68.

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« Eh già, ci siamo riusciti mio eterno ribelle..
La prima volta che ti vidi non avrei mai immaginato che saresti diventato totalmente importante per me. Non avrei mai nemmeno osato credere che mi avresti resa felice soltanto con la tua presenza, una cosa così semplice, ma per me e te così immensa.
So che avresti immaginato questo giorno diversamente, ma certe cose devono capitare per completare il nostro esserci, forse un po' più dura con te questa vita, ma sei stato forte e pieno d'amore da superare ogni cosa.
Tu, eterno ribelle, ascoltarmi perché ti chiamerò per un bel po così in queste parole, sei stato capace di far ricredere ad ogni persona qui presente che l'amore può vincere su tutto.
E allora con le mille ansie, con le mille paranoie, con le miliardi di paure che stiamo pian piano lasciando andare ti dico che.. Io scelgo te.
Io scelgo te ogni giorno, scelgo i tuoi sorrisi, scelgo le tue incazzature , scelgo le tue mani che mi stringono in ogni momento.
Scelgo te, anche se magari non sei perfetto ma per i miei occhi si.
Scelgo i tuoi occhi neri come la pece che mi hanno insegnato la speranza, che poi la speranza è un po' come la fede, ti aggrappi a quel piglio di speranza senza sapere cosa succederà.
Scelgo i tuoi silenzi, quelli assordati che ho imparato ad ascoltare soltanto io.
Scelgo il tuo profumo che amo tanto, il tuo solito Dior femminile.
Scelgo i tuoi pensieri che forse mille sono pochi,
Scelgo di stare ad ascoltare le stronzate, la tua folle gelosia, che mi fanno sentire importante.
Scelgo i battiti del tuo cuore, scelgo le risate con te, scelgo il tuo modo di parlare, il tuo modo di fare silenzio. Scelgo le tue paranoie, le tue insicurezze, quelle che conosco soltanto io.
Scelgo i nostri baci, le mie mani che tremano i tuoi occhi che li vedo.. brillano quando mi guardi. Scelgo le tue braccia come rifugio, scelgo di farti ridere. Scelgo te perché ne varrà la pena, perché so che comunque andrà non me ne pentirò. Scelgo te ogni giorno, per sempre.
Ti amo, tua moglie Talia. »

Avevo così tanto parlato piano a causa della mia gola secca, avevo con tutta me stessa strozzato e soffocato le lacrime che cercando di cadere sulle mie guancia, eppure gli occhi li sentivo pesanti ma così leggeri allo stesso tempo..
Averlo li, di fronte a me, bello come il sole mentre mi stringeva la mano libera, mentre sentivo quasi le mie amiche piangere e forse pure mia mamma, mentre le righe finivano e il mio cuore era così pieno d'amore per lui.

« Premetto: questa era una cosa che avevo scritto quando siamo stati due anni lontani e ci eravamo lasciati definitivamente.. e poi ci ho aggiunto delle cose qualche giorno fa..»

Lo guardai deglutendo e sorrisi appena sentendo la sua voce quasi tremare, strinsi le sue dita guardandolo rivolgermi lo sguardo e poi guardare di nuovo sul foglio che aveva preso poco prima dalla tasca del suo interno della giacca.
Si schiarì la voce e prese a parlare prendendo ogni tanto pause per guardarmi:

