If I ever were to lose you
I'd surely lose myself
Everything I have found dear
I've not found by myself
-Dici che abbia caldo?-.
Filippo sistemò meglio la tutina gialla che vestiva il corpicino di Alberto. Era pieno pomeriggio ora, e mancava poco all'arrivo della sua famiglia e di quella di Giulia. Avevano cambiato il bambino con una tuta più bella, ma continuava a domandarsi se non potesse essere troppo pesante per la temperatura di Agosto.
-Non credo- mormorò Giulia, voltata a guardarlo nella culla che le avevano posto accanto al letto – Non mi pare stia sudando-.
Filippo annuì, rimettendosi dritto dopo aver stirato altre pieghe dei vestiti di Alberto. Lo osservò con un sorriso: era nato da nemmeno dodici ore, eppure gli sembrava già di conoscerlo da sempre.
Cominciava a sentirsi più tranquillo solo in quel momento, dopo tutto il marasma di emozioni che lo avevano travolto dalla notte prima. Ora che era sicuro che sia il piccolo che Giulia stessero bene poteva lasciarsi andare anche lui ad una calma che gli era completamente mancata finora.
"Se fosse successo loro qualcosa ...".
Accantonò quel pensiero all'istante. Dopo tutto quel che aveva passato Giulia nell'ultimo anno e mezzo – anche e soprattutto a causa sua, si ritrovò ad ammettere con consapevolezza- se qualcosa fosse andato storto anche durante il parto non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma poteva osservarla stesa a letto, stanca e mal riposata, ma in salute e decisamente con ottime prospettive di ripresa, e non poteva sentirsi altro che felice.
Try and sometimes you'll succeed
To make this man of me
All my stolen missing parts
I've no need for anymore
Lasciò un'ultima carezza sulla fronte di Alberto prima di andare ad occupare un angolo del letto di Giulia, sedendosi sopra le lenzuola bianche e ruvide tipiche dei letti d'ospedale.
-Come ti senti?- le chiese, posando una mano dove stavano i piedi di Giulia, nascosti dal lenzuolo.
Lei gli lanciò un sorriso stanco:
-Tutto sommato niente male-.
-Vedrai che i prossimi giorni andranno meglio- le disse incoraggiante, sicuro delle sue parole. Era stato ansioso e felice che il giorno della nascita di Alberto fosse finalmente arrivato, ma era sicuro che avrebbe preferito di gran lunga i giorni successivi, quando Giulia si sarebbe ripresa del tutto e Alberto avrebbe fatto la sua comparsa a casa. Non vedeva l'ora di tutto ciò che sarebbe seguito – già non stava nella pelle per il momento, che sarebbe arrivato quella sera, in cui Caterina e Beatrice l'avrebbero visto per la prima volta.
Giulia lasciò ciondolare la testa contro il cuscino, cercando di trattenere uno sbadiglio che però ebbe la meglio su di lei.
-È stato strano partorire così-.
Lo disse con voce assorta, quasi lo stesse ancora solo pensando tra sé e sé, anziché condividere a voce quella sua sensazione. Filippo riprese a guardarla, già sull'attenti nel caso le parole che sarebbero seguite potessero fare un qualche riferimento ad un malessere.
Ma Giulia non sembrava dolorante, se non nelle dimensioni naturali dopo un parto, o visibilmente più stanca rispetto a prima. Sembrava solo persa in certe riflessioni, mentre allungava una mano verso la culla di Alberto, addormentato dopo essere stato attaccato al seno ed allattato per la prima volta nella sua vita.
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Walk of Life - Adulthood
Ficção GeralLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...