44.

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• POV TALIA •

Tornare a casa dopo una lunga settimana intensa e soprattutto movimentata era davvero strano, l'estate era appena iniziata e eravamo soltanto all'antipasto.. non oso immaginare la frutta..
Tra me e Ciro c'era un leggero e sottile filo di pace, amavo quando c'era, anche se ero consapevole che poi sicuramente sarebbe successo qualcosa, era da noi, me lo aspettavo, entrambi non eravamo così tanto abituati alla pace.

Ero tornata a casa e Ciro era con me, papà era a lavoro e mamma stava cucinando qualcosa in cucina.
« Maa.. »
« Oh amore.. sei tornata? »
Tra me e mamma andava abbastanza meglio, col tornare di papà sembrava che lui avesse messo stabilità nelle nostre vite.
« Si.. sono con Ciro.. »
« Oh venire.. sto cucinando riso all'insalata, restate qui? Papà viene tra un po'.. »
Girai la testa a Ciro e lo guardai annuire e sorrisi appena entrando con lui in cucina.
« Ue Cirù, ma tu ti fai sempre più alto e bello? »
« Salve Signò, eh evidentemente cresco bene.. »
Sorrisi appena sedendomi sullo sgabello vicino al tavolo che avevamo a penisola, papà aveva regalato a mamma per San Valentino una cucina nuova perchè lei amava cucinare.
Mamma e papà non erano ancora sposati, non erano mai riusciti a farlo siccome erano piccoli quando si sono lasciati, così nel nulla, e non avevano mai coronato questo sogno.
« Com'è andata questa vacanza? »
« movimentata ma bene.. »
« At fatt e brav? »
« Signò io sono un angelo.. »
« Eh.. si sì talequal a pat't nemmeno quando dormi, poi se parliamo di tua madre allora si che sei un angelo, era davvero spettacolare quella donna.. »
Guardai Ciro sedersi allo sgabello affianco e sorridere abbassando appena lo sguardo quando mia madre nomino' la sua.
« Voi ve la ricordate? »
Chiese Ciro di botto rivolgendosi a mia madre con educazione.
« Era bellissima Ciro, ti assomiglia pure, aveva gli occhi a cinesina proprio come tua sorella Rosa, e moriva per voi.. guai a chi vi toccava.. spesso ci vedevamo nel parco qui a mergellina, lo sai no le nostre famiglie.. e riuscivamo a farmi giocare tutti insieme, c'era anche Maria la mamma di Edo e Silvia.. Silvia piangeva sempre, Edo e tu sfasciavate le giostre.. »
« E Talia? » chiese subito.
« E lei si sedeva sull'altalena guardando Silvia piangere, poi si alzava veniva vicino a te e Edo e vi aiutava a strappare delle fasciature che erano attaccate a quelle vecchie giostre così che i prossimi bambini a sedersi cadevano.. »
Lo sentì ridere e mi sento in imbarazzo sorridendo appena scuotendo la testa.

« Sit semp stat nziem.. poi dopo la morte di tua mamma tuo padre ha deciso di non farti frequentare più Talia.. perché diceva che io avevo rinnegato la mia famiglia, e ci siamo persi di vista.. »
« Possiamo ringraziare Ciro che si è fatto bocciare tre volte e sono capitata in classe sua.. »
« Miett a cap a fa ben Ci.. si over a vuo bene puortatell luntan bast ca nun stai ca.. tutt quant song Assettat e vendetta.. »

Girai subito lo sguardo a mia madre cercando di capire qualcosa ma poi guardai Ciro annuire appena e abbassare lo sguardo torturandosi le dita: « O sapit quant a voglij bene.. ma ij teng a papà caggia rispetta'.. e sapit pur ca si nun o facc le cose si complicano.. »
La guardai annuire e mi alzai appena sospirando, stufa di quel discorso e mi misi ad apparecchiare sentendo mia madre cambiare subito discorso quando sentì la voce di mio padre e la porta chiudersi:
« Sono a casa.. »
« Amo entra, abbiamo ospiti.. »
Mio padre entrò in cucina e sorrise subito guardandomi, si avvicinò baciando subito la mia fronte e dopo avermi abbracciata rivolse lo sguardo a Ciro:
« Ue, tu stai ca? »
Ciro annuì subito diventando serio.

Non tirava buon stia tra loro due, o meglio tra Ciro, mio padre era pur sempre un poliziotto ma che si adeguava a tutto ciò. E poi Ciro non accettava il fatto che fosse stato tutto questo tempo lontano da me, lui diceva che mi aveva fatta soffrire e quindi non dovevo perdonare.
Sapete no? Lui parlava di onore, cose che gli insegnava suo padre.
A tavola l'argomento "famiglie" non si aprì minimamene e per questo ringrazia con tutto il mio cuore mia madre e mi alzai andando con lei al lato della cucina per ripulire mentre papà e Ciro rimasero seduti avanti al tavolo.

• POV CIRO •

Mi stavano arrivando messaggi in continuazione di mio padre, diceva che ero tornato e invece di andare da lui ero ancora con Talia, non avevo risposto a nesssun messaggio anche se sapevo che cosa mi aspettava al ritorno.
« Uagliò.. c intenzion tieni? »
Alzai subito la testa a lui sentendolo parlare, era serio? Parlava a me di sua figlia quando lui l'aveva appena conosciuta?
« Eh? » chiesi
« Non sto parlando di mia figlia pecchè s ver ca a vuo ben, sto parlann c sta succerenn.. »
Capi il suo gioco, voleva sapere se la guerra che tanto parlavano tutti fosse vera, sorrisi appena passando la lingua ad umidire le mie labbra e poggiai la schiena alla sedia.
« Vulit sape si sta guerr sta accummincian? »
Massimo annuì appena e restò a guardarmi, lo fissai appoggiando i gomiti sul tavolo e mi avvicinai appena a lui col viso.
« È già accumminciat.. »
Mi tirai su sospirando appena e per essere sempre più educato sistemai la sedia guardandolo:
« Con permesso. »
Serrai la mascella guardandolo e girai lo sguardo a Talia e la mamma che uscivano dalla cucina e mormorai subito:

« Amo io devo tornare a casa.. »
« Ue, passa più spesso.. »
« Lo farò signora, grazie davvero.. »
« E di che.. »
« Di avermi parlato di mia mamma.. »

La guardai deglutendo e sorrisi leggermente.
« Pe me riest semp Ciruzz o piccolin.. »
Sorrisi e salutai con la mano Massimo prendendo la giacca e una volta fuori alla porta guardai Tali socchiudersi la porta dietro:
« Me ne vac amo.. »
Mi avvicinai a lei prendendole il viso tra le mani e le lasciai baci sulle labbra che lei ricambio subito:
« Mi chiami appena arrivi.. »
« Ti chiamo sempre.. »
« Sempre? »
« Ogni istante ra vita mi.. damm nu bac.. »
La guardai e sorrisi subito..
Sembrava una bimba, aveva rubato il mio maglione marroncino e aveva le treccine, ne ero così follemente perso.
« Ti amo.. »
« Anch'io.. dai vai che poi ti romperanno.. »
« E chi se ne fott.. »
La guardai sorridere e le lasciai il viso e un ultimo bacio prima di lasciarla avanti al portone di casa e andai via.

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