« Ci siamo rivisti qualche sera fa, dopo mesi in cui entrambi abbiamo cercato disperatamente un modo per ritornare a respirare dell'aria che non profumasse di noi. Non è stato un incontro preparato, non è stata una delle mie famose improvvisate, come quando ti facevo arrabbiare e tu volevi essere lasciata in pace e io mi presentavo da te con una rosa per farmi perdonare. No, stavolta io non c'entravo nulla.
E dal tuo sguardo immagino che neanche tu sapessi che ci sarei stato anche io; che se l'avessi saputo forse non saresti venuta. Non perché mi odi, questo lo so, ma perché è difficile controllare il vuoto che sentiamo dentro, quel vuoto che fa più rumore quando siamo vicini. E anche per questo che non sono riuscito ad avvicinarmi.
Cercavo di tenere a bada tutto ciò che dentro di me rivoleva te. E poi è ancora strano ritrovarti dove per tanto tempo siamo stati insieme e sentirti così dannatamente lontana. È qualcosa a cui ancora devo abituarmi e francamente non so se ci riuscirò mai, sai?
Ogni giorno compro una rosa perché penso che quella sarà la volta buona, che troverò un modo per tornare da te e farmi perdonare, ma mi rendo conto sempre troppo tardi che non c'è nulla da perdonare, che non è stata colpa di nessuno o forse è stata colpa di entrambi se non siamo più quelli di prima, se ci rubiamo sguardi e non più baci, se il respiro ci si spezza per il dolore e non più per l'amore.
Vorrei poter scrivere un finale diverso a questa storia, ma non posso, non è giusto. La verità è che non ci siamo avvicinati, non ci siamo parlati, tu non hai sorriso a me e io non ho sorriso a te. Ci siamo comportati come chi non ha mai stretto il cuore dell'altro in un abbraccio, come chi non ha amato con tutto se stesso l'altro. È stato triste, è stato doloroso, ma alla fine mi è servito a capire una cosa.
Ho capito che te ne sei andata, ma non mi hai mai lasciato. Sì, te ne sei andata dalla mia vita, dai miei giorni, dalle quattro mura che ci hanno visto amare, ma non hai mai lasciato il mio cuore. Ho capito che, ovunque tu sarai, qualunque cosa starai facendo, qualunque cosa io farò, non riuscirò mai a convincerlo che è arrivato il momento di lasciarti andare.
E poi un giorno una persona importante ti disse una cosa: I veri amori, fanno il giorno del mondo e poi ritornano, e se ritornano vuol dire che non è mai realmente finita, che spesso c'è bisogno di allontanarsi per ritrovarsi. »

Guardai Ciro girare la testa ai posti e cercare con lo sguardo qualcuno, stava cercando mio madre, sorrisi subito guardandola asciugarsi le lacrime e sorridere a Ciro, lei mi aveva detto quella frase:

« E allora un giorno mentre stavo andando al mio solito club c'era un vecchietto all'angolo, mai visti prima d'ora, gli cadde una busta dalle mani e io lasciai subito il mio motorino per aiutarlo, e gli chiesi da dove veniva.. che stava facendo tutto solo ma lui l'unica cosa mi che mi spiegò era l'amore che lo univa con sua moglie da 65 anni.
Mi disse che non era stato facile capirlo all'inizio che era innamorato di lei, che Quando ti piace qualcuno sei pronto subito a dire la verità, ma non è sempre la verità. C'è una differenza tra ' piacere una persona' e 'amare una persona'. Lui capi' di amarla nel momento in cui riuscì a superare tutte le sue paure, le sue debolezze, quando divento' meno timido del solito. L'ha capito quando la guardava ed era tutto ciò che voleva, quando sorrideva ed era felice e quando stava male lo ero anche lui. L'ha capito quando mentre stava con lei tremavo e allo stesso tempo si sentivo a casa. Come se la conoscesse da anni e aveva una certa confidenza. Non lo so come l'ha capito, sa soltanto che quando c'era gli batteva forte il cuore e quando non c'era si sentivo solo. Anche quando si salutavano perché dovevano andare a casa, ecco, in quell'istante già gli mancava. È strano ma l'amore è così. Hai presente quando sei così incazzato con lei, cosi incazzato che l'unica cosa che vorresti dire è: fanculo? Ecco. Capisci di essere innamorato quando la guardi negli occhi e l'unica cosa che ti viene da fare è ridere e abbracciarla.
E io mi sentì lui, con l'immensa paura di perderti e con la voglia di amarti, io avevo un unico obbiettivo: amarti come quell'uomo ama sua moglie e forse anche di più.

Per me sarai sempre tu.
L'altra metà del cielo, l'altra metà di me.
L'unico battito che perdo. L'unica eccezione possibile. Il solo e unico momento in cui sono dolce davvero, in cui mi arrendo, in cui mi butto tra le tue braccia "fammi quello che vuoi, feriscimi pure, ma io lontano da qui non voglio andare."
Tanto sarai sempre tu, l'unico significato che so della parola amore. E adesso amami come sai fare solo tu, mia unica donna, mia fidanzata, mia moglie, mio tutto.
Il tuo eterno ribelle marito. »

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