lui fece la stessa cosa con il mio, la mia schiena toccò il materasso nel momento in cui entrambi eravamo nudi e le sue labbra toccavano ogni centimetro della mia pelle, mi sentì così fortunata..
alzai il collo stringendo subito le dita attorno alla coperta nel momento in cui lo sentì entrare in me, sorrisi subito.. quasi come se ne avessi bisogno da tempo.. senti le sue dita nei miei capelli e i suoi denti mordere la mia mascella, socchiusi le labbra lasciando uscire un piccolo ansimo e poggiai la mia mano sulla sua spalla sentendo le sue spinte sempre più veloci..
Lui era sempre stato il mio unico, nessuno dopo di lui era riuscito a togliermi i vestiti e nessuno mi faceva impazzire come faceva lui.Credo che durremmo parecchio, perché quando entrambi fummo al culmine lui mi tirò su di lui facendo in modo che i nostri corpi aderissero e tirò la coperta sul mio corpo sentendo le sue braccia calde abbracciarmi.
Alzai lo sguardo a lui e allungai la mano sulla sua guancia accarezzandola appena, lo guardai sorridere e trattenni il sorriso.
« Me vuo spusà Talì.. ? »
Alzai appena la testa guardandolo e mi misi al suo fianco, forse non capi bene, lo guardai negli occhi e infatti soffiai una risata, ma lui non rise, anzi, resto' serio..
« Talia.. vuoi sposarmi? »
Sentì un leggero brivido lungo la schiena e restai in silenzio per qualche istante guardandolo mentre smetteva di guardarmi, forse non si aspettava una mia reazione così, infatti lo guardai girare la testa, era serio..
« Si.. »
Lui mi rivolse di nuovo lo sguardo e alzandosi dal busto mi guardò per qualche istante:
« Non sei obblig.. »
Mi alzai anch'io dal busto tenendo la coperta sul mio petto e mi allungai alla sua altezza baciandolo, Si.. si che volevo..
sorrisi contro le sue labbra e mi misi a cavalcioni su di lui spostandogli i ricci dagli occhi e gli lasciai diversi baci sulle labbra guardandolo sorridere:
« Ma veramente..? »
« Veramente Ci.. »
Lo guardai sorridere e gli accarezzai il mento sorridendogli mentre sentì le sue mani sulla mia schiena nuda, le sue labbra di nuovo sulle mie e riprendemmo a fare l'amore.
Credo sia stata una delle giornate più belle della mia vita, tornare a lui.. proprio come diceva quella canzone che avevamo ascoltato quella mattina che non usciva dalla mia testa.-
« Ueue, Ronaldo e Giorgina sono tornati a destinazione?? »
Urlò Edoardo mentre gli altri notavano il braccio di Ciro attorno alle mie spalle e sorrisi appena scuotendo la testa spingendolo appena.
« Uagliu ij so meglii e Ronaldo.. »
« Ja Cirù.. »
Iniziammo a prenderci in giro come dei cestini, infatti tornammo quasi quei 4 bambini dell'asilo mentre ci divertivamo con la neve, vi giuro che non sembravamo neanche noi..« Amo m fai careee.. sono pesante »
« Ma che carè.. sce »
Rimasi sulle sue spalle tenendomi stretta a lui e guardai Silvia e Milos baciarsi, Teresa e Edoardo era più in là e io stavo cercando di prendere il pallone dall'albero che proprio Ciro aveva buttato.
« Se cado mi porti sulla coscienza a vita.. »
« Jia amo, è fatt? »
Cercai di allungarmi il più possibile e con l'altra mano stringevo la sua per paura di cadere, feci una smorfia sentendo il ramo graffiarmi quasi sotto l'occhio e mi scansai subito tenendo la mano sull'occhio e l'altra riuscì a prendere il pallone facendolo cadere.
Ciro afferrò subito il mio corpo facendomi scendere e mormorò:
« Amo te fatt male? »
« Nono.. »
Strofinai l'occhio e lui mi tolse la mano toccandomi lo zigomo.
« No? Tu tieni tutto graffiato.. »
« Non mi fa male.. »
Lo guardai sbuffare e togliermi la mano all'occhio poggiandomi quasi un bacio sullo zigomo e poi sotto all'occhio, sorrisi subito:
« Mi è passato.. »
Lo guardai sorridere e afferrai il pallone da terra lanciandoglielo addosso.
« Ma guard a chest.. »
« Chest chi?? Chest chiami a qualcun'altra !! »
« Ma cre si gelos? »
« No, mi vedi una gelosa? »
« Si.. »
Gli alzai il dito medio prendendo una pallina di neve e glie la lanciai addosso.
« Ah.. comm t permiett.. »
« Vuo verè o facc natavot? »
« Perzechè.. nun m sfida'.. »Mi abbassai mostrandogli che stavo facendo la palla di neve e lo guardai mentre il suo indice mi indicava quasi con aria di sfida, sorrisi in modo soddisfatto e gli lanciai un'altra palla addosso.
« Ma non sei giovane per morir.. »
Non finì neanche la frase che prese a rincorrermi, anche se era difficile perché si scivolava a causa della neve, ma era lui a scivolare perché io sapevo reggere l'equilibrio dopo 12 anni di pattinaggio..
Lo sentì imprecare e scoppiai in una fragorosa risata piegandomi quasi in due mentre, troppo tardi, non avrei dovuto ridere, mi senti' prendere da dietro: « Vien vie Cii.. » mi dimenai subito cercando di farmi lasciare da Edo mentre Ciro sorrideva soddisfatto e si avvicinava, girai subito la testa a Teresa che cercava di bloccare Ciro ma con scarse risultanze:
Ciro mi afferrò subito quando Edo mi lascio' e poi si allontanò andando a giocare con Teresa, feci una smorfia cadendo con la schiena sulla neve e lo guardai quasi supplicandolo:« Amo.. amo mi fai male.. »
« E chiedi scusa.. »
« Manco se mi paghi.. »
« Ric scus!! »
Lo guardai trattenendo la risata mentre cercai di farmi lasciare in qualche modo ma stinse più forte la mano nel mio interno coscia;
« Scusa scusa.. »
« Dici.. scusa non lo faccio più, ti amo! »
Socchiusi le labbra per parlare e dirgli di no ma Strinse ancora di più.
« Ahhh.. scusami. Ti amo non lo faccio più! »
« E damm nu bac.. »
Lo baciai subito per farmi lasciare e lo guardai ridere lasciandomi la coscia e mi aiutò ad alzarmi.
« Tanto mi vendico.. »
Lo guardai ridere e prendermi il viso lasciandomi baci sulle labbra che ricambiai.
Si staccò appena sentendo il cellulare squillare e lo guardai guardare lo schermo, non disse niente, mi lascio' un ennesimo bacio ma stavolta sulla fronte e si allontanò a parlare al cellulare.
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Destinati ad amarci.
ספרות חובביםRaramente si dicono di amarsi, lui perché non sa mai quali parole giuste usare e lei perché non vuole metterlo a disagio, però se lo dimostrano ogni giorno. So anche che si erano inizialmente persi ma due persone si ritrovano sempre quando sono des...