25. 🔞

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Se qualcuno mi chiedesse oggi da che cosa si riconosce l'amore, se dovessi dare una diagnosi dell'amore, direi: «Il bisogno di presenza, anzitutto». Intendo proprio un bisogno, necessario, assoluto e vitale come un bisogno fisico. «Poi la smania di spiegarsi». La smania di spiegare noi stessi e l'altro, perché siamo così estasiati, vede, così consapevoli di essere di fronte a un miracolo, abbiamo tanta paura di perdere quella cosa in cui non avevamo mai sperato, che il destino non ci doveva, che forse ci è stata donata per caso, da sentire continuamente il bisogno di rassicurarci e, per rassicurarci, di capire.

quella era la notte più lunga della mia vita.
Le nostre labbra di allontanarsi non ne avevano nemmeno la minima idea, potevo sentire il suo sapore mischiato tra gomma Air e nicotina come era suo solito fare dopo una sigaretta, portava tra i denti una cicca e la masticava finché il sapore non andava via.
Ero seduta su di lui mentre lui era seduto al suo lato, le coperte erano su di noi anche se noi eravamo ancora vestiti, eppure potevo sentire il rialzo dei suoi pantaloni..

Mettiamo in chiaro una cosa: non era la mia prima volta, quando ero fidanzata con Carmine l'avevo fatto ma non così frequentemente, e dopo l'accaduto nessuno uomo più mi aveva toccata fisicamente..
Avevo quasi paura,  sentivo il mio cuore battere così tanto.

Alzai subito il collo sentendo le labbra di Ciro baciare la mia clavicola e poi la mia spalla dopo che mi liberò dalla t-shirt mentre restai in reggiseno e avevo ancora i pantaloncini.
Poggiai la mano dietro alla sua nuca accarezzando i suoi capelli e apri gli occhi stringendo subito le mani nei suoi capelli nel momento in cui sentì un leggero tremolio alla mia mano sinistra..
Chiusi gli occhi sentendoli appena gonfi di lacrime e sentì delle urla del mio orecchio, cercai di convincermi era solo la mia immaginazione..

Forse Ciro se ne accorse..
Infatti prese il mio viso tra le mani e accarezzò le guancia con i pollici guardandomi con i suoi occhi scuri.
« Vita mi.. »
Sussurrò a bassa voce, morsi subito il labbro aprendo gli occhi guardandolo.
« Ue.. è tutt'okay, se vuoi ci fermiamo.. mh? »
Era così sincero.. guardai i suoi occhi per un bel po', eppure sapevo che non doveva continuare questa storia.. dovevo superarla.

Mi spinse appena facendomi cadere con la schiena sul materasso e la testa sul cuscino, si mise su di me ma senza schiacciarmi.
Sorrisi appena per rassicurarmi e lo sentì parlare ancora, ma stavolta al mio orecchio, lo disse così piano e così a bassa voce;
« Nun t facess mai mal.. »
Chiusi gli occhi portando le dita dietro al suo collo e stavolta lo baciai io, facendo in modo che il suo corpo aderisse col mio.

Ci provammo ancora, ma stavolta riuscì persino a togliergli i pantaloni, e lui i miei pantaloncini sotto le coperte.
Alzai la testa nel momento in cui le sue labbra baciarono il mio seno ancora coperto e poggiai la mano destra sulle lenzuola, mentre l'altra l'avevo dietro la sua testa.
Lo guardai alzare gli occhi e annuì leggermente mentre le sue dita slacciarono il mio reggiseno e inizialmente non mi toccò neanche.. sembrava che avesse paura lui adesso, forse non voleva sbagliare ma non l'avrebbe fatto..

Sembrava che tutta la vergogna tra me e lui non ci fosse o meglio c'è l'avevo solo io, ma in quell'istante non c'era.. afferrai la sua mano e chiusi gli occhi alzando appena il collo, l'appoggiai appena sul mio seno e serrai la mascella.. Era Ciro, era lui a toccarmi..
strinsi la sua mano e sembrava che quelle urla non le sentissi più.

Fu lui a scendere con le labbra al mio seno e lasciare diversi baci, scendere piano alla mia pancia piatta e d'istinto sorrisi appena sentendo un suo bacio sulla mia pancia e poi nel mio interno coscia..

Ciro era bello, ma non bello di quelle bellezze che tu guardi un ragazzo carino e gli dici "Sei un bel ragazzo" Ciro era bello, era di quelle bellezze che pochi riuscivano a guardare davvero.. il suo taglio d'occhi, le sue mani così quasi curate.. quel sorriso che si ritrovava e poi amavo quando cercava di farsi crescere quella barba poco folta..
I suoi capelli ricci.
E mentre la mia testa vagava nella sua bellezza ci ritrovammo nudi, sotto le coperte..

Lo guardai risalire e poggiare le braccia al lati della mia testa guardandomi, mi sorrise e sentì il suo lèggerò affanno.
« Tutt'appost? »
Annuì semplicemente sorridendogli appena e poggiai la mano sul suo braccio nel momento in cui le sue mani alzarono appena la mia coscia destra, lui era tra le mie gambe e quando io annuì sentì una leggera pressione in basso, alzai subito la testa, non ero abituata.. sembrava la prima volta...
Lui lascio subito la mia gamba e Poggio' la mano sulla mia guancia spostandomi i capelli dal viso e mi baciò prima di iniziare a spingere in me.

All'inizio fu un leggero fastidio ma poi iniziò a piacermi, lui nemmeno un istante lascio' le mie labbra. Se qualcuno mi avesse detto che Ciro con una donna era così diverso non ci avrei minimamente creduto, eppure speravo che lo sarebbe stato soltanto con me così..

Lo spinsi appena dal petto sentendolo sorridere quando morse il mio labbro inferiore e socchiusi le labbra sedendomi come l'inizio su di lui.
Lo guardai socchiudere le labbra e alzare il collo, poggiai le dita su quest'ultimo guardando le vene del suo collo, cazzo, iniziai a muovermi piano su di lui e poggiai le labbra sulle sue ancora socchiuse.
Forse era vero, più crescevi è più le cose si complicavano, ma certe cose, come queste, erano ancora tutte da scoprire.

Durammo un bel po', poggiai le mani sul suo petto sentendolo parlare:
« Amo.. Tali.. »
Quasi balbettava, poggiai la mano sul letto e deglutì alzando la testa sentendo un enorme calore.
Lo guardai e quasi sentì sotto le dita i suoi muscoli rilassarsi, deglutì subito sentendo un leggero piacere al basso ventre e capì di essere al culmine anch'io mentre lo spinsi con la mano sul letto e mi misi al suo fianco.

Chiusi gli occhi sorridendo e girai la testa a lui guardandolo, mi stava guardando, sorrideva.

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