27.

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La lezione era finita da più o meno 10 minuti, io e Silvia come nostro solito eravamo al cortile mentre Silvia aspettava Edoardo che venisse a prenderla.
Era così strana l'aria che c'era in questa scuola, ma più o meno erano le persone che la facevano diventare così.
Mi guardai attorno guardando Silvia fumare la sua sigaretta elettrica, una Kiwi, se si chiamava così, credo.

« Comunque siete troppo belli insieme.. »
La guardai facendo una smorfia per nascondere il mio sorriso alzando le spalle appena.
« Allo..? Le fatt già? »
« Dai Silvia.. »
« Oh ma sono quasi 5 mesi che fate questo.. »
« Si ma che domande.. »
« Ma commè ij song a cumpagna toi.. »
La guardai e smisi di trattenere il sorriso, mi appoggiai al muro guardandola mentre sorrisi.
« Per questo avete fatto tardi stamattina!! »
« Shh stai zitta.. » le tappai la bocca

« chi ha fatto tardi stamattina eh? »
Chiese Milos mentre abbracciava la sua Silvia da dietro e nel mentre io le stappavo la bocca con la mano, sorrisi scuotendo la testa.
« Talia e Ciro.. »
« Ma dai davvero.. » la guardai sbuffando
« Embè si nun se divertn lor ci divertiamo noi »
« Milos no anche tu per favore.. »
« Che fa Nennè.. tant non la stai dando al primo che capita, bast ca ve vulit be.. »
Ha stoppare la frase di Milos fu un caos enorme, forse stava succedendo qualcosa fuori scuola perché i ragazzi si avvicinavano. Milos e Silvia mi rivolsero subito lo sguardo e subito dopo misi a fuoco la voce: Ciro.
Milos era uno degli amici più intimi di Ciro, per questo qualsiasi cosa scattava.
Io e Silvia lo seguimmo e Milos infatti spostò i ragazzi avvicinandosi subito a Ciro, mentre quest'ultimo minacciava.. Carmine.

« To giur ij t'accir.. »
« Sto ca, sto aspettan sol chest Ciro.. »

 Ciro allungò subito le mani al suo collo ma Milos afferró la mano di Ciro tirandolo indietro

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Ciro allungò subito le mani al suo collo ma Milos afferró la mano di Ciro tirandolo indietro.
« Uagliu jiammuncen! »
Disse uno dei ragazzi che era al lato di Carmine, mentre quest'ultimo non si smosse di un millimetro, che cazzo aveva intenzione di fare?
Carmine non aspettava altro che morire?
« È l'ultima cos c facc.. taggia luà a cop a facc ra terr, to giur ngop a mammà, Carmine. »
Ciro inizió ad urlare come un pazzo mentre Carmine lo guardava, con lo sguardo impassibile.

Mi avvicinai poggiando la mano dietro la schiena di Ciro e poggiai la mano sulla sua mano chiusa in un pugno, troppo stretto, le nocche erano rosse e quando sentì forse le mie dita fredde apri appena il pugno spostando lo sguardo a me.
« Andiamo via.. »
Rialzò lo sguardo a Carmine, col suo sguardo minaccioso come se volesse mangiarlo soltanto con gli occhi.
Poggiai la mano sulla sua guancia facendolo guardare verso me e lo tirai appena via mentre lui si tanto in tanto guardava Carmine ancora fermo lì.

« Ma c cazz Ciro.. no for a scol.. »
« Nun me ne fott nu cazz.. »
« Ma che succiess.. »
« Ij già o vulev accir'r ma mo ancora di più! »
« Ma ca fatt? »
« Nun sadda permetter e parlà e Talia.. »

Senti il mio nome e alzai subito la testa, deglutì appena sentendolo parlare con Milos e quest'ultimo annuì subito girando la testa a Edoardo che scendeva dalla macchina che aveva parcheggiato avanti scuola.
« Ma cre ca? »
« Chillu facc e cazz.. »
« Cre Cirù? »
« Lagg accir'r.. »
« Ancor co Piecur..? »
Ciro annuì e Edo sospirò appena guardandolo, lo vidi abbassare gli occhi alla mia mano che stringeva quella di Ciro e poi guardarmi, lo guardai per qualche istante e poi distolse lo sguardo dai miei occhi.
« Silvia, tras rind a macchin ja. Milos tras pur tu, Don Salvatore vo parlà cu te! »
Milos annuì subito andando con Silvia in macchina e poi Edo ci guardò.
« Che vo papà ra Milos? »
« Vuole farlo stare la sera al locale fuori.. »
« Ma la nun sta Castaldo? »
« No pat't la fatt sparà oggi pomeriggio.. »

Ciro gli rivolse subito lo sguardo e guardai i suoi occhi, non ci stavo capendo niente e nemmeno volevo capire niente.. mi allontanai appena e sospirai mettendo lo zaino sulla spalla destra chiudendo gli occhi.
Era davvero tutto questo che volevo?

« Amo, sali ja.. »
La voce di Ciro mi fece tornare alla realtà e annuì soltanto salendo sul suo SH dietro lui e rimasi in silenzio per tutto il tragitto fino Casa mia.

-

« Ma cre Talì.. »
Mi chiese una volta che lasciai il motorino.
« Niente.. »
« Amo ja c tien, nun m voglij ngazzà cu te.. »
Lo guardai serrando la mascella portando le mani nella giacca.
« Perché non puoi essere con gli altri come sei con me? Che c'è di sbagliato? »
« Tali.. nun mo poss permettr.. dopo la scuola io devo fare la vita di mio padre, o capisc o no? E se non ti sta bene puoi anche andartene. »

Non mi fece nemmeno parlare, mise in moto guardandomi in malo modo e andò via senza neanche salutarmi.
Scossi la testa e indietreggiai appena camminando fino al mio palazzo, dove entrai e aspettai l'ascensore.
C'era un signore affianco a me, era davvero un bell'uomo, alto, scuro..
« Nennè.. abita qui Katia Di Lorenzo? »
Annuì alzando lo sguardo cercando di capire.
« Chi è lei? »
« Un amico.. »
« Ma non credo mia madre sia a casa.. »
« Ah.. »
« Le dico che è passato. Come si chiama..? »
« Nono, lascia stare.. grazie mille.. »
Lo guardai e annuì appena, aveva qualcosa di familiare ma non sapevo cosa, deglutì appena guardandolo camminare piano fino al cancello e rivoltarsi a guardarmi.
« Sei Talia? »
Annuì guardandolo e lo vidi sorridere mentre usciva dal palazzo.

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