35.

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« Pecchè nun si rimast..? »
« Perché non c'eri.. »
« Ma c'era Rosa, restavi con lei.. »
Era così strano, si comportava in modo strano e non stava fermo un attimo, continuava a toccarsi la tasca interna della giacca e si toccava il naso.
Lo guardai per qualche istante:
« Cì, ma che tieni..? »
« Nient che teng.. »
Annuì appena guardandolo e girai lo sguardo guardando all'interno del Club, c'era gente ma poca.
« Sono andata da Edoardo, te l'ha detto Silvia no? »
« Nun o sacc, tant ormai a nammurata mij fa chell c cazz vo ess senza capi ca affianc ten a nu Ricci. »
Notai i suoi occhi fissarmi e parlarmi quasi con diprezzo, deglutì appena e girai lo sguardo restando in silenzio.
« Tali, si vuo sta cu me e fa chell c dic ij.. »
Non parlai, lo guardai mentre si toccava ancora la tasca e d'istinto apri la sua giacca e dalla tasca caddero delle bustine bianche..
Alzai subito lo sguardo a lui abbassandomi prima di lui e le afferrai tra le dita guardandole, sorrisi appena annuendo e abbassai lo sguardo porgendogliele.
« Ma chi stai diventann.. »
« Te ler ritt, dopo la scuola sarebbe stato tutto diverso Tali, er tropp bell sta affianc a me quand era fa sol o uagiuncell.. »
Annuì appena guardandolo e feci per indietreggiare infatti mormorai a bassa voce:
« Me ne vado.. »
« Aro vai? »
« Non lo so ma di sicuro non resto con uno che nemmeno riconosco.. »
Indietreggia fino a voltarmi e iniziare a camminare mentre sentivo Ciro urlare il mio nome e prendermi subito il braccio facendomi voltare.

« Ma c cazz vuo? »
« Ero venuta soltanto per dirti che ho litigato con mia madre, e ho parlato con mio padre.. volevo dirti di Edo ma evidentemente hai troppe cose da fare per pensare a noi.. »
« Me rutt o cazz tu e Edoard, ma c t n fott a te, t piace Edoardo? »
Lo guardai sentendo gli occhi pizzicare e cercai di camminare ma ero bloccata alla ringhiera mentre lui aveva le braccia attorno.
« Tu non stai bene.. »
« Sai cre.. e ca magg rutt o cazz Tali, e cumbatter cu papà, cu fratm, sorm, Edoard.. di Salvo, cu te.. mata lascia stà.. »
Annuì subito guardandolo negli occhi, aveva gli occhi lucidi e Rossi, aveva sicuramente fumato e non sapevo nemmeno se quella roba che aveva addosso doveva darla a qualcuno o era uso personale, girai la testa per non guardarlo.
« Vui pensat sultant a vuij.. e a capa mij sta scuppian.. »
Lo spinsi annuendo per farmi lasciare e girai appena lo sguardo a lui.

« Volevo soltanto aiutarti, soltanto renderti le cose più facili, soltanto farti tornare da me e non pensare a cosa ti circonda attorno.. volevo soltanto che Ciro rimanesse quello che era con me, solo e soltanto con me.. Volevo soltanto scappare con te.. »

Lo guardai scuotere la testa mentre mi fissava e lo lasciai li.
Riuscì a tornare a casa, erano le 23:20, non avevo nemmeno cenato, girai la testa chiudendo piano la porta alle spalle e buttai lo zaino a terra che non mi era servito a niente..
Notai la luce accesa in cucina e mi avvicinai poggiando la mano sul muro notando mia madre e mio padre poggiati al davanzale della cucina che si baciavano..
Ad accorgersene fu mia madre che spinse subito mio padre via e iniziò a giustificarsi:
« Amo, amo a mamma non è come credi noi.. »
Alzai gli occhi a mio padre dietro di lei, mi fissava
Non ero infastidito, ero delusa dal fatto che ero l'ultima in questa "famiglia" a sapere le cose, che per loro ero sempre la stessa bambina.. io non ero più una bambina, stavo crescendo e dovevo dimostrarlo. La guardai facendo una smorfia di disgusto e cercai di fare l'indifferente.

« Fate quel che cazzo vi pare.. »

Feci per andare in camera e la indicai con l'indice
« Lasciatemi in pace okay? »
Mia madre annuì quasi con gli occhi, annuì seria e entrai in camera chiudendo la porta a chiave e tolsi le scarpe buttandole all'angolo della camera e vestita mi infilai sotto le coperte stringendo la mano sul cuscino sentendo un leggero dolore allo stomaco.
Era sempre la stessa storia, quando provavo ad essere felice tutto mi crollava addosso.
Abbassai gli occhi al mio diario sul comodino e deglutì appena afferrando aprendolo leggendo l'ultima pagina nella mia mente, afferrai la penna rosa che avevo sul comodino e inizia a scrivere.

Va bene, allora non dispiace neanche a me.
Non mi dispiace d'averti incontrato,
Non mi dispiace sul fatto che averti conosciuto mi abbia fatto riflette su ogni cosa, e che nel momento del bisogno eri tu più di chiunque altro a farmi sentire viva.
Tu sei.. una persona orribile,
Hai preso tutte le decisioni sbagliate di tutte le scelte che ho fatto e questa sarà di sicuro la peggiore ma a me non dispiace..
Non mi dispiace di essere innamorata di te. •

Chiusi il diario smettendo di scrivere e lo buttai infondo al letto stendendomi nuovamente cercando almeno di dormire, ma niente.

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