Capitolo 36 - My December (Pt. 2)

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Forse era esattamente per quel motivo che aveva aspettato due settimane prima di confrontarsi con qualcuno: non voleva prendere decisioni di pancia. Per quanto Alessio fosse ancora la persona che amava, non poteva nemmeno permettersi di fargli passare qualsiasi cosa. Non dopo l'ennesima delusione.

Lara scosse il capo:

-Però il lupo perde il pelo ma non il vizio-.

Pietro la guardò con occhi rassegnati, come se si fosse perfettamente aspettato un ragionamento del genere.

-Ma allo stesso tempo le persone possono cambiare- intervenne Martino – O provare a migliorarsi e non rifare le stesse cazzate-.

"Appunto".

Pietro si prese il viso tra le mani, la testa che minacciava di scoppiargli per il mal di testa che gli stava nascendo:

-Non so cosa fare-.

Martino ridacchiò tra sé e sé:

-E pensare che eri partito con l'idea di non rivederlo mai più-.

-Se l'hai pensato forse ci sei stato sufficientemente male per non cascarci di nuovo- commentò Lara.

Pietro non poté negare che l'aveva certo pensato. Probabilmente era stato di quell'idea fino ad Ottobre, quando Alessio lo aveva cercato la prima volta. Solo dopo quel momento la sua posizione si era un po' sgretolata, ma solo superficialmente. Aveva cominciato a non esserne più molto convinto solo in quelle ultime due settimane – e nei momenti in cui la nostalgia e la mancanza per Alessio erano state così forti da non poter essere ignorate.

-Io invece penso che Alessio abbia davvero riflettuto su di sé e su voi due. Come hai detto tu, ti ha dato l'impressione di non voler andare avanti facendo finta di niente, no?- Martino si voltò completamente verso di lui, rivolgendogli un mezzo sorriso – Magari è così. Magari ce vole provà-.

Pietro si strinse nelle spalle:

-Non so se ce la farei ad andare avanti di nuovo dopo un'altra delusione-.

-Forse dovresti andarci con molta prudenza- Lara sembrava aver preso a cuore la sua posizione più da pessimista, ma Pietro fu grato che almeno lei stesse cercando di evidenziare un lato diverso rispetto a quello che stava sottolineando Martino – Io non conosco Alessio, non so nemmeno che faccia abbia, quindi di sicuro sapete meglio di me cosa fare, soprattutto tu. Dico solo che se ci sono state delle brutte esperienze con questa persona, è meglio andarci con i piedi di piombo-.

-Non è una cattiva persona, se è questo che intendi- mormorò Pietro – Credo solo che abbia passato gran parte della sua vita a mettere se stesso al primo posto. Però dopo certe esperienze che ha passato non riesco neanche a dargli del tutto torto-.

"E chissà se quelle esperienze lo influenzano anche in questo" si ritrovò a pensare.

Probabilmente quella era una domanda a cui avrebbe potuto rispondere solo Alessio stesso.

-Però allo stesso tempo è stato veramente uno stronzo- si lasciò sfuggire, con un ultimo sospiro rumoroso.

Martino alzò le spalle:

-Magari se ne è reso conto e vuole finalmente sistemare le cose-.

-Diciamo che ci andrei cauta, se fossi al posto tuo- ribadì Lara, con espressione pensierosa – Però tu lo conosci meglio di me. Se il cuore ti dice che forse c'è uno spiraglio di speranza ... -.

-E se poi andasse male?-.

Pietro lo disse con un filo di voce così sottile che per i primi secondi pensò quasi che le sue parole fossero state inudibili. Ma c'era troppo silenzio attorno a loro, troppa immobilità anche per coprire un sussurro a malapena udibile come il suo.

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