Capitolo 1 - Progress (Pt. 1)

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Standing on the edge of forever

At the start of whatever

Shouting love at the world

(Take That - "The Flood")*


Fece un respiro lungo e affaticato, nonostante non si sentisse davvero così stanca come quel suo sbuffo poteva far supporre. Giulia si scostò velocemente una ciocca di capelli finita davanti agli occhiali, prendendo mentalmente appunto di dover passare a tagliargli entro breve.

Quando alzò gli occhi dal tagliere dove stava preparando gli antipasti, non si stupì molto di notare Alice massaggiarsi con aria seccata la schiena, interrompendo il suo affettare alcune patate in fette sottili.

-Stai bene?- Giulia le si accostò, posandole delicatamente una mano sulla spalla. La fronte di Alice era corrugata, e le guance erano arrossate per il caldo che faceva in cucina in quel momento.

-Solo un po' di nausea- rispose vagamente la rossa, l'accento inglese che ormai era solo una lieve presenza, sempre meno udibile – Forse mi serve un attimo di break, se non voglio vomitare nel lavandino-.

Lo disse quasi ridendo, segno che – forse- non era proprio ad un passo dal farlo sul serio. Giulia era comunque sicura che non valesse la pena correre quel rischio:

-Facciamo una cosa: tu ora vai a riposarti di là- disse, prendendo in mano la situazione – E al tuo posto verrà quel genio del tuo fidanzato-.

Alice non fece nemmeno in tempo ad obiettare, che Giulia si era già voltata verso la porta aperta della cucina, riempiendo i polmoni d'aria:

-Alessio!- urlò senza esagerare troppo, sperando di essersi fatta sentire già al primo tentativo – Raggio di sole, sei richiesto ai fornelli!-.

Non dovettero attendere molto: passò a malapena qualche secondo prima che Giulia riuscisse a percepire il suono dei passi di Alessio, proveniente dal piccolo salotto dell'appartamento, farsi sempre più distinto e vicino. Un minuto dopo era già sulla soglia, la fronte aggrottata ed uno sguardo interrogativo stampato in viso.

-Che c'è?- chiese, incrociando le braccia contro il petto, continuando ad apparire confuso.

Giulia non perse ulteriore tempo:

-Dai il cambio ad Alice, lei ha bisogno di sedersi un attimo- iniziò subito, posando una mano sulla schiena dell'altra, spingendola delicatamente nella direzione della porta. Alice non aggiunse nulla: si avviò nella direzione in cui Giulia l'aveva sospinta. Quando fu quasi di fianco ad Alessio, lui si allontanò di colpo dal punto in cui era rimasto fino a quel momento, continuando a tenere gli occhi fissi solo su Giulia.

-Tu, invece, mi sembri in ottima salute, quindi vieni qui e non protestare- proseguì, puntandogli contro il mestolo che stava usando.

Osservò Alessio alzare gli occhi al cielo e sbuffare, mentre si avvicinava:

-Non lo avrei fatto-.

-Non smetti mai di stupirmi- ironizzò Giulia, ridendo subito dopo. In realtà era piuttosto sicura che Alessio preferisse comunque dover cucinare – cosa che gli riusciva comunque male-, piuttosto che passare troppo tempo con troppi bambini vicini. Con il solo Christian riusciva ancora a sembrare un padre piuttosto pacato, ma Giulia sapeva benissimo che l'ulteriore presenza delle gemelle di certo non doveva averlo incoraggiato troppo a rimanere in salotto. Quello scambio tra lui ed Alice avrebbe reso più facile la vita a tutti.

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