Capitolo 32 - Blinding lights (Pt. 3)

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Doveva sforzarsi di svuotare la mente e decidere cosa avrebbe dovuto dirgli. Non poteva presentarsi da Pietro di punto in bianco senza nemmeno avere una mezza idea del perché fosse lì.

E c'erano così tante cose da dire, ad essere sinceri, che non aveva nemmeno idea da dove iniziare.

Alessio bevve qualche altro sorso, più per riempire il tempo che per reale sete. Tornò a puntare gli occhi su Pietro l'istante successivo, osservandolo dalla distanza e chiedendosi ancora se fosse una buona idea fargli scoprire della sua presenza lì dentro.

"Non ho molta altra scelta".

Era ancora in tempo per andarsene inosservato: Pietro era ancora inconsapevole, del tutto all'oscuro del fatto che Alessio avrebbe potuto piombargli davanti con una richiesta di parlare.

Non era però del tutto sicuro che sarebbe stato in grado di sopportare il peso degli occhi di Pietro ancora una volta. Forse l'avrebbe guardato con la stessa delusione rabbiosa dell'ultima volta in cui l'aveva visto, quello sguardo che trasmetteva allo stesso tempo sconforto e voglia di lasciarsi tutto alle spalle il prima possibile. E non sapeva neanche se sarebbe stato in grado di sopportare l'idea di recargli altro dolore, seppur non avendone l'intenzione.

C'era la possibilità che Pietro considerasse quel suo tentativo di riavvicinarsi come l'ennesima illusione che non avrebbe fatto altro che ferirlo ancora di più. Alessio sapeva che avrebbe dovuto calibrare bene le sue parole per evitarlo, ma era altrettanto consapevole che non sarebbe stato facile – non per lui, non quando le parole facevano così fatica ad uscire, quando erano disordinate persino nella sua stessa mente.

O forse quelle erano solo ragioni che lui stesso stava creando per giustificare una sua eventuale fuga – una delle tante.

"Non posso più permettermelo".

Alessio strinse le dita attorno al suo bicchiere, con nervosismo. Stava sudando più per l'ansia che non per il caldo che vi era lì dentro, ed era probabile che l'agitazione non se ne sarebbe andata nemmeno dopo aver scoperto l'esito della sua conversazione con Pietro – o della loro non conversazione, se l'avesse rifiutato a priori. In un modo o nell'altro sarebbe stata una nottata insonne, e lo sapeva.


You know what I'm thinkin', see it in your eyes

You hate that you want me, hate it when you cry

You're scared to be lonely, 'specially in the night

I'm scared that I'll miss you, happens every time

I don't want this feelin', I can't afford love

I try to find a reason to pull us apart

It ain't workin' 'cause you're perfect

And I know that you're worth it

I can't walk away

"Non posso perderlo di nuovo".

Chissà cosa avrebbe risposto Pietro ad una frase simile: non posso perderti di nuovo. Sarebbe rimasto stupito? Gli avrebbe riso in faccia? O gli avrebbe detto, con occhi spenti che dardeggiavano sul suo viso, che ormai non c'era più alcuna soluzione possibile per loro?

Alessio non riuscì a trovare una possibile risposta, ad immaginarsi uno scenario realistico, perché si ritrovò a sgranare gli occhi. Aveva tenuto osservato Pietro per tutti quei minuti, e quindi aveva intravisto subito l'arrivo di qualcun altro nel punto in cui erano seduti lui e Martino. Non aveva idea di chi fosse il ragazzo appena arrivato, ma visto le loro espressioni poco sorprese dubitava non lo conoscessero.

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