Stavolta Giulia preferì avvicinarglisi. Si sedette di fianco a lui, lentamente, come per prendere più tempo per trovare le parole giuste. Le aveva intrappolate in gola, da mesi: era arrivato il momento di darvi voce.
-Fernando l'ha lasciata per lui- ripeté, con voce ferma – Pietro ha il diritto di averla, e leggerla o farne quel che vuole-.
Quella era l'unica certezza che aveva: Fernando aveva scritto quella lettera, e scritto qualcosa di cui nemmeno lei era a conoscenza, perché Pietro la leggesse. Non era una decisione che riguardava lei in prima persona o Filippo: era solo un tramite, l'unico canale che poteva finalmente far avere quella lettera a Pietro, come Fernando avrebbe voluto.
Filippo rimase in silenzio a lungo. Giulia lo scrutò in viso: non riusciva a decifrare l'espressione crucciata che gli tendeva i tratti del volto, ma la sensazione che non le sarebbe piaciuto ciò che prima o poi avrebbe detto era ancora lì, immobile.
-Non credi ci abbia già sofferto abbastanza?-.
-Ci abbiamo sofferto tutti- replicò Giulia, con durezza.
Le sembrò che Filippo si fosse del tutto dimenticato delle notti insonni che aveva passato – che avevano passato entrambi- nei giorni che erano seguiti alla scomparsa di Fernando. Fu la cosa che la fece innervosire di più, i pugni stretti sotto la tavola, celati alla vista di Filippo.
-Ma non posso nemmeno negargliela- proseguì, cercando di soffocare la rabbia – Deve averla, poi starà a lui decidere se e quando leggerla-.
Filippo la guardò come se stesse delirando:
-È ovvio che lo farà- ribatté, ancor più esasperato di prima – La leggerà e tornerà a starci male esattamente come quattro mesi fa-.
"Sta già male" avrebbe voluto dirgli Giulia, "Non ha mai smesso".
Le servì più di qualche secondo per cercare di calmarsi ed impedirsi di alzare la voce:
-O magari riuscirà a mettere un punto a questa storia-.
Filippo scostò lo sguardo come se si fosse scottato, torturandosi le mani senza smettere. Giulia continuò ad osservarlo anche se vederlo così – e rendersi conto di non avere il suo appoggio- le stava facendo crescere un groppo in gola.
-Secondo te ora sta bene?- continuò ancora, la voce che le usciva a fatica – Perché credi che ci stia pensando proprio oggi?-.
Filippo non sembrò intenzionato a chiederglielo.
-Quando eravamo da lui l'ho sentito parlare di Fernando mentre era con Alessio-.
Non ebbe alcuna reazione forte nemmeno con quelle parole, come se Filippo si rifiutasse ancora di crederle. Giulia sospirò pesantemente, esausta:
-Non se l'è messa alle spalle, tutta questa storia- disse ancora, sporgendosi verso lui come se quel solo gesto potesse bastare a riavvicinarlo a sé – E dubito che si sia dimenticato dell'esistenza di quella lettera-.
Filippo si girò finalmente verso di lei, con una lentezza che a Giulia parve infinita. Le rughe sulla sua fronte non facevano altro che dirle che fosse ancora sulle stesse posizioni di prima.
-Non sai neanche cosa Fernando ci abbia scritto, in quella dannata lettera- sbottò alla fine, allargando le braccia come a voler puntualizzare ancor di più il senso d'ignoto – E se servisse solo per ferirlo ancora di più? Onestamente non voglio perdere un altro amico-.
Filippo si alzò di scatto, allontanando bruscamente la sedia sulla quale era rimasto seduto fino a qualche secondo prima. Anche se ora le dava le spalle, Giulia lo vide passarsi le mani sul viso un paio di volte, con gesti nervosi.
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Walk of Life - Adulthood
Aktuelle LiteraturLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...