"But it's too late now, there's no turning back" [1]
Era deserta e buia anche la Venezia reale, quella in cui si ritrovava a camminare ormai da diverse ore. Era una nottata fredda, le stelle le uniche fonti di luce oltre ai lampioni con le loro luci giallastre e arancioni.
Pietro sospirò pesantemente, guardando verso le acque nere della laguna.
La temperatura era bassa, ma era come non sentirla: non ci pensava e basta, come se fosse infine riuscito ad astrarsi lontano dal suo stesso corpo.
Aveva camminato a lungo, dopo essersene andato di casa. Non sapeva esattamente quanto ci avesse messo ad arrivare fino a quel luogo, dopo aver seguito un percorso irregolare, fatto di calli strette e silenziose e piazzette dove le fronde degli alberi erano smosse dalla brezza leggera.
Anche lì, nel parco delle Rimembranze, gli unici rumori che poteva udire erano quelli delle foglie smosse, appena nate, degli alberi attorno alla sua panchina, e le onde della laguna.
Non aveva in mente di arrivare proprio lì quando aveva iniziato a camminare. Non aveva pensato a nessun posto specifico dove dirigersi: aveva solo preso a camminare, lasciandosi guidare dall'istinto più profondo, senza nemmeno domandarsi quale direzione stesse prendendo il suo corpo.
Non poteva dirsi stupito di trovarsi lì.
Forse aveva sempre saputo che per chiudere il cerchio era in quel luogo che doveva andare.
Pietro si lasciò ricadere contro lo schienale della panchina, sospirando a fondo. Era notte fonda, anche se ormai non doveva mancare molto all'alba; aveva passato lì talmente tante ore che si sentiva intirizzito, e le gambe gli avrebbero fatto male quando avrebbe deciso di rialzarsi.
Era come se fossero passati anni dall'ultima volta in cui aveva passeggiato su quei marciapiedi, in cui si era seduto su quella stessa panchina. Erano ricordi che sembravano appartenere ad un'altra persona che sentiva sempre più distante, sempre meno appartenente al presente.
Alzò gli occhi al cielo: sembrava un manto nero punteggiato qua e là d'argento, le stelle che ricambiavano il suo sguardo dall'alto.
"Io sono sempre con te".
Pietro si sentiva stanco, la mente annebbiata, ma quelle parole gli risuonarono chiare nella mente, come se le avesse appena ascoltate.
Avrebbe voluto che Fernando glielo avesse detto sul serio, e che non fosse frutto solamente di un sogno. Avrebbe voluto sentirglielo dire, sentirsi rassicurato sul fatto che, anche se non poteva più vederlo, lui sarebbe stato lì in ogni caso.
Si sentì stupido nello sperarci, quando non aveva mai creduto che ci potesse essere qualcosa oltre la morte; in quel momento era l'unica speranza a cui riusciva ad aggrapparsi. Quella, e i ricordi che gli rimanevano.
Can you hear the drums, Fernando?
I remember, long ago, another starry night like this
In the firelight, Fernando
You were humming to yourself and softly strumming your guitar
Gli sembrò di rivederlo lì, davanti a sé, il Fernando che aveva rivisto dopo mesi dalla laurea di Giulia. Lo riusciva a vedere con nitidezza, a ricordarlo con il suo sorriso sfacciato, la sigaretta stretta tra le dita e i capelli castani che rischiavano di ricadergli sulle spalle.
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Walk of Life - Adulthood
Ficción GeneralLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...