Capitolo 16 - Like I never loved you at all (Pt. 2)

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Per un attimo ripensò al giorno del suo matrimonio, al giorno in cui lei e Filippo si erano sposati davanti alle loro famiglie e ai loro amici. Ricordava ancora com'era la sensazione di indossare il vestito da sposa, l'emozione che aveva provato nello specchiarsi appena indossato. Ricordava anche quanto le aveva fatto strano il pensiero di indossarlo con il pancione già visibile, quando le gemelle ancora non erano nate.

Ricordava che si era sentita felice come non mai quel giorno, talmente tanto da essere disorientata. Ora persino il ricordo di quel giorno era macchiato e reso meno luminoso da quel che stava succedendo nella sua vita, come se le azioni recenti di Filippo avessero inevitabilmente rovinato anche tutte quelle che avevano preceduto il loro punto di rottura.

"Non è forse questo che si inizia a pensare quando si avvicina il momento di chiedere il divorzio?".

Sospirò a fondo, chiudendo gli occhi e portandosi una mano a coprirli ulteriormente.

-Devo ancora dirlo alla mia famiglia, a tutti ... - iniziò a mormorare, con voce che rasentava l'esasperazione, e la disperazione – So solo che per ora non riesco neanche a guardarlo in faccia. L'ho fatto rimanere a casa solo per le bambine, 'che si godano almeno questi ultimi tempi tutti insieme a casa-.

-Non pensi che faccia più male vedervi insieme, ma sul piede di guerra?- anche se non poteva vederla in viso, Giulia avvertì l'ombra del dubbio nella voce di Caterina.

Era un dubbio pertinente, che lei stessa si era posta, e che si sarebbe domandata allo stesso modo se si fosse ritrovata ad assistere ad una situazione del genere dall'esterno.

-In realtà la cosa è parecchio civile. Molto più di quanto mi aspettavo- ammise con voce a malapena udibile – Semplicemente non gli parlo se non quando è necessario-.

Evitò di sottolineare troppo i tentativi che Filippo aveva fatto, e continuava a fare, di avvicinarsi a lei. Non erano esagerati, né era mai dovuta arrivare a certi livelli per dirgli di smetterla, ma erano visibili. Era forse il senso di colpa che si era palesato tardi – troppo tardi-, e che a Giulia non bastava più.

-In fin dei conti non è poi così tanto diverso da com'era diventato già nei mesi scorsi-.

Avrebbe dovuto rendersi conto prima della deriva verso cui stavano andando?

Forse i segni della loro disfatta c'erano, ma lei li aveva volutamente ignorati, o minimizzati. Forse era già scritto da mesi – o forse anche da anni- che la fine che lei e Filippo avrebbero fatto era solo quella: dividersi per prendere strade separate.

Al solo pensiero di non vederlo più ogni giorno come nella quotidianità che si erano costruiti durante gli ultimi anni, pensarlo a vivere in un'altra casa, lontano da lei, Giulia si ritrovò a non riuscire più a trattenere un singhiozzo.

-Non riesco a credere che abbia fatto una cosa del genere. È cambiato così tanto-.

Lasciò che le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento le scendessero lungo le guance, rigandole il viso.

-Mi sembra quasi di odiarlo, in certi momenti-.

"E chi avrebbe mai immaginato di arrivare quasi ad odiare proprio Filippo".

Caterina le strinse un braccio attorno alle spalle, cullandola piano:

-Credo sia naturale sentirsi così. Penso mi sentirei allo stesso modo-.

Giulia singhiozzò ancora, non curandosi nemmeno di non essere troppo rumorosa. Non aveva pianto con quella intensità nemmeno quando aveva iniziato ad avere i primi sospetti e le prime certezze che Filippo l'aveva tradita, non l'aveva fatto nemmeno dopo avergli parlato – e averlo lasciato.

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