19.

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Vorrei non pensare.
Dirlo ad alta voce suona un po' strano, come si fa, come blocco i pensieri che si insinuano con arroganza nella mia mente, come faccio a non pesante il giudizio degli altri, a come raggiungere quelle aspettative che mi impongono ogni giorno al futuro.
Come faccio a non aver paura del fallimento, e come faccio a spegnere quel maledetto interruttore nel mio cervello.
Nonostante io ci abbia provato e ci provi tutt'ora, non ci riesco.. penso sempre, in continuazione, non smetto mai.
L'ansia, la paura di non essere abbastanza aumenta, ancora e ancora... fino a sentire i battiti accelerati del mio cuore che sgridano nei miei timpani.
Non ho la minima idea di come si fermi il caos nella mia testa, ma forse non si può e basta. Forse dovrei smetterla di dare importanza a qualsiasi cosa, dovrei rallentare un attimo, fare un passo indietro. Lasciare che la vita mi superi di qualche metro, per poterla ammirare..
forse dovrei chiedere scusa a quella le 'bambina' per tutte le volte che, l'ho accusata con le lacrime agli occhi, di essere un errore.
Forse, dovrei abituarmi a questo disordine!

Apri gli occhi sentendo della luce quasi accecarmi gli occhi chiusi, apri del tutto le fessure gli occhi e notai che ero nella camera degli ospiti, quella che dormivo quando ero a casa di Silvia, ormai era mia quella camera. Mi appoggiai col braccio al cuscino e poggiai subito la mano sugli occhi sentendo la testa scoppiare. Cazzo.. quanto avevo bevuto ieri.. e.. Silvia??
Feci per alzarmi ma girai subito la testa al mio petto notando che fossi in intimo e quando girai lo sguardo al lato della finestra notai Ciro disteso al mio fianco, dormiva.. si mosse appena e infatti d'istinto mi copri' il petto anche se avessi il reggiseno mi sentì quasi in imbarazzo.
Okay, dovevo svegliarlo..

Allungai la mano sul suo petto piano e sussurrai a bassa voce "Ciro..", ma quando la mia mano toccò ancora una volta il suo petto notai il suo istinto sobbalzare e toccarmi subito la mano quasi spaventato.
« Oh, calmo.. sono io.. »
Deglutì toccandosi gli occhi con le dita e annuire alzandosi appena dal busto.
« Scusa eh..io.. »
Lo guardai subito alzando un sopracciglio, stava sognando per questo aveva reagito in questo modo, guardai la sua mano stringere la mia ancora poggiata sul suo petto e sussurra a bassa voce.
« Stai bene? »
Lui annuì e poi guardò il fatto che mi stessi coprendo.
« stai tranquilla non è successo niente, ieri eri ubriaca marcia e non sapevo dove prenderti un pigiama così ti ho aiutata solo a spogliarti.. »
Annuì subito alla sua spiegazioni guardandolo mordendomi appena le labbra e sussurrai.
« Ho detto qualche cazzata ieri vero..? »
« Hai detto solo cose vere.. »
Abbassai lo sguardo sentendomi leggermente in imbarazzo e deglutì sussurrando a bassa voce.

« C'è l'hai ancora con me? »
« Tali io non ce l'ho con te.. »
« Ma tu.. »
« Fingi che non ti abbia detto niente, ero solo incazzato e spesso quando lo sono non dò di me.. »
Annuì subito guardandolo e sospirai appena lasciando la sua mano poggiandola sul letto.
« Voglio che tu sia sincero.. non mi guarderai più con gli stessi occhi adesso che sai la verità? »
Lo sentì sospirare, rivolse lo sguardo infondo alla stanza e aveva lo sguardo così assente, forse rimase in silenzio per un bel po, perché nel momento in cui apri la bocca per me esisteva solo la sua voce in quell'istante.

« Talì, io sono uscito pazzo per te dal momento in cui ti ho vista il primo giorno di scuola, prima ti vedevo nei corridoi ma non mi applicavo assai, soprattutto perché sapevo la ragazza di chi eri.. c'erano giorni in cui non ascoltavo nemmeno una lezione, non perché io le ascolta, ma spesso mi assentavo, soltanto perché mi accontentavo di fissare i tuoi capelli neri dietro di te, e per non fare la fine dello stronzo restavo a guardarti soltanto.. poi però quando tu ti sei lasciata ho iniziato a chiedere ad Edoardo di te, e ciò che è successo tra te e lui non mi ha toccato minimamente perché sapevo che l'avevi fatto soltanto perché ti andava di farlo.. ma ij quand te vec vicin a coccrun ca nun song ij.. vuless spustà o Vesuvio che man.. e vuless accir'r qualsiasi persona t tocc.. »

Socchiusi le labbra ascoltandolo e sentì gli occhi gonfiarsi di lacrime ma non ne versai nemmeno una, guardando il suo sguardo assente, anche se di tanto in tanto mi rivolgeva lo sguardo.

« E allor agg capit na cos.. quello che è successo è successo, e seppur adesso.. vorrei prendermi la vendetta con le mie mani da entrambi i lati, voglio andare avanti, fregandomene di cosa diranno in giro pecchè ij sacc tu chi si.. »
Si alzò dal busto sporgendosi verso di me guardandomi poi negli occhi.
« Tu mi rendi debole Talì, e per quanto io voglia starti lontano l'altra parte di me ti vuole soltanto mia, quindi primm ca facc na strage, amami come ti amo io.. »
Lo guardai sentendo un enorme vuoto allo stomaco, le sue ultime parole.. chiusi gli occhi e mi accorsi soltanto dopo che le lacrime erano cadute sul mio volto, non persi tempo ad asciugarle col palmo della mia mano che le sue labbra toccarono le mie, socchiusi le labbra ricambiando il suo bacio e forse capi di star aspettando quella "tregua" da troppi mesi..

